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Hans-Georg Maaßen troppo vicino alla destra: la CDU pensa all’espulsione

La posizione dell’ex Presidente dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione Hans-Georg Maaßen è considerata problematica all’interno della CDU ormai da molto tempo. Le dichiarazioni controverse e la condivisione sui social di contenuti collegati all’estrema destra hanno spinto più volte la dirigenza del partito a parlare di una possibile espulsione. Di recente, il Segretario Generale Mario Czaja lo ha invitato a dimettersi per aver utilizzato “un linguaggio che appartiene all’ambiente degli antisemiti e dei teorici del complotto”, accusandolo di avvicinarsi sempre più alle posizioni di AfD.

La CDU considera l’espulsione di Hans-Georg Maaßen, ma lui si considera vittima di diffamazione

Maaßen, su Twitter, si è definito vittima di “una squallida campagna diffamatoria”, poco dopo aver pubblicato e poi cancellato un tweet nel quale lamentava il “razzismo contro i bianchi” prevalente nella politica tedesca. A seguito di queste e altre esternazioni, anche Christian Hergott, segretario generale della CDU in Turingia, dove Maaßen ha la base elettorale più ampia, l’ha invitato a uscire dal partito.

Secondo quanto riportato da Der Spiegel, la vicepresidente federale della CDU Karin Prien ha annunciato che chiederà l’espulsione, qualora Maaßen non abbandonasse volontariamente le fila dei cristiano-democratici. Anche il capogruppo parlamentare della CDU di Berlino, Kai Wegner, è dello stesso avviso.


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Le accuse: vicinanza ad AfD, freno alle indagini della Verfassungsschutz, antisemitismo

Anche l’attività di costituzionalista di Hans-Georg Maaßen sembra essere messa a repentaglio dalle sue recenti esternazioni. Fino alla settimana scorsa, per esempio Maaßem collaborava con la casa editrice C.H. Beck, per la quale aveva contribuito alla stesura di un commento alla Costituzione. Di recente, però, l’azienda ha scelto di interrompere la collaborazione .

Maaßen ha guidato la Verfassungsschutz (l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione) dal 2012 al 2018, ma si è dimesso dall’incarico dopo le dichiarazioni su presunte registrazioni video falsificate dei disordini a Chemnitz. Inoltre, mentre occupava tale ruolo di responsabilità, Maaßen avrebbe frenato la messa sotto osservazione di AfD per il sospetto di estremismo di destra.

Fra gli altri comportamenti considerati controversi e inadatti al suo ruolo ci sono state la partecipazione all’associazione di destra Werte Union, i paragoni ripetuti fra la Germania attuale e la DDR, le molteplici interviste a testate collegate alla destra radicale. Inoltre Stephan Kramer, presidente dell’Ufficio per la protezione della Costituzione della Turingia, lo ha accusato nel 2021 di diffondere “classici stereotipi antisemiti” – accusa che Maaßen nega recisamente. La stessa accusa, peraltro, gli era stata mossa dall’attivista per il clima Luisa Neubauer.


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Fino a questo momento, il leader della CDU Friedrich Merz non ha commentato la posizione di Maaßen all’interno del partito. Un anno fa, prima di diventare segretario nazionale, aveva dichiarato che le dichiarazioni di Maaßen si erano sempre mantenute “appena al di sotto della soglia” che le avrebbe rese attivamente dannose per il partito. I suoi predecessori, Armin Laschet e Annegret Kramp-Karrenbauer, avevano ripetutamente preso le distanze da Maaßen durante il loro mandato, ma si sono dichiarati contrari all’espulsione.

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