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Brokstedt, l'”accoltellatore del treno” a processo: si dichiara innocente

È iniziato venerdì 7 luglio il processo a carico di Ibrahim A., il palestinese apolide di 34 anni accusato di essere “l’accoltellatore di Brokstedt” e cioè di aver colpito a morte una ragazza di 17 anni e un suo amico 19 e di aver accoltellato altre quattro persone, mentre si trovava su un treno che procedeva da Kiel ad Amburgo. Al momento dei fatti, che risalgono al 25 gennaio del 2023, il treno stava arrivando presso la stazione di Brokstedt, nello Schleswig-Holstein.

La brutale aggressione aveva sconvolto il Paese, così come l’emersione di ulteriori particolari sul sospetto, arrivato nel 2014 in Germania, dove aveva commesso diversi reati nel corso degli anni e assunto un comportamento a dir poco problematico. Poco prima dell’aggressione mortale sul treno, inoltre, era stato rilasciato da poco dopo una custodia cautelare disposta, ad Amburgo, in seguito a un altro reato e durante la quale Ibrahim A. avrebbe incontrato per 16 volte uno psichiatra, a causa di disturbi psichici. Ne era quindi scaturito un dibattito pubblico sulle responsabilità del sistema ed era intervenuta sul punto anche la ministra dell’interno, Nancy Faeser.

Inizia il processo contro l’accoltellatore del treno

Entrando in aula, Ibrahim A. non si è coperto il viso e ha guardato con interesse il pubblico e i giornalisti presenti. C’è stata quindi la presentazione dell’atto di accusa, che lo chiama a rispondere davanti al tribunale di Itzehoe di due omicidi e quattro tentati omicidi.

Durante questa fase, il pubblico ministero ha fornito la sua ricostruzione di quanto accaduto il 25 gennaio. Secondo l’accusa, Ibrahim A. avrebbe accoltellato i passeggeri del treno per rabbia, dopo che le sue richieste presso l’ufficio immigrazione e l’ufficio anagrafe di Kiel non erano andate a buon fine. L’uomo avrebbe quindi rubato da un supermercato un coltello da macellaio da 20 cm per usarlo, sempre secondo la procura, contro i passeggeri del treno, con l’intenzione di sfogare la sua frustrazione.


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La diciassettenne deceduta in seguito all’aggressione è stata pugnalata ben 26 volte, mentre l’amico 19enne che ha tentato di difenderla ha ricevuto 20 coltellate di cui una, fatale, al cuore. Gli altri quattro passeggeri sono stati feriti in diverse carrozze del treno. Alla fine, un uomo sarebbe riuscito a colpire Ibrahim A. con una valigetta portadocumenti e una borsa per laptop, facendogli perdere il coltello e in generale spingendolo a desistere. L’imputato è stato sopraffatto dalle forze dell’ordine e arrestato, subito dopo l’arrivo del treno nella stazione di Brokstedt.

L’imputato si dichiara innocente a sorpresa

Durante la lettura dell’atto d’accusa, l’imputato è apparso calmo. Quando il giudice gli ha chiesto se volesse commentare, sembrava non aver capito bene la domanda. Ha quindi risposto in un misto di tedesco e arabo, nonostante la presenza di un interprete, e ha proclamato la sua innocenza, parlando di false accuse e di fatti inventati dai media. Per il resto, ha ammesso di essere stato sul treno regionale, ma negando il resto. Secondo l’agenzia di stampa AFP, le sue dichiarazioni sono sembrate in parte confuse. Dopo meno di un’ora, l’uomo è stato condotto fuori, ammanettato.

accoltellato

La procura contesta a Ibrahim A. i futili motivi, oltre alla particolare insidiosità dell’aggressione. Il difensore del 34enne, invece, sottolinea la discrepanza tra la professione di innocenza in aula e le precedenti dichiarazioni dell’imputato, che in passato si era detto “terribilmente dispiaciuto” per quanto accaduto e aveva aggiunto di essersi sentito “minacciato” sul treno. Il difensore ritiene che il suo cliente possa soffrire di un disturbo psichiatrico con alterazioni della percezione e che questo possa aver innescato quanto accaduto sul treno. Un punto centrale della prossima udienza potrebbe quindi essere un accertamento atto a valutare l’imputabilità dell’uomo e la capacità di intendere e di volere al momento del crimine.

Da cinque mesi in custodia cautelare, l’imputato è considerato un detenuto “difficile”

Al momento, Ibrahim A. si trova in custodia cautelare da ben cinque mesi, avrebbe attirato più volte l’attenzione per il suo comportamento aggressivo e sarebbe considerato un detenuto difficile. Il processo contro il presunto accoltellatore proseguirà il 17 luglio, data in cui è prevista la deposizione di due testimoni presenti sul treno. Nelle prossime fasi del processo, otto persone si costituiranno parte civile, mentre i testimoni citati sono 127 e 39 sono i giorni di udienza, fino a poco prima di Natale. Il processo potrebbe tuttavia durare anche di più, perché è difficile stimare la durata delle udienze e dell’assunzione delle prove, come spiegato da una portavoce del tribunale. Qui ci sono ulteriori informazioni, pubblicate sul sito ufficiale del tribunale di Itzehoe.

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