Revocata l’immunità di Björn Höcke: sarà indagato per incitamento all’odio

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Björn Höcke, leader di AfD Turingia Sandro Halank, Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

È stata revocata l’immunità di Björn Höcke, il leader di Alternativa per la Germania in Turingia, nonché della fazione estremista del partito nota come “der Flügel” (l’ala), formalmente sciolta, ma ancora viva nel potere del suo ex capo. Del resto, la stessa AfD Turingia è considerata, dall’Ufficio per la protezione della Costituzione del Land, come un movimento di estrema destra e in questo senso è strettamente monitorata.

Il voto della Commissione Giustizia è stato quasi unanime, con un’unica astensione. Lo ha riportato venerdì la Deutsche Presse-Agentur, dichiarando di averlo appreso da ambienti interni alla commissione.

È ufficiale, quindi: Höcke verrà indagato per incitamento all’odio e non potrà contare sulla protezione parlamentare. Del resto non è la prima volta che si chiede la revoca della sua immunità, sempre per esternazioni a dir poco controverse, se non pericolosamente vicine al linguaggio e all’ideologia nazista.


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Secondo la Procura di Mühlhausen, l’indagine riguarda un post di Höcke su Telegram, in cui l’esponente dell’ultradestra di AfD aveva commentato un fatto di cronaca avvenuto l’anno scorso nel quartiere Ludwigshafen di Oggersheim, in Renania-Palatinato. In quella circostanza, un 25enne somalo aveva accoltellato a morte due uomini, di 20 e 35 anni, e ne aveva ferito un altro di 27.

Björn Höcke
Björn Höcke.
Foto: EPA-EFE/FRIEDEMANN VOGEL

Sotto accusa un post di Björn Höcke su Telegram

Commentando il fatto su Telegram, Höcke aveva scritto che la “guerra quotidiana della sostituzione” aveva fatto altre due vittime. Aveva inoltre aggiunto: “Il colpevole ha probabilmente un disturbo psichico e soffre di quella malattia comune tra gli immigrati che fa gridare ‘Allahu Akbar’ alle persone colpite e distorce la loro percezione in modo che vedano, negli infedeli che li ospitano, una vita indegna di essere vissuta”

Secondo la procura, questo post giustifica l’azione penale sia perché integra gli estremi dell’incitamento all’odio verso gli immigrati che vivono in Germania, sia perché contiene l’espressione nazista “Lebensunwertes Leben” (vita indegna di essere vissuta), utilizzata nella Germania di Hitler per descrivere i disabili sottoposti a eutanasia forzata. Il post di Höcke, in questo modo, equipara un atto individuale a uno sterminio di massa e rappresenta, secondo la procura, una banalizzazione dell’orrore nazista.

Il portavoce dell’ufficio del pubblico ministero di Mühlhausen ha dichiarato che a Höcke sarà data la possibilità di rilasciare una dichiarazione.

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