Sventato golpe in Germania: pianificavano il ritorno del Reich. Coinvolti militari e una giudice
Un’operazione militare su scala nazionale è iniziata, partendo da Francoforte, nelle prime ore del mattino di mercoledì. L’obiettivo era un’organizzazione ricollegabile ai movimenti dei Reichsbürger e dei Querdenker, che, secondo gli inquirenti, stava pianificando un golpe militare in Germania.
La più vasta organizzazione terroristica della storia tedesca. Lo scopo: instaurare un Reich sul modello del 1871
Secondo WDR si tratterebbe della più ampia operazione antiterrorismo nella storia della Germania. Gli investigatori coinvolti hanno definito il piano dell’organizzazione terroristica “di una portata senza precedenti”. Sono stati eseguiti 25 mandati d’arresto e perquisite diverse abitazioni, ma gli indagati sono in tutto 52, 50 uomini e due donne, fra i quali ex militari dei corpi scelti, membri della Bundeswehr in servizio attivo e un’ex deputata di AfD al Bundestag. Le accuse si concentrano sulla creazione di un’organizzazione terroristica finalizzata alla distruzione dell’ordine costituzionale della Repubblica Federale di Germania e all’instaurazione di uno Stato modellato sul Reich tedesco del 1871.
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Una sfida per le forze di polizia: nel gruppo terroristico armi e soldati con addestramento speciale
Nell’operazione sono state coinvolte diverse forze speciali di polizia. Oltre all’unità antiterrorismo GSG 9 della polizia federale, per eseguire i mandati d’arresto e garantire la sicurezza degli agenti durante le perquisizioni sono state impiegate anche le unità speciali (SEK) di diversi Länder. Questo perché il gruppo è ritenuto particolarmente pericoloso: gli investigatori sapevano che i sospetti erano in possesso di numerose armi, alcune delle quali detenute legalmente, e che una parte considerevole dell’organizzazione è costituita da ex soldati della Bundeswehr e dell’NVA (Nationale Volksarmee der DDR, ovvero l’Esercito Nazionale Popolare della DDR) e tra questi ci sono uomini con una formazione militare che pertiene ai corpi speciali.
Anche nelle indagini precedenti sono state coinvolte numerose agenzie di sicurezza con centinaia di agenti. Inizialmente, l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione ha indagato nel quadro della cosiddetta operazione “Kangal”, collaborando con le corrispondenti autorità di diversi Länder. A causa dei collegamenti con la Bundeswehr, inoltre è stato coinvolto l’Ufficio federale per il servizio di controspionaggio militare. Infine, l’Ufficio federale di polizia criminale si è inserito nell’indagine sul tentativo di golpe con il gruppo investigativo “Shadow”, al quale hanno collaborato diversi uffici statali di polizia criminale. Il Procuratore generale federale è incaricato dell’indagine.
Le fasi del golpe: assalto al Reichstag, sabotaggio delle infrastrutture, guerra civile, instaurazione di un reggente
Il golpe militare doveva includere, fra le altre cose, l’assalto al Reichstag e il sabotaggio di infrastrutture essenziali, come la rete elettrica, allo scopo di creare una situazione paragonabile a quella di una guerra civile per poi deporre il governo federale e instaurare un reggente. Questo ruolo apicale sarebbe stato destinato a Heinrich Reuß, rampollo di un’antica casa principesca dell’attuale Turingia e figura centrale dell’intera organizzazione. Reuß, che ha 71 anni e fa il consulente finanziario a Francoforte sul Meno, è attivo da tempo nella scena dei Reichsbürger e noto per aver sostenuto più volte la tesi che la Germania Federale non sia uno Stato sovrano, ma sia ancora controllata dagli Alleati e che lo Stato e la magistratura siano “aziende” e non istituzioni pubbliche. Reuß avrebbe inoltre messo a disposizione la propria tenuta di caccia in Turingia per diversi incontri del gruppo eversivo.
Già decisi i nomi dei ministri del governo post-golpe. Compare anche una giudice, ex-deputata di AfD
Il golpe militare doveva portare all’instaurazione non solo di Reuß come reggente, ma di un nuovo governo, per il quale erano già stati assegnati diversi ruoli. All’interno di questo “gabinetto ombra”, con Reuß in testa, sarebbe stata designata come ministra della giustizia l’ex deputata di AfD al Bundestag Birgit Malsack-Winkemann, che è attualmente indagata. A rendere particolarmente controverso il profilo di Malsack-Winkemann contribuisce il fatto che l’ex deputata, dopo essere uscita dal parlamento, sia tornata a lavorare come giudice. L’amministrazione del Senato di Berlino ha tentato invano, in passato, di rimuoverla dal suo incarico a causa dei suoi coinvolgimenti politici precedenti.
Come ministro degli esteri era stato indicato il giurista Tim Paul G., un altro degli indagati, mentre per le questioni di diritto internazionale era previsto il nome di Matthes H., noto ideologo dei Reichsbürger del Baden-Württemberg. Per la sanità era stata invece designata la dottoressa Melanie R., della Bassa Sassonia. Secondo gli inquirenti, R. avrebbe sostenuto finanziariamente il gruppo. Si parla anche di un ministero responsabile per la “trasmissione”.
Il braccio armato dell’organizzazione terroristica includeva militari dei corpi speciali, sia in congedo che in servizio
La parte più pericolosa del gruppo terroristico è indubbiamente costituita dalle sezioni deputate alla “sicurezza”, ovvero dal braccio armato dell’organizzazione, composto sia da ex soldati della Bundeswehr con addestramento speciale che da militari ancora in servizio. Uno dei referenti del braccio e fra i capi dell’organizzazione nel suo complesso sarebbe, secondo le indagini, Rüdiger von P., che è stato al comando di un battaglione di paracadutisti all’inizio degli anni ’90, per poi passare all’allora neo-istituito KSK (Kommando Spezialkräfte, ovvero Comando delle Forze Speciali). P. fu congedato dall’esercito con l’accusa di aver rubato o venduto armi dalle scorte dell’Esercito Popolare Nazionale della DDR.
Fra gli indagati c’è anche anche Marco v. H., un altro ex militare con precedenti penali, che avrebbe prestato servizio, tra gli altri, presso il KSK. Entrambi i due ex militari erano attivi nel movimento per le proteste contro le politiche di contenimento della pandemia a Pforzheim, dove H. in particolare si era occupato di fare proseliti per l’organizzazione. Il target preferito – e quello che, a quanto pare, risultava più fertile per la propaganda del gruppo eversivo, erano i militari attivi. Risulterebbero infatti molti tentativi di proselitismo nelle caserme e almeno uno degli accusati è un attuale membro del KSK, che, all’interno dell’organizzazione terroristica, si occupava soprattutto di questioni logistiche.
Dal bacino dei Querdenker proveniva anche l’ex colonnello Maximilian E., noto per essersi espresso pubblicamente, in occasione di una protesta contro le politiche sanitarie, a favore di un invio del KSK a Berlino per “ripulirla a dovere”. Anche E. ha fatto parte del KSK. La scorsa estate, durante le inondazioni nella valle dell’Ahrtal, si era recato sul posto con un gruppo di veterani e aveva creato una sorta di “centro di comando” in una scuola, nonostante non avesse alcun ruolo ufficiale e si fosse già ritirato da tempo dall’esercito.
Non solo dall’esercito, tuttavia, provengono i sospettati. Fra loro c’è anche l’ex ufficiale di polizia Michael F., vicino al movimento dei Querdenker e noto per aver fatto il saluto nazista durante una manifestazione. F. è stato allontanato dalle forze dell’ordine in Bassa Sassonia, dove risiede, in quanto membro dei Reichsbürger.
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L’operazione sul tentato golpe è collegata a indagini precedenti
L’operazione che ha portato al raid di mercoledì è collegata anche all’operazione “United Patriots”, che ha portato alle accuse a carico di quattro uomini e l’ex insegnante settantacinquenne Elisabeth R., in riferimento al progetto di rapire il Ministro della Sanità Karl Lauterbach. Non sembra, tuttavia, che i due gruppi abbiano collaborato fra loro.
Entro oggi, tutti i fermati dovranno comparire davanti a un giudice, perché sia disposta l’eventuale custodia cautelare. L’intera operazione ha coinvolto circa 3000 agenti fra forze federali e dei Länder.
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