Nikolaiviertel, una finestra sul passato nel cuore di Berlino

Nikolaiviertel

Nel cuore di Berlino, tra le rive della Sprea, si trova un tesoro nascosto dal fascino antico: il Nikolaiviertel, che letteralmente vuol dire “Quartiere Nikolai”. Questo pittoresco quartiere, il più antico della città, ha una storia che risale al medioevo e costituisce il punto di partenza della crescita della metropoli tedesca. Il nome deriva dalla Nikolaikirche, la chiesa le cui caratteristiche guglie rendono facilissimo identificare il quartiere anche da una certa distanza. Le sue strade, stretti vicoli e antichi edifici raccontano le vicende passate della città e accolgono i visitatori con l’atmosfera unica di quello che sembra un “vero” centro storico, ma in realtà non lo è.

Le origini: prima di Berlino, esisteva Nikolaiviertel

La storia del quartiere inizia nel 1230, con la costruzione della Chiesa di San Nicola, la Nikokaikirche appunto, che all’epoca era situata lungo un’importante via commerciale. Siamo all’inizio della storia di Berlino in quanto tale. L’insediamento che, nel corso del tempo, si è evoluto in quella che oggi è la capitale tedesca, infatti, si forma appena sette anni dopo. Il 1237 è considerato l’inizio ufficiale della storia della città, e, proprio per questo, Nikolaiviertel ha da sempre un ruolo centrale nelle celebrazioni berlinesi. Con il passare dei secoli, questo fazzoletto di terra lungo il fiume è stato testimone di cambiamenti tumultuosi (la prima ricostruzione pressoché totale della chiesa risale già al 1260), ma ha sempre mantenuto il suo carattere originale, anche con qualche intervento apposito da parte delle autorità cittadine, che hanno scelto di non lasciarlo assorbire dal tempo.

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Nikolaiviertel

Distruzione e ricostruzione

Facendo un rapido salto in avanti, scopriamo che, nel XIX secolo, il centro di Berlino ha subito importanti trasformazioni, come tutte le grandi città della Mitteleuropa. Nikolaiviertel, però, conserva ancora la sua architettura più antica, sorta intorno alla splendida chiesa, anche se gli edifici non vengono adeguatamente mantenuti e cadono progressivamente in rovina. La visione del regime nazista prevedeva una completa demolizione di Nikolaiviertel per costruire un museo a cielo aperto che celebrasse la cultura architettonica della città, ma questa idea non viene mai completamente realizzata.

Il progetto prevedeva la “decostruzione” di edifici in altre zone della città e la loro ricostruzione nel quartiere di Mitte, cosa che fu possibile solo in parte.

Nikolaiviertel

I danni più ingenti arrivano durante la Seconda Guerra Mondiale, quando i bombardamenti radono al suolo la maggior parte dei suoi edifici e il resto è talmente danneggiato da dover essere demolito. Dopo la ricostruzione, il quartiere si trova dal lato est della città e viene pressoché ignorato per decenni. Le priorità, in quel momento, sono altre: la DDR si dedica a ricostruire Alexanderplatz, a trasformare la Stalin Allee (oggi Karl-Marx-Allee) in un vero e proprio manifesto politico-architettonico e a edificare alloggi per i lavoratori nelle periferie della città.

Nikolaiviertel

Il quartiere inizia invece ad assumere la sua forma attuale in occasione del 750° anniversario di Berlino nel 1987. Il governo della DDR si impegna allora in un progetto di restauro degli edifici esistenti sulla base dei piani medievali e integra alcuni spazi vuoti con nuove costruzioni, che però si ispirano alle principali tendenze architettoniche dell’epoca. Questo porta a un mix unico di ricostruzioni fedeli all’originale e nuovi edifici che ne riprendono gli stilemi utilizzando però i materiali degli edifici prefabbricati che vanno per la maggiore in quegli anni. Il risultato un ambiente architettonicamente eclettico.

L’uso di materiali tipici dei “Plattenbauten”, ovvero i prefabbricati caratteristici dell’est, per ricostruire edifici dall’aspetto “antico” si deve al famoso architetto della DDR Günter Stahn. Si tratta di costruzioni in qualche modo standardizzate, ma che incorporano elementi architettonici ornamentali tipici del passato. Proprio per questo, attraversando oggi le strette vie di questo quartiere, si può essere consapevoli che “l’effetto antico” che deriva dalla presenza dei sampietrini e dalla forma degli edifici è, appunto, un effetto, ma anche che è proprio questa la caratteristica principale di Nikolaiviertel. È una finestra su una Berlino che fisicamente non esiste più, ma che la città non ha mai voluto dimenticare.

Nikolaiviertel

La chiesa, che era stata danneggiata in modo irreparabile, viene ricostruita fedelmente, riprendendo l’impianto originario e anche gli edifici storici che la circondano vengono letteralmente “ricomposti”. Addirittura. La Repubblica Federale Tedesca dell’ovest, in un raro momento di collaborazione con l’est, consegna alla DDR le macerie dell’Ephraim Palais, che erano state immagazzinate dopo la guerra, per permettere una ricostruzione fedele dello splendido edificio in stile rococò. Viene ricostruito sulla base della pianta medievale anche il Zum Nußbaum, che esiste ancora oggi e server rigorosamente cucina tipica locale.

Nikolaiviertel

Nikolaiviertel oggi

Oggi, Nikolaiviertel è un quartiere residenziale dove la cultura e la storia si fondono insieme in un panorama unico, con una vivace offerta culturale, negozi caratteristici e ottimi ristoranti di cucina tipica berlinese. Tra i suoi tesori culturali, che meritano una visita, ci sono la Nikolaikirche, ormai sconsacrata e sede di un museo e di numerosi eventi e concerti, il Museo Ephraim-Palais, e la Knoblauchhaus, un edificio barocco del 1760, contenente un museo specializzato nella conservazione degli elementi d’arredo in stile Biedermeier. Queste tre istituzioni sono gestite dalla Fondazione Stadtmuseum.


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Nel quartiere si trovano anche il Museo Zille (dedicato all’artista Heinrich Zille), il Museo della Canapa e il Designpanoptikum, un museo che raccoglie oggetti stravaganti di vario genere. In prossimità del museo dedicato a Heinrich Zille, inoltre, non poteva mancare la sua statua, creata da Thorsten Stegmann nel 1969. E in effetti, un’altra caratteristica del quartiere sono le statue, prominenti e numerose (considerando le dimensioni ridotte di Nikolaiviertel), che si legano alla storia e alle vicende della città. La più celebre è senza dubbio la maestosa scultura di San Giorgio, realizzata dallo scultore August Kiß tra il 1853 e il 1855 e collocata nella sua posizione attuale nel corso degli interventi di riqualificazione dell’87. Quest’opera d’arte in bronzo, raffigurante il santo cristiano nell’atto di sconfiggere un drago, è considerata un capolavoro della scultura berlinese.

Nikolaiviertel La statua di San Giorgio.
Foto: Carlos ZGZfrom PxHere

Degna di nota è anche una statua realizzata dallo scultore Albert Wolff, che raffigura un’allegoria della Scienza e Klio, la musa della storiografia. Inizialmente, queste due figure erano state progettate come decorazioni del piedistallo di una statua equestre dell’imperatore Federico III, ma oggi hanno “vita propria” nel quartiere e contribuiscono a definirne il carattere.

Se decidete di visitare questo quartiere, ricordate che si tratta di una zona interamente pedonale. E d’altra parte l’auto non sarebbe il mezzo migliore per avventurarsi fra le strette strade che circondano la chiesa di San Nicola. Molto meglio affrontarle in bicicletta o a piedi, fermarsi presso i piccoli negozi e caffè e rilassarsi guardando il fiume, per poi proseguire da qui nell’esplorazione del quartiere di Mitte.

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