Violenza contro le persone queer a Berlino: quanto spesso e quale distretto è più colpito?

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Lunedì il centro di consulenza per le vittime di violenza omofobia e transfobica Maneo ha reso noti i risultati del suo studio annuale sulla violenza contro le persone queer a Berlino. I dati vengono di solito pubblicati poco prima del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia.

Gay, lesbiche, bisessuali e persone transgender sono un target anche in una città universalmente riconosciuta libera come la capitale tedesca. Quando e come, allora, si manifesta questa violenza?


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Violenza contro le persone queer: i dati raccolti

L’anno scorso, Maneo ha registrato a Berlino 731 casi di minacce, insulti e aggressioni contro uomini gay, lesbiche, e persone transgender. La percentuale più ampia, il 36%, riguarda minacce e atti di coercizione. Seguono le lesioni fisiche, con il 30%, mentre gli insulti si attestano al 28%.

Per quanto riguarda le categorie più colpite, al primo posto troviamo uomini gay o bisessuali, mentre il distretto più interessato da episodi di questo tipo è, sorprendentemente, quello di Schöneberg, seguito da Kreuzberg e Neukölln. Stupisce che il distretto meno rispettoso delle persone queer sia proprio quello che della scena lgbtqi+ è stato ed è il simbolo. C’è chi però ritiene che sia proprio questa la ragione, nel senso che una maggiore visibilità queer e un più vivace fermento notturno possono attivare una maggiore quota di omofobia e transfobia latenti.

L’interruzione dello scambio di informazioni con la polizia preoccupa Maneo

Leggere questi dati, però, non è facile, va detto. Intanto solo 321 dei 731 casi sono stati valutati in modo approfondito, perché dall’anno scorso la polizia è più restia a fornire dettagli, a causa di specifiche riserve sorte in procura sulla protezione dei dati e sulla necessità di non far circolare troppe informazioni legate ai procedimenti. In 413 segnalazioni, inoltre, mancano informazioni su ora, scena e dinamica del reato. A chiudere il cerchio, la percentuale di casi non denunciati che, secondo Maneo, oscilla tra l’80 e il 90%.

Il direttore di Maneo, Bastian Finke, ha espresso preoccupazione presso la Commissione Interni a proposito del rallentamento di quello scambio tra il centro e la polizia che, in passato, ha prodotto ottimi frutti. Lo ha rassicurato la senatrice agli interni, Iris Spranger (SPD). “Certo che abbiamo bisogno di questo scambio. Ne parleremo. Berlino è leader nell’affrontare il problema della violenza omofobica e un modello per altri Stati federali” ha sottolineato Spranger, ricordando come da 30 anni la polizia cittadina disponga di persone che si occupano, a tempo pieno, di gay e lesbiche vittime di reati.

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