Pistorius: “servono più soldi per la Bundeswehr”. L’Unione è d’accordo, ma a una condizione

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Nato Il Ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius si rivolge ai media accanto ai veicoli da combattimento di fanteria Puma durante la sua visita alla seconda Compagnia del Battaglione Logistico 171 della Bundeswehr, in un'area di addestramento della fanteria corazzata ad Altengrabow, il26 gennaio 2023. Foto: EPA-EFE/HANNIBAL HANSCHKE

Il lavoro del neo-insediato Ministro della difesa Boris Pistorius (SPD), in questo momenti, è oggetto di enorme attenzione e analisi implacabili, forse più di quanto non accada ad alcun altro ministro del governo tedesco. Le ragioni sono ovvie: in una congiuntura delicata come quella attuale, con un fronte di guerra a 700 chilometri dal confine nazionale e la Germania direttamente coinvolta nella fornitura di armi a una delle parti in causa, il Ministro della Difesa è una figura chiave. Tanto più se ha appena preso il posto di un predecessore il cui lavoro è stato giudicato inadeguato.

Una delle prime dichiarazioni di Pistorius, nel suo nuovo ruolo, gli è valsa immediatamente l’appoggio di una parte dell’opposizione.

Pistorius: “il budget per la difesa è insufficiente”. La CDU/CSU lo appoggia ma dice no a nuovi debiti

Il Ministro ha infatti sostenuto che il budget previsto dall’attuale coalizione di governo per la difesa non sia sufficiente e che si rendano necessari, alla luce della situazione attuale, ulteriori fondi per la Bundeswehr. Le sue affermazioni hanno immediatamente riscosso il plauso dei cristiano-democratici della CDU/CSU, i quali però pongono una condizione all’eventuale incremento dei finanziamenti per l’esercito tedesco.

Al momento, è previsto che il bilancio del Ministero della Difesa non cresca, ma resti congelato a circa 50 miliardi di Euro all’anno fino al 2026. Ci sono poi i 100 miliardi di Euro del fondo speciale per la Bundeswehr, che secondo Pistorius serve a finanziare l’acquisto di nuovo equipaggiamento e nuovi sistemi, i quali a loro volta genereranno però anche nuovi costi di manutenzione.

Pistorius ha fatto esplicito riferimento alla “Sezione 14”, ovvero la sezione del bilancio federale riservata alla difesa, indipendente dal fondo speciale, dicendo che tale sezione deve essere resa sostenibile per i prossimi 10 anni.


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L’Unione, a tal proposito, accusa il governo Scholz di continuare a parlare di un’inversione di tendenza e di un raggiungimento dell’obiettivo del 2% del bilancio NATO, ma senza implementare in questa direzione. “La dichiarazione di Pistorius sulla necessità di aumentare il bilancio regolare della difesa è assolutamente condivisibile”, ha dichiarato al Tagesspiegel Mathias Middelberg, vicepresidente del gruppo parlamentare CDU/CSU al Bundestag e responsabile delle finanze. […] Tuttavia, non si possono sempre contrarre nuovi debiti per nuovi obiettivi. Se la coalizione di governo vuole aumentare certe spese, dovrà anche risparmiare altrove”.

Non sorprende che anche i rappresentanti dell’industria delle armi siano in accordo con le dichiarazioni di Pistorius. Armin Papperger, CEO di Rheinmetall, chiede un aumento del bilancio della difesa, indipendentemente dal fondo speciale di 100 miliardi di euro, ma anche un supporto statale per la costruzione di un nuovo impianto per la produzione di munizioni in Sassonia. Si tratterebbe di un impianto chimico dal costo compreso fra i 700 e gli 800 milioni di Euro.

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