Coronavirus e scuola: un confronto tra Italia e Germania

Coronavirus e scuola, quali sono le principali somiglianze e differenza tra Italia e Germania? Continua la collaborazione tra il Mitte e una scuola superiore italiana, il Liceo A. Rosmini di Rovereto, in provincia di Trento.
La classe che partecipa è la 4 BLN del Liceo linguistico. Coordinatrice del progetto è Maria Concetta Malerba, docente di tedesco. Questo contributo è a cura di Alice Valduga.


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In Italia e in Germania le lezioni, a causa del Covid-19, continuano parzialmente o totalmente a distanza.

In Italia lo scorso anno scolastico è terminato con la didattica a distanza (DAD) al 100% per tutte le scuole di ogni ordine e grado e anche per le università. Il nuovo anno, però, è stato organizzato diversamente dal governo italiano.

Qui in Trentino gli studenti della scuola primaria e di quella secondaria di primo grado svolgono le lezioni in presenza al 100% dall’inizio dell’anno scolastico. Diversa, invece, è la situazione per le scuole secondarie di secondo grado e per l’Università.
Gli istituti superiori avevano aperto a settembre e gli studenti frequentavano tutte le lezioni in presenza. Ad inizio novembre la curva dei contagi ha cominciato nuovamente a salire e le scuole superiori sono quindi state chiuse nuovamente fino alle vacanze di Natale, proseguendo con la didattica a distanza, chiamata ora DDI (didattica digitale integrata).

Coronavirus e scuola

La ripresa delle lezioni in presenza

Gli studenti italiani hanno ripreso le lezioni in presenza il 7 gennaio, anche se alcune regioni hanno posticipato la riapertura. In Trentino, dal 7 gennaio gli studenti vanno a scuola in presenza per il 50%.
Il tema della didattica a distanza è stato molto discusso, perché la DAD è stata ritenuta da alcuni poco efficace. Il nuovo governo, con a capo il presidente del consiglio Mario Draghi, si sta consultando sull’ipotesi di prolungare il periodo scolastico fino al 30 giugno, per recuperare le ore perse. Questo posticipazione della fine dell’anno scolastico riguarderebbe tutti gli ordini, in particolare le superiori.

Si è acceso così un forte dibattito riguardante questo tema, che vede contrari soprattutto studenti, insegnanti, e lavoratori di diversi ambiti come gli albergatori, che sperano di poter recuperare almeno durante la stagione estiva parte degli introiti persi. Inoltre si vorrebbe, per lo stesso motivo, anticipare l’apertura delle scuole al 6 settembre. Nulla comunque è stato ancora confermato.

Coronavirus e scuola

La maggior parte degli studenti preferirebbe la scuola in presenza

L’organizzazione attuale del sistema scolastico, che varia da regione a regione in base al colore e altri fattori, è comunque precaria. Il rischio di contagio da Coronavirus in Italia è infatti ancora alto, e ogni giorno le regole per gli studenti potrebbero cambiare.
Gli studenti inizialmente erano entusiasti all’idea di fare lezioni a distanza, essendo un metodo innovativo e comodo; nessuno però immaginava che si sarebbero prolungate per così tanto tempo.
A questo proposito è stato riscontrato che la maggior parte degli studenti italiani preferisce la scuola in presenza. Con la DAD, infatti, si hanno alcune difficoltà oggettive, come problemi di connessione, che non agevolano l’apprendimento. Inoltre ai giovani manca il contatto con i propri coetanei. Anche gli insegnanti preferiscono le lezioni in presenza, nelle quali possono avere un contatto reale con i propri studenti.

La situazione tedesca

In Germania, le scuole avevano chiuso i battenti passando dalla lezione tradizionale a quella online il 16 marzo dello scorso anno. Dal 20 aprile 2020 vi è stata una riapertura parziale delle scuole secondarie, secondo quanto previsto dai singoli Länder. Dopo le vacanze estive i ragazzi sono ritornati in classe, alternando lezioni in presenza e quarantena in caso di contagio. Ma la curva dei contagi è aumentata e la diffusione del virus sono peggiorate a tal punto, che il 16 dicembre 2020 il governo tedesco ha deciso di chiudere le scuole, di tutti gli ordini e gradi, e di continuare con la didattica a distanza, decisione inevitabile per evitare un aggravamento della situazione.

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Ho contattato alcuni studenti di Colonia: cosa mi hanno detto

Per approfondire la questione ed avere ulteriori informazioni ho contattato alcuni studenti dell’istituto Berufskolleg Südstadt di Colonia, scuola superiore con la quale la mia scuola sta portando avanti un progetto di tandem linguistico e tirocinio.
Al momento del nostro colloquio, risalente a fine febbraio, i ragazzi mi hanno spiegato di essere in quel momento in lockdown, anche se con restrizioni dipendenti da regione a regione. I negozi erano chiusi, a eccezione di quelli che vendono beni di prima necessità, come i supermercati.

Gli studenti tedeschi divisi sulla DAD

Anche gli studenti di Colonia hanno seguito le lezioni a distanza. Come in Italia anche in Germania ci sono diverse opinioni riguardo la DAD. Gli studenti hanno spiegato che i loro insegnanti preferiscono la scuola in presenza, perché vorrebbero vedere i ragazzi in faccia e non dietro ad uno schermo e ritengono che in presenza l’insegnamento sia più efficace e la comunicazione tra insegnanti e alunni più semplice e produttiva.
Per gli alunni che ho intervistato, invece, questo metodo innovativo è in parte gradevole. Si possono alzare più tardi e risparmiano il tragitto casa-scuola. Alcuni, però, trovano noioso rimanere al computer tutto il giorno, anche perché si possono riscontrare problemi con internet, con il microfono o con la webcam. I ragazzi hanno inoltre fatto presente che gli insegnanti durante la didattica a distanza danno più compiti da svolgere.

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Le reazioni della politica tedesca sulla DAD

Anche in Germania ci sono diverse discussioni sul tema della didattica.
Per i politici è molto importante che gli studenti vadano a scuola non solo perché facilita l’apprendimento, ma anche perché i bambini e i ragazzi hanno bisogno del contatto sociale.
Anche gli alunni si trovano d’accordo con queste affermazioni. Qualcuno, però, preferisce le lezioni online. Grazie alla DAD, infatti, il rischio di essere contagiati è minore.

Le opinioni comunque risultano simili per quanto riguarda l’istruzione. L’opinione comune è che le lezioni dovrebbero svolgersi in presenza e che il ricorso alla DAD deve svolgersi solo in caso d’emergenza. I ragazzi possono infatti avere un miglior apprendimento ed un confronto con gli insegnanti. Inoltre possono stare a contatto con i loro compagni, fondamentale per la loro crescita sociale e culturale.