La figlia di Putin, Katerina Tikhonova, sarebbe entrata in Germania almeno venti volte dal 2015, senza che la cosa venisse rilevata dalle autorità tedesche. Avrebbe viaggiato accompagnata da guardie del corpo probabilmente armate e avrebbe spesso utilizzato un visto Schengen emesso dall’Italia.
In Germania, la notizia sta creando grande scalpore, anche considerando il fatto che Unione Europea e Regno Unito abbiano vietato l’ingresso a entrambe le figlie del presidente russo, Mariya Vorontsova e Katerina Tikhonova.
Offenbar unbemerkt von deutschen Behörden reiste Katerina Tichonowa immer wieder an den Tegernsee und nach München – mit mutmaßlich bewaffneten Personenschützern. Was trieb die Putin-Tochter dort? Einblick in die Recherchen des SPIEGEL und der… https://t.co/5ltKhJ86DE
— DER SPIEGEL (@derspiegel) August 25, 2022
La figlia di Putin in Germania per più di 20 volte, all’insaputa della autorità
La notizia è stata data dallo Spiegel giovedì e nasce da un’inchiesta congiunta del magazine tedesco e della piattaforma investigativa russa “I-Stories”. La ricerca cita i dati dei passeggeri, le copie dei passaporti e altri documenti rilevamenti, incluse email interne. Tikhonova, insieme alle sue guardie del corpo e a membri della guardia presidenziale russa FSO, sarebbe venuta in Germania almeno venti volte. La donna si è recata prevalentemente sul lago Tegernsee e sulle Alpi bavaresi, oltre che in un lussuoso hotel di Monaco, senza che la polizia o i servizi segreti tedeschi se ne accorgessero. Un alto funzionario, citato dallo Spiegel, ha però candidamente ammesso che “in realtà, avremmo voluto saperlo”.
La ragione principale dei frequenti viaggi della donna sarebbe, presumibilmente, la sua relazione di lunga data con Igor Selensky, che fino ad aprile ha guidato il Bayrische Staatsballet, il Balletto di Stato Bavarese. La figlia di Putin avrebbe inoltre spesso utilizzato, per viaggiare in Germania, anche un visto dell’UE emesso dall’Italia con il numero ITA031963667. Il Cremlino, Tikhonova e Selensky non hanno risposto alle domande dei media.
Putins Tochter Katerina Tichonowa jettete über Jahre samt Bodyguards nach Bayern, wohl um ihren Lebensgefährten zu treffen. Und die deutschen Sicherheitsbehörden? Hatten keine Ahnung von den Trips.https://t.co/DypiX0NosC
— DER SPIEGEL (@derspiegel) August 25, 2022
Quanto Tikhonova può essere considerata una passeggera qualsiasi?
Il punto è ora chiarire come la cosa sia stata possibile. In assoluto, i servizi tedeschi non tracciano gli spostamenti dei figli dei capi di Stato stranieri, a meno che non ci siano particolari esigenze investigative e in generale i dati di ingresso dei passeggeri che entrano in Germania non sono registrati, per ragioni di privacy. Di sicuro, però, la figlia di Putin non è una passeggera qualsiasi e non si può inoltre ignorare che dall’inizio di aprile fosse stata inserita, insieme alla sorella Mariya, in una blacklist dell’Unione Europea e del Regno Unito, per ragioni di sicurezza legate al conflitto ucraino e alla degenerazione dei rapporti tra l’Europa e la Russia di Putin.
I servizi segreti tedeschi avrebbero monitorato un unico viaggio della donna, avvenuto nel 2019, ma il controllo sarebbe scattato per caso. L’attenzione dell’intelligence, in quell’occasione, sarebbe stata attirata dal fatto che una delle guardie del corpo avesse richiesto un visto turistico, anche se si trattava di un viaggio di lavoro. Un’altra guardia del corpo avrebbe avuto invece due passaporti diplomatici con date di nascita diverse, ma senza che la polizia ne fosse informata. Secondo lo Spiegel, i servizi segreti non si ritengono responsabili del mancato tracciamento degli spostamenti di Tikhonova e della sua scorta sul suolo tedesco, ma c’è chi ritiene la cosa inaccettabile. Se non dal punto di vista procedurale, vista la dipendenza dell’intelligence da disposizioni governative, di sicuro dal punto di vista politico.
Sebastian Fiedler: “La Germania non può continuare così”
“Ci sono guardie del corpo armate della guardia presidenziale russa che girano inosservate per la Baviera, e nessuno se ne preoccupa” ha tuonato giovedì l’esperto di interni dell’SPD, il deputato Sebastian Fiedler, sottolineando come la vicenda sia “un esempio illustre” del fatto che negli ultimi decenni la Germania non abbia sviluppato “alcuna strategia per contrastare gli agenti russi e le loro attività”. Secondo Fiedler, “non si può continuare così” e al contrario si deve contrastare la Russia con un “significativo aumento delle capacità operative delle autorità di sicurezza”.
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Il Cremlino dietro all’omicidio di Tiergarten: ergastolo per il killer, espulsi due dimplomatici russi
Questo tema è in assoluto molto sensibile, in Germania, considerando la prossimità non solo geografica di Berlino alla Russia e le oscure vicende che hanno visto i due mondi scontrarsi, prevalentemente sul terreno scivoloso delle relazioni non ufficiali.
Basti pensare a episodi come quello del diplomatico russo trovato morto e ritenuto dai servizi segreti tedeschi una spia dell’FSB, a al famoso delitto di Tiergarten, riconosciuto dai giudici come un’esecuzione ordinata dagli apparati statali russi nel centro della capitale tedesca e seguita dall’espulsione di due diplomatici russi da Berlino. Per il delitto di Tiergarten, sta scontando l’ergastolo il sicario Vadim Krasikov, che recentemente la Russia avrebbe cercato di “scambiare” con gli statunitensi Brittney Griner e Paul Whelan.
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