La Germania consegnerà carri armati all’Ucraina. In arrivo i “Gepard”, si attendono “Leopard” e “Marder”

La ministra tedesca della difesa, Christine Lambrecht. Photo credits: EPA-EFE/SHAWN THEW

La Germania si prepara a consegnare all’ucraina carri armati antiaerei “Gepard” e si prevede anche una futuro consegna di “Leopard” e “Marder“. Il governo tedesco si prepara infatti a dare il semaforo verde al produttore di armi Krauss-Maffei Wegmann (KMW).

La notizia è arrivata dall’agenzia di stampa tedesca dpa e, tra i quotidiani, per primo dal “Süddeutsche Zeitung”.

La Germania si prepara a fornire carri armati all’Ucraina

Secondo il quotidiano tedesco Tagesspiegel, sarebbero 30 i carri carri armati antiaerei “Gepard” che la Germania consegnerà all’Ucraina. I carri, che hanno la caratteristica di poter essere utilizzati in combattimento anche contro obiettivi terrestri, provengono dalle vecchie scorte della Bundeswehr e sono stati rinnovati per l’occasione. Sulla lista si sarebbero anche 100 obici semoventi. Secondo “die Welt”, le esportazioni complessive avrebbero un valore di circa due miliardi di euro.

Come verrà recepita questa nuova scelta di Scholz, che l’opposizione dipinge come un attendista colpevole? Che la Germania fornisca aiuti militari è oggettivo, da quando il governo ha scelto di mettere a disposizione dell’Ucraina armi provenienti dalle vecchie scorte della DDR. Erano però armi considerate inadeguate da Kiev, che lamentava di aver fornito ai tedeschi una lista di armi necessarie e di non aver mai ricevuto un feedback chiaro a riguardo.

Kremlin.ru, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0>, via Wikimedia Commons

Più recentemente Scholz ha dichiarato di finanziare gli acquisti di armi dell’Ucraina presso l’industria bellica tedesca. Una scelta che ha fatto storcere la bocca a chi si aspettava consegne dirette, ma che ribadisce una linea di oggettivo supporto militare, oltre a confermare la tendenza della Germania a voler proteggere i suoi stessi arsenali. Ora finalmente arrivano i carri armati richiesti da Kiev. Non sono ancora i Marder, che tuttavia potrebbero arrivare presto, ma sono sicuramente armi compatibili con quelle richieste del governo ucraino che finora si consideravano eluse da Berlino.


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Arrivano i “Marder”?

Parliamo comunque, ancora una volta, di vecchie scorte rimesse a nuovo. La natura delle consegne cambierà definitivamente se arriveranno ulteriori consegne di armi, come ipotizzato da “Die Welt”. In base a quanto divulgato dal quotidiano tedesco, infatti, la Rheinmetall, il maggiore produttore tedesco di armamenti, avrebbe chiesto al governo di Scholz di consegnare all’Ucraina anche 88 carri armati Leopard 1A5 e 100 carri armati “Marder”. Una prima fornitura di Leopard potrebbe avvenire entro 6/8 settimane e includerebbe anche la revisione e l’addestramento, che comincerebbe subito e durerebbe circa otto settimane.

Si attende ansiosamente un discorso della ministra della difesa Christine Lambrecht (SPD), che dovrebbe parlare oggi nella base aerea americana di Ramstein, in Renania-Palatinato.

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1 COMMENT

  1. I governi europei e, per l’Italia, anche quelli solo aspiranti, tutti a rimorchio di Washington per il suicidio dell’Europa. Ogni arma che prende la via dell’Ucraina allontana la pace: e, pazienza, ma avvicina la guerra mondiale. Questo risultato è stato possibile perché la cosca del Delaware ha piazzato uomini suoi a capo di ogni stato e chiunque voglia governare al posto loro deve adeguarsi. Certamente, uomini come Alcide De Gasperi, Aldo Moro, Jean Monnet, Robert Schuman, Joseph Bech, Paul-Henri Spaak e non dimentico Bettino Craxi, non avrebbero consentito agli americani e ai russi di azzuffarsi fra le case degli europei. L’ipocrisia di Washington fa il resto e vediamo i droni Global Hawk di Sigonella che osservano e dirigono le operazioni del Mar Nero, missili Javelin e Stinger passare a migliaia la frontiera fra la Polonia e l’Ucraina. Zelensky ha più carri armati oggi di quanti ne avesse il 24 febbraio. Per lui, hanno rastrellato i “T-72” delle nazioni NATO ex Unione Sovietica; i canadesi stanno trasferendogli i loro “Leopard 2A6M” (scatole di ferro soffocanti con un grande motore dentro. Ricordo che uno, con un ciccione roseo in torretta, mi superò a 80 all’ora, su una strada del kosovo) e la Germania ha dichiarato che finanzierà gli acquisti di armi dell’Ucraina presso l’industria bellica tedesca. Intanto, si prepara a consegnargli 30 carri armati antiaerei “Gepard” e si prevede anche la consegna di altri 88 “Leopard 1A5”, di cannoni semoventi e di “Marder“ (*). Il governo tedesco sa che le sue pianure saranno campi di battaglia e ondeggia fra il no alle sanzioni sull’energia e la fornitura di armi, con gaudio della Krauss-Maffei Wegmann (KMW). Per ogni arma che prende la via dell’Ucraina, vedo una casa distrutta, corpi squarciati, sangue e schifo per questa umanità. Se la germania ondeggia, l’Italia, tira dritto, muso a culo con gli Stati Uniti. Mario Draghi vuole il segretariato della NATO e la pulzella che, sembra, lo sostituirà – ha avuto luce verde a Washington – e non sarà da meno. Tutto quel poco che abbiamo è al fronte, o ai fronti e manca solo e mancherà, la dichiarazione di guerra; ma, in fatto di “cerchiobottismo” non ci frega nessuno.

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