Fiori di Ciliegio lungo la striscia della morte: come la tradizione giapponese dell’Hanami è arrivata a Berlino
I fiori di ciliegio, conosciuti anche come sakura in Giappone, sono un simbolo di grazia e delicatezza che affonda le sue radici nell’antica cultura dell’Estremo Oriente. Questi fiori, particolarmente apprezzati nel Paese del Sol Levante, sono al centro di una tradizione secolare nota come hanami, che letteralmente significa “visione dei fiori”. L’hanami consiste nel fermarsi e contemplare la fugace bellezza dei petali rosa, celebrando in particolare l’intensità dell’esperienza, legata al fatto che questa dura pochissimi giorni nel corso dell’anno. La bellezza dei ciliegi in fiore è così apprezzata che le previsioni meteorologiche includono anche le previsioni sulla fioritura dei sakura, permettendo a tutti di pianificare le proprie uscite per l’hanami.
Come abbiamo già detto, questa tradizione è ormai invalsa anche in Germania. Quello che pochi sanno è che c’è una storia ben precisa dietro la scelta di acquisire questa usanza giapponese. E che l’idea è venuta proprio dal Giappone. Oggi, migliaia di alberi di ciliegio si trovano, non a caso, lungo tratti di quello che era un tempo il muro di Berlino, nella cosiddetta “striscia della morte”.
Fiori di ciliegio a Berlino: un regalo dall’oriente per portare pace dopo il conflitto
Per capire come si sia arrivati a trasformare un sinonimo di disperazione in un simbolo di bellezza, speranza e riconciliazione, dobbiamo tornare indietro nel tempo, al 1990, quando il Muro era appena caduto e il ricordo di coloro che avevano perso la vita per cercare di attraversarlo era ancora tragicamente vivo e recente. Di questo fenomeno, di questo evento epocale si parlava in tutto il mondo, Giappone compreso. Quell’anno, infatti, un programma televisivo del canale giapponese Asahi decise di lanciare una campagna di raccolta fondi con lo scopo specifico di piantare alberi di ciliegio nella Berlino riunificata. Lo scopo era semplice: tendere una mano al popolo tedesco, facendogli omaggio di una delle proprie tradizioni più care e invitandolo a trovare pace, armonia e conforto nella contemplazione della bellezza. La campagna ebbe un enorme successo, raccogliendo circa 140.000.000 di yen – l’equivalente di circa un milione di euro di oggi – in donazioni da parte dei cittadini giapponesi.
Nei vent’anni successivi all’iniziativa, furono piantati ben 9.000 alberi di ciliegio a Berlino. I primi arrivarono nel novembre 1990 sul Glienicker Brücke, uno dei simboli chiave della divisione e della riunificazione della città, nonché conosciutissimo “ponte delle spie”, dove avvenivano gli scambi di prigionieri fra est e ovest. Altri 1.100 furono piantati nell’ex striscia della morte al confine tra Teltow-Sigridshorst e Teltow-Seehof, ribattezzata TV-Asahi-Kirschblütenallee nell’aprile 2012 e dove si celebra l’hanami dal 2001.
Il maggior numero di alberi è stato piantato nel Landschaftspark Nord-Ost, al confine tra Lichtenberg e Brandeburgo: qui sono stati collocati ben 1.434 alberi.
Questi alberi, nel tempo, hanno mantenuto la loro promessa, crescendo e fiorendo più e più volte. I fiori di ciliegio, all’inizio della primavera, sono diventati addirittura un’attrazione turistica, oltre che un motivo di gioia per i berlinesi. Ogni primavera, i viali alberati si trasformano in un oceano delicato di petali rosa, offrendo uno spettacolo mozzafiato. Le targhe commemorative installate vicino agli alberi raccontano la storia della campagna di donazione giapponese e servono come ringraziamento alle generose donazioni che hanno reso possibile questo simbolo di amicizia internazionale.
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