“Allergica alla Germania? Non ricordo di averlo detto”: a Berlino Meloni si dissocia da se stessa

L'incontro tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente italiana del consiglio Giorgia Meloni- Berlino, 3 febbraio 2023. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

L’incontro di venerdì tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e la presidente del consiglio Giorgia Meloni è avvenuto senza troppa fretta, considerando che sono ormai passati tre mesi dall’insediamento di quest’ultima. In compenso la stampa tedesca ha rilanciato il giorno stesso una sua intervista del 2019, in cui si dichiarava “allergica alla Germania“. Grande era la curiosità e anche la diffidenza per una politica che il Tagesspiegel definisce “postfascista” e il Tagesschau “il capo del governo italiano più di destra dai tempi di Benito Mussolini”.

È ancora viva nei tedeschi, inoltre, la memoria della costante ostilità mostrata da Giorgia Meloni e da Fratelli d’Italia nei confronti della Germania, descritta per anni come arrogante affamatrice dei popoli d’Europa e al vertice di una gerarchia di poteri forti serviti dai “burocrati di Bruxelles”, per usare un’espressione cara alla narrativa populista. Criticando i cosiddetti “diktat di Berlino”, Meloni in passato ha dichiarato spesso che per l’Europa “la pacchia” sarebbe presto finita. Almeno quando era all’opposizione.


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A tre mesi dall’insediamento, Meloni ha completamente cambiato atteggiamento. Intenzionata a conquistarsi una credibilità internazionale, persegue infatti questo obiettivo mantenendo penne e profilo bassi e in questo si distanzia totalmente dalla sonora goffaggine mostrata in più occasioni dal compagno di governo Salvini. Questo rassicura molto Olaf Scholz, che nella politica estera di Meloni ritrova le stesse posizioni del suo predecessore Mario Draghi, assai stimato in Germania.

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Antonio Tajani, Matteo Salvini e Giorgia Meloni a Villa d’Este, Cernobbio, Como, September 2022. Photo credits: EPA-EFE/MATTEO BAZZI

Il governo tedesco intende collaborare strettamente con il nuovo governo italiano e questa collaborazione è stata definita “molto intensa” dal cancelliere, che ha annunciato che il piano d’azione per l’approfondimento delle relazioni, già pianificato con il precedente esecutivo, sarà completato senza modifiche. Scelta, questa, che conferma il senso di una continuità rispetto alla leadership di Draghi.

Totale accordo sulla questione ucraina: ribadito il sostegno a Kiev

I due capi di governo si sono mostrati totalmente allineati nel ribadire il sostegno militare all’Ucraina. In Germania si temeva che Meloni, come altri esponenti della destra populista, potesse simpatizzare per la Russia e per Putin, ma su questo punto i tedeschi hanno avuto modo di ricredersi.

“L’Italia e la Germania stanno fornendo un ampio sostegno all’Ucraina nella sua difesa dall’aggressione russa” ha dichiarato Scholz e Giorgia Meloni ha ribadito il concetto dichiarando: “Non sono d’accordo con chi dice: se appoggi l’Ucraina, continui la guerra. Se non sostenessimo l’Ucraina, non avremmo la pace, ma un’invasione“.

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Il cancelliere Olaf Scholz sale su un carro armato Gepard durante una visita alle truppe ucraine nell’area di addestramento Putlos, nel nord della Germania Photo credits: EPA-EFE/Morris MacMatzen / POOL

Divergenze sulla questione dei migranti: Meloni ribadisce una linea dura

Una frizione è arrivata, com’era comprensibile, sulla questione dei migranti. Com’è noto, quella di Meloni è una linea dura, che punta in primis a impedire gli sbarchi e per questo è stata molto criticata anche in Germania, soprattutto in relazione al fatto che abbia reso difficile il lavoro delle navi che effettuano salvataggi nel Mediterraneo. Alla Germania, invece, Meloni rimprovera di non farsi carico di una maggiore quota di migranti sbarcati in Italia dall’Africa, posizione che ha ribadito anche ieri.

Scholz ha sottolineato di voler continuare ad adottare una politica umanitaria per i rifugiati, ma ha anche annunciato accordi per il rimpatrio di chi non ha i requisiti per restare. Ha inoltre ribadito l’importanza che l’immigrazione riveste per l’Europa, con particolare riferimento al tema della carenza di lavoratori qualificati. L’obiettivo finale dichiarato dal cancelliere è quello di trovare “un giusto equilibrio tra responsabilità e solidarietà”.

Giorgia Meloni Fratelli d'Italia
Giorgia Meloni durante una partecipazione alla trasmissione “Porta a Porta”. Foto: EPA-EFE/FABIO FRUSTACI

“Allergica alla Germania?”: Giorgia Meloni non ricorda di averlo detto, ma la frase è persino sul suo sito

Inevitabile è stato inoltre il riferimento alla frase “Sono allergica alla Germania”, pronunciata in un’intervista del 2019 e rilanciata dalla stampa tedesca venerdì, prima ancora che Giorgia Meloni arrivasse a Berlino. “Francamente non ne ho memoria, non so quando avrei detto questa cosa. Io ho detto che l’unica lingua che non sono riuscita a imparare è il tedesco e lo confermo, sul tedesco ho fallito, ma non perché fossi allergica, ma perché è una lingua complessa…”.

In realtà, nel 2019, Giorgia Meloni aveva dichiarato a Libero di aver imparato lo spagnolo e il francese, ma di aver fallito con il tedesco, nonostante fosse “una secchiona”. Aveva però concluso dicendo “Sono allergica alla Germania anche sui libri”. Una frase abbastanza inequivocabile, rilanciata, insieme, all’intervista addirittura sul sito ufficiale della presidente del consiglio. Su questo ironizza apertamente Taz, che commenta l’episodio con un vecchio motto di Adenauer, “Che mi importa delle mie chiacchiere di ieri?“, e con un’ironica constatazione: “Almeno come allergologo, Scholz ha sicuramente fatto un buon lavoro”.

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