Chi è Ibrahim A., l’accoltellatore del treno. La ministra Faeser: “Perché un criminale simile era ancora in Germania?”

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La ministra dell'interno tedesca Nancy Faeser durante la conferenza stampa con la commissaria Europea per gli interni Ylva Johansson a Berlino, il 14 gennaio 2022. EPA-EFE/Christian Marquardt / POOL

Giovedì è stato emesso un mandato di arresto per Ibrahim A., l’accoltellatore dei passeggeri del treno che da Kiel era diretto ad Amburgo e che è stato fermato, dopo la tragedia, alla stazione di Brokstedt (Schleswig-Holstein).

Intanto, è stata resa nota l’identità delle due persone morte in seguito all’aggressione. Si tratta di una ragazza di 17 anni e di un suo amico di 19. Secondo la Ministra degli Interni Sabine Sütterlin-Waack (CDU), entrambi provenivano dallo Schleswig-Holstein.


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Chi è l’accoltellatore del treno: Ibrahim A., 33 anni

Intanto, il 33enne Ibrahim A., è attualmente in custodia cautelare per omicidio e tentato omicidio. Oltre alle due vittime uccise, infatti, ci sono diversi feriti, tra cui tre gravi.
Secondo quanto dichiarato dalle autorità, l’accoltellatore è un palestinese apolide arrivato in Germania nel 2014, registrato in Nord Reno-Westfalia fino al 2020 e residente fino al 2021 in un alloggio condiviso per rifugiati a Kiel. L’uomo è stato in seguito cacciato dall’alloggio, dopo diverse discussioni legate a violazioni del regolamento.

La famiglia dell’uomo perseguitata da Hamas, nella Striscia di Gaza

Diversi sono stati i reati commessi in Germania da Imbrahim A., a partire dal 2015, sia in Nord Reno-Westfalia che ad Amburgo. Alcuni sono reati violenti. Fino a poco prima del massacro sul treno, l’uomo era stato addirittura in regime di detenzione preventiva, per la precisione fino al 19 gennaio, ad Amburgo.

Il suo avvocato, Björn Seelbach, ha spiegato allo Spigel che prima della detenzione preventiva l’uomo era stato un senzatetto e che in Germania non aveva familiari. La sua famiglia aveva vissuto nella Striscia di Gaza ed era stata perseguitata da Hamas. Per questo Ibrahim A. sarebbe fuggito in Germania nel 2014.

Una sentenza di un tribunale di Amburgo afferma che “A. e la sua famiglia hanno subito i più gravi maltrattamenti da parte di Hamas”, che l’uomo ha riportato “tagli e ustioni” e che uno dei suoi zii è stato ucciso.

Persino l’avvocato stupito del suo rilascio

In Germania, Ibrahim A. ha lavorato come trasportatore di pacchi e come fattorino di Amazon, senza mai sviluppare alcuna rete sociale solida. Il tribunale gli ha attribuito un rischio del 50% di commettere nuovi reati.

Persino il suo avvocato si è dichiarato stupito dal fatto che l’uomo fosse libero. “Sono rimasto sorpreso dal fatto che il mio cliente sia stato rilasciato così improvvisamente dalla detenzione preventiva. Sarebbe stato meglio se fosse stato preparato per il rilascio” ha dichiarato Seelbach allo Spiegel.

I retroscena dell’attacco con coltello non sono ancora chiari

Le motivazioni dell’uomo non sono ancora del tutto chiare, anche perché non ci sono ancora i risultati di un interrogatorio. Non ci sarebbe tuttavia “la minima indicazione” di un passato da terrorista, come sottolineato giovedì da Christian Ohlrogge, capo dell’ufficio del procuratore di Itzeho.

Pochi giorni prima dell’attacco sul treno, l’uomo era stato sottoposto a perizia psichiatrica, senza che venissero rilevate particolari anomalie. Era già stato tuttavia sottoposto a cure psichiatriche nel corso della sua detenzione. Poco prima del suo rilascio, uno psichiatra non avrebbe riscontrato “alcun pericolo per gli altri o per se stesso”, come confermato da una portavoce dell’autorità competente. Poco dopo, sarebbe divenuto noto come l’accoltellatore del treno Kiel-Amburgo.

Nancy Faeser; “Perché un simile criminale è ancora in Germania?”

Intanto la ministra dell’interno Nancy Faeser si è espressa sull’episodio con parole molto dure. Pur precisando di non voler “attribuire colpe”, segnatamente al tribunale di Amburgo, Faeser ha comunque pubblicamente dichiarato di non spiegarsi come sia possibile “che un tale criminale sia ancora qui nel Paese”.

“Come è potuto accadere che non sia stato più a lungo in un istituto penitenziario pur avendo così tante condanne precedenti? Come è potuto accadere che sia stato rilasciato dalla custodia cautelare così presto?” ha dichiarato giovedì la ministra durante una visita a Brokstedt. “Anche a causa della sua storia oscura, la Germania ha l’obbligo umanitario di accogliere i rifugiati” ha aggiunto Faeser, aggiungendo però che si debba indagare sul perché “persone così violente siano ancora qui in Germania”.

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