A Berlino aprirà un museo dedicato a Bud Spencer

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Un aspetto della vita in Germania che non finisce mai di stupire gli Italiani è la passione del popolo tedesco per alcune specifiche icone pop degli anni ’80 che da noi sono al massimo fenomeni di nicchia. È questo il caso di David Hasselhof, al quale è stato dedicato addirittura un museo, ma anche di Bud Spencer, che sta per ricevere lo stesso onore. A partire prossimo 27 giugno, infatti, anche Carlo Pedersoli avrà il suo museo a Berlino, presso il Römischer Hof di Unter den Linden.


David Hasselhof

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L’esposizione è stata curata dalla famiglia dell’attore, scomparso nel 2016 all’età di 86 anni, e comprende materiali multimediali, abiti e oggetti di scena originali e reperti privati che accompagneranno il visitatore attraverso la storia personale e professionale di Bud Spencer e della sua collaborazione con l’altrettanto amato Terence Hill, al secolo Mario Girotti. Ci saranno inoltre ricordi e testimonianze di tutte le altre attività nelle quali Pedersoli si è impegnato tanto prima di intraprendere la carriera cinematografica – quando è stato campione italiano di nuoto per dieci anni, partecipando anche alle olimpiadi nel 1952 e nel 1956 – tanto dopo, quando si è cimentato con la musica e la carriera da imprenditore.

All’interno del museo, ovviamente, non mancherà una sala per proiezioni cinematografiche, una galleria multimediale, uno spazio per eventi e, ovviamente, una statua a grandezza naturale di Pedersoli in versione Bud Spencer. Nelle vicinanze del museo sorgerà presto anche il primo vero e proprio monumento a Bud Spencer in Germania (non il primo al mondo: ne esiste già uno a Budapest).

Bud Spencer: storia di un’icona

Perché Bud Spencer, nelle sue varie reincarnazioni, da “Piedone” a “Bulldozer”, affascina tanto i tedeschi? Perché i dvd dei suoi film sono onnipresenti, mentre in Italia anche le repliche dei più popolari si sono ormai notevolmente diradate? Secondo i fondatori del museo, la longevità del successo di Bud Spencer in Germania si lega alle caratteristiche che accomunano tutti i personaggi interpretati da Carlo Pedersoli: l’apparenza ruvida, dovuta alla stazza e all’onnipresente barba nera, abbinata a un carattere gioviale e alla mitologia del gigante buono che, senza neanche troppa fatica, mette fuori combattimento i “cattivi” con irresistibili sequenze di puro slapstick, difendendo i più deboli e lottando per la giustizia.