Scholz decide sul nucleare: tutte e tre le centrali tedesche resteranno attive fino ad aprile

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Il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante la registrazione del suo discorso alla nazione dell'8 maggio 2022. Cancelleria di Berlino. EPA-EFE/Andreas Gora / POOL

Due centrali sono troppo poche: con questa motivazione l’FDP ostacolava il passaggio in parlamento della risoluzione sul nucleare proposta dal Ministro dell’Economia Robert Habeck (Verdi), che prevedeva di lasciare in funzione due dei reattori nucleari tedeschi fino alla primavera del 2023. Nel frattempo, gli esperti hanno fatto sapere al governo che qualsiasi decisione in merito avrebbe dovuto essere tempestiva, dal momento che le procedure necessarie per mantenere in attività gli impianti oltre il 31 dicembre avrebbero richiesto tempo e, in assenza di una direttiva chiara, le centrali sarebbero state dismesse, come previsto, alla fine di quest’anno.

Scholz ha l’ultima parola sul nucleare, ma l’alleanza di governo tiene

A concludere la discussione è arrivata, appunto, una direttiva, nello specifico una direttiva emanata dal Cancelliere Olaf Scholz (SPD) utilizzando la cosiddetta Richtlinienkompetenz, ovvero la prerogativa del cancelliere tedesco di dettare le linee guida della politica nazionale. Su decisione di Scholz, quindi, tutte e tre le centrali nucleari tedesche, compresa quella di Emsland, resteranno in funzione fino al prossimo 15 aprile.

Proprio lunedì, la leader dei Verdi Ricarda Lang aveva spinto l’SPD a prendere una posizione più chiara sulla questione dell’energia nucleare – pur sostenendo che, indipendentemente dal disaccordo su questo specifico tema, la solidità della coalizione di governo non sia in pericolo.


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Che cos’è la Richtlinienkompetenz

La Richtlinienkompetenz del cancelliere è sancita dall’articolo 65 della costituzione e ha lo scopo di conferire al capo del governo una posizione di rilievo rispetto al resto del suo gabinetto. Per quanto, in condizioni normali, il governo punti il più possibile alla collegialità delle situazioni, quando i ministri faticano a convergere su una linea politica comune, il cancelliere può intervenire e prendere la decisione finale, proprio come avvenuto nel caso della decisione sulle centrali nucleari, con i Verdi che caldeggiavano il continuato funzionamento solo di Isar 2 e Neckarwestheim 2 e l’FDP che premeva per lasciare in attività anche Emsland, fino al 2024.

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