Intervista alla portavoce di Letzte Generation: “la disobbedienza civile deve dare fastidio”

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Attivista di Letzte Generation durante una manifestazione a Tempelhofer Damm, Berlino, il 13 gennaio 2023. Foto: Letzte Generation

Mercoledì, su disposizione della procura di Monaco di Baviera, si sono tenute perquisizioni domiciliari a carico di sette sostenitori del gruppo di attivisti per il clima Letzte Generation. In quell’occasione, il sito dell’organizzazione è stato confiscato e i conti correnti dove venivano raccolte le donazioni sono stati congelati. In risposta a questa azione – finora la più estrema intrapresa dalle forze dell’ordine contro gli ambientalisti – Letzte Generation ha promosso manifestazioni di protesta in tutto il Paese e ha espresso il desiderio di continuare a mettere in atto forme di disobbedienza civile. Abbiamo intervistato la portavoce Josephine Schwenke, per raccogliere il punto di vista degli attivisti sull’accaduto.

Vi aspettavate l’irruzione della polizia contro i vostri attivisti?

Le 15 perquisizioni domiciliari di mercoledì hanno colpito tutti i sostenitori di Letzte Generation. Una sostenitrice, Carla Hinrichs, mercoledì mattina si è vista sfondare la porta del suo appartamento da oltre venticinque agenti. Con le pistole spianate, gli agenti hanno fatto irruzione nella stanza di Carla, mentre lei era ancora a letto.

L’irruzione e le perquisizioni domiciliari ci hanno scosso, ma questo può essere visto anche come una conseguenza della precedente criminalizzazione della protesta per il clima e delle persone che la difendono. Letzte Generation era già stata diffamata dai politici, definita un’organizzazione terroristica ed equiparata alla RAF. Anche prima di questo raid, persone che sostengono Letzte Generation erano state condannate a pene detentive per aver partecipato ai blocchi stradali.

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Foto: Letzte Generation

Quali sono state le reazioni interne degli attivisti all’irruzione?

Tutto questo ci fa paura. Siamo costretti ad assistere alla distruzione dei nostri mezzi di sussistenza – e con essi della nostra libertà e della nostra democrazia. Ma questo non ci dissuaderà dal continuare a manifestare per politiche che ci impediscano di superare i punti di non ritorno climatici. Continueremo a batterci per proteggere la vita.
Per questo motivo estenderemo la protesta a tutto il Paese. Chiediamo a tutti i cittadini di questo Paese di unirsi a una marcia di protesta mercoledì prossimo in una città vicina a loro. Ciò che è criminale non è che noi ci battiamo per il clima. Ciò che è criminale è la mancanza di leadership politica in questa crisi. Queste sono parole del Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres.

La signora Hinrichs ha dichiarato di credere ancora nello Stato di diritto e quindi affronterà senza paura il processo con gli altri attivisti. Pensate che quanto sta accadendo agli attivisti indagati possa demotivare i vostri sostenitori?

Da mercoledì Letzte Generation è più forte che mai. La notizia del raid ha scatenato un’ondata di sostegno. La marcia di protesta di ieri a Berlino è stata la più grande finora, con un numero di partecipanti quadruplicato rispetto al precedente. Questo significa che l’espansione delle nostre proteste a tutta la Germania è iniziata allora e continuerà nei prossimi giorni e settimane.

Mercoledì e giovedì sono state indette marce di protesta spontanee in molte città, tra cui Berlino, Amburgo, Hannover, Karlsruhe, Lipsia, Monaco, Norimberga, Oldenburg e molte altre. Alcune di queste erano manifestazioni di solidarietà, promosse anche da Fridays For Future.

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09-12-22 Berlino A100 Abfahrt Steglitz. Photo credits: Letzte Generation

Anche il sostegno della società civile è stato enorme. L’hashtag #LetzteGeneration è stato al primo posto su Twitter per tutto il giorno. Inoltre, ci sono state espressioni di solidarietà da tutte le fasce della società: politici della CDU, avvocati dell’Associazione dei giuristi repubblicani, scienziati del clima e organizzazioni del movimento ambientalista e per la giustizia climatica, come Fridays for Future, Pädagog:innen for Future, Ende Gelände, Greenpeace e molti altri hanno criticato aspramente le perquisizioni domiciliari e hanno espresso solidarietà con Letzte Generation.

Se ieri qualcuno si è chiesto se Letzte Generation stia cambiando, se stia addirittura diventando clandestina, allora non ha capito cos’è Letzte Generation. Letzte Generation proviene dal centro della società. Sono madri e padri, lavoratori dipendenti e autonomi, nonni, musicisti, artigiani, che vogliono tutti una cosa semplice: che il governo protegga i nostri mezzi di sussistenza, come è scritto nella nostra Costituzione.

Tutto ciò che facciamo, lo facciamo in modo trasparente. Ci presentiamo con i nostri nomi e i nostri volti per la nostra protesta. Annunciamo ciò che intendiamo fare. Parliamo con i politici, abbiamo persino il sostegno pubblico di diversi sindaci tedeschi, parliamo con la polizia, con i leader delle chiese. Cosa c’è di criminale in tutto questo? Non ci arricchiamo, anzi, paghiamo continuamente multe e subiamo repressioni per quello che facciamo. Tutto il nostro lavoro è pubblico: c’è un organigramma della nostra struttura, i nomi dei cittadini che partecipano. La nostra richiesta: un consiglio sociale che ci faccia uscire dalla crisi climatica in modo socialmente giusto. Tutto questo si può trovare sul nostro sito web, che mercoledì è stato messo offline per ordine della magistratura.

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Uno dei blocchi stradali di Letzte Generation, a Frankfurter Tor.
Foto di Lucia Conti

Negli ultimi mesi, le vostre azioni di protesta hanno spesso incontrato l’incomprensione del pubblico, soprattutto degli automobilisti. Anche altre associazioni ambientaliste hanno criticato i vostri metodi. Potete spiegarci perché ritenete che la disobbedienza civile e i blocchi stradali siano il modo più efficace di protestare?

La disobbedienza civile è una forma di protesta che va oltre la semplice manifestazione. Questo perché si basa sul fatto che qualcuno metta le proprie ragioni di coscienza e di moralità al di sopra della legge per fermare un’ingiustizia o per combattere un’iniquità. Questo comporta un processo consapevole e la decisione cosciente di accettare anche le conseguenze e le pene che derivano della violazione delle regole. Il blocco stradale è una sfida per tutte le persone che lo fanno, ogni volta, perché non piace neanche a noi e tutti coloro che sono coinvolti in un blocco stradale devono poi affrontare sanzioni e cause giudiziarie. Ma consideriamo l’interruzione della vita quotidiana come uno dei modi più efficaci per fare pressione sul governo affinché inizi a rispettare le sue stesse leggi. La crisi climatica è troppo pericolosa per la nostra sopravvivenza, ed è per questo che molti accettano queste conseguenze negative personali.

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Foto: Letzte Generation

La forza della disobbedienza civile sta nel fatto che i partecipanti sfidano lo Stato e la politica in modo mirato, infrangendo le regole, cosa che di solito viene annunciata pubblicamente. Un futuro degno di essere vissuto è così importante per noi che accettiamo le conseguenze legali di queste azioni. Una manifestazione con 10.000 persone può essere ignorata molto più facilmente di un blocco stradale a Berlino con 1.000 o 2.000 persone. La disobbedienza civile utilizza mezzi non violenti per disturbare, vuole ottenere l’attenzione dei media per un problema e, come si può vedere, anche questo risultato è stato raggiunto. Utilizziamo le forme di protesta della disobbedienza civile con attenzione e nell’ambito di un processo di riflessione.

Le azioni di disobbedienza civile si svolgono sempre nella tensione tra legittimità e illegalità. Ciò significa che la disobbedienza civile deve sempre giustificarsi e legittimarsi di nuovo. Ci saranno sempre persone che diranno: “Quello che state facendo è illegale. State infrangendo le leggi”.

La disobbedienza civile, però, non serve a raggiungere la maggioranza della società. L’approvazione della massa e la simpatia non sono un buon metro di valutazione per le azioni di disobbedienza civile. Persino il movimento per i diritti civili negli Stati Uniti, ampiamente citato come ideale per la disobbedienza civile, non è mai stato sostenuto dalla maggioranza della società, nemmeno dalla parte pacifica che si aggregava intorno a Martin Luther King. La nostra protesta è pensata per disturbare e infastidire, per creare scontri e irritazione. La disobbedienza civile non può funzionare se non dà fastidio. Questo vale anche per le proteste di massa o gli scioperi. Con la nostra protesta riusciamo a far sì che la gente non possa semplicemente passare al problema successivo. Tutto questo è dimostrato e avvalorato anche dalla continua presenza dei media.

In un’intervista di qualche mese fa, una dei vostri portavoce ha sottolineato le due principali richieste di Letzte Generation al governo: la reintroduzione del biglietto da 9 euro e l’introduzione di un limite di velocità sulle autostrade tedesche. Sono ancora queste le vostre richieste o le vostre priorità sono cambiate nell’ultimo anno?

Per dare forma alla politica climatica in modo sociale, chiediamo l’introduzione di un consiglio dei cittadini, in modo che possano essere coinvolte diverse prospettive della società, soprattutto da parte di persone che altrimenti spesso non trovano ascolto in politica.

In un periodo di tempo prestabilito, il consiglio dei cittadini elaborerà i passi necessari alla domanda: come può la Germania eliminare gradualmente l’uso dei combustibili fossili in modo socialmente equo entro il 2030? Ciò significa passare completamente alle energie rinnovabili al 100 %. Inoltre, è necessario porre fine alle emissioni di gas serra prodotte dall’uomo che non derivano dalla combustione di materie prime fossili. Ciò include un’economia circolare che metta fine agli sprechi e riduca così in modo significativo la domanda di energia, e un’agricoltura positiva per il clima, ossia che riduca il contenuto di CO2 nell’atmosfera.

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Le mamme di Letzte Generation bloccano Frankfurter Tor – Il Mitte

I partecipanti ricevono da vari esperti informazioni e prospettive su tutti gli aspetti della questione e possono attingere alle ulteriori competenze necessarie nel corso delle loro consultazioni. Lo sviluppo di misure concrete avviene in piccoli gruppi moderati da professionisti, il processo è accompagnato dai media e l’intero Paese è ansioso di conoscere ciò che il consiglio discute.

Questo genere di consigli sociali si sono già tenuti in gran numero e a vari livelli, con risultati promettenti. Tuttavia, le raccomandazioni vengono spesso ignorate dai governi. Ecco perché chiediamo che il governo si impegni pubblicamente a presentare al Parlamento un progetto di legge sulle misure così sviluppate. Dovrebbe anche fare la necessaria opera di convincimento in Parlamento per far passare le misure e le proposte legislative e, una volta approvate, attuare le leggi con una velocità e una determinazione senza precedenti. Questo è un processo che consente una reale partecipazione della società e rafforza la fiducia nella nostra democrazia.

In generale, chiediamo al governo di rispettare le proprie leggi. Queste includono, da un lato, l’Accordo sul clima di Parigi, firmato e ratificato ai sensi del diritto internazionale, che obbliga il governo federale a contribuire a limitare il riscaldamento globale ben al di sotto dei due gradi. Il governo federale deve anche rispettare la Costituzione, che stabilisce che le basi della vita delle generazioni presenti e future devono essere protette.


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Qual è la vostra opinione sulla politica energetica del governo tedesco e sulla transizione energetica?

La transizione energetica procede ancora troppo lentamente. L’espansione delle energie rinnovabili richiede ancora troppo tempo ed è rallentata da ostacoli legali, come le norme sulla distanza delle turbine eoliche. Anche il Consiglio Scientifico, che ufficialmente fornisce consulenze al Governo Federale, attesta la mancanza di pianificazione del Governo in materia di politica climatica. In realtà, migliaia di scienziati e politici concordano sul fatto che le generazioni che vivono oggi sono le ultime a poter impedire il superamento dei punti critici del clima e sono le prime a sentire le drammatiche conseguenze della crisi climatica.

Come finanziate le vostre attività dopo che i conti in cui venivano raccolte le donazioni sono stati confiscati?

L’organizzazione Die Iniziative ci ha gentilmente messo a disposizione il loro sito web, dove è possibile effettuare donazioni: https://gesellschaftsrat.jetzt/spenden/.
Speriamo quindi di riuscire a coprire i nostri costi, ma resta da vedere fino a che punto continueremo ad affrontare la repressione.

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