Oleksii Makeiev è il nuovo ambasciatore ucraino a Berlino: “Buongiorno Germania, ci servono più armi”

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L'Ambasciata Ucraina a Berlino. Jörg Zägel, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

È presto per dire se Oleksii Makeiev – il nuovo ambasciatore ucraino in Germania – sarà più diplomatico del suo predecessore Andrij Melnyk, se riuscirà ad astenersi dall’insultare il cancelliere tedesco con paragoni gastronomici, dal mandare a quel paese mezzo mondo su Twitter e dal proporre tesi revisioniste sui collaboratori ucraini del Terzo Reich. Certo è che, quali che siano i toni della sua comunicazione, i contenuti sembrano perfettamente coerenti con quelli di Melnyk e, inevitabilmente, con la linea di Kyiv.

La prima richiesta del nuovo ambasciatore ucraino: più armi

“Buongiorno, Germania”, esordisce Makeiev in un video su Twitter, nel quale dichiara di essere già arrivato a destinazione e ringrazia la Germania per l’accoglienza ai rifugiati ucraini e per il supporto militare. “Devo essere onesto” afferma alla fine del video “ci serve di più. Ci serve molto di più”. La richiesta di più armi – e in particolare degli ormai celebri carri armati Leopard – resta in cima alle preoccupazioni della rappresentanza ufficiale ucraina a Berlino, prima ancora che il nuovo ambasciatore si sia insediato ufficialmente.

 


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Makeiev e l’eredità di Melnyk

Pur essendo già arrivato presso la propria sede, infatti, Oleksii Makeiev, non entrerà effettivamente in servizio come ambasciatore fino a quando non avrà incontrato ufficialmente il Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier, per presentargli le proprie credenziali. L’incontro dovrebbe avvenire lunedì prossimo. Anche in quell’occasione il neo-ambasciatore dovrà colmare la distanza creata dal proprio predecessore con la prima carica dello Stato tedesco. Melnyk aveva infatti accusato Steinmeier di aver creato una “ragnatela di contatti con la Russia” quando era Ministro degli Esteri e prima ancora in qualità capo dell’ufficio del cancelliere. Le relazioni tedesco-ucraine si erano ulteriormente incrinate quando il Presidente della Repubblica è stato escluso da una visita a Kyiv programmata insieme ai capi di Stato della Polonia e degli Stati Baltici.


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Oleksii Makeiev ha voluto smorzare la tensione esprimendo entusiasmo per la Germania e la cultura tedesca, non solo iniziando a twittare in tedesco, ma anche facendosi consigliare su Twitter una playlist di musica in tedesco per il viaggio in auto da Kyiv a Berlino e, per finire, pubblicando una foto dell’autoradio che riproduceva “Autobahn” dei Kraftwerk. Sicuramente più conscio dell’importanza di creare un contatto emotivo con l’opinione pubblica tedesca di quanto Malnyk non sia mai stato, Makeiev non ha però ammorbidito minimamente la linea delle richieste e della pressione sul governo tedesco – che d’altra parte riflettono le posizioni del governo ucraino in merito.


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Chi è Oleksii Makeiev?

Le reazioni del governo Scholz alle succitate pressioni dipenderanno, ovviamente, da una pluralità di fattori che eccedono di molto la sfera di influenza del neo-ambasciatore, ma la scelta di Oleksii Makeiev è comunque un segnale di continuità nello scenario geopolitico attuale. Fino a questo momento, Makeiev si è distinto soprattutto per la sua insistenza sull’importanza delle sanzioni, che ha definito “l’arma intelligente della diplomazia”. La sua comunicazione pubblica e il suo uso dei social mostrano una consapevolezza avanzata del potere dei nuovi media e una tendenza alla semplificazione dei messaggi complessi a beneficio del grande pubblico, nonché una perfetta coscienza del fatto che i diplomatici ucraini, in questo momento, hanno una ribalta molto più significativa di quelli di qualunque altro Paese del mondo.

Uno dei motivi che rendono Makeiev un candidato adatto a riparare le relazioni che Melnyk ha contribuito a incrinare è anche la sua pregressa conoscenza di Steinmeier, risalente al 2015, quando l’attuale Capo di Stato tedesco era Ministro degli Esteri e Oleksii Makeiev era direttore politico del Ministero degli Esteri ucraino. I due si sono incontrati in occasione di un negoziato di pace a Minsk nel 2015.

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