Operazione di polizia e perquisizioni contro Letzte Generation. Gli attivisti: “Non ci arrendiamo”

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Attivisti di Letzte Generation durante un blocco stradale a Weiden. Sullo striscione si leggono le due richieste avanzate al governo tedesco, concesse le quali gli attivisti si dichiarano pronti a interrompere del tutto i blocchi stradali: il ripristino del biglietto per il trasporto pubblico a 9 Euro e il limite di velocità di 100 Km/h in autostrada. Foto: Letzte Generation

Gli attivisti per il clima di Letzte Generation sono stati oggetto di una vasta operazione di polizia nella giornata di martedì. In undici località, in diversi Länder tedeschi, a partire dalle 6 del mattino, sono state disposte dalla procura brandeburghese di Neuruppin perquisizioni di appartamenti e altri locali collegati al gruppo di attivisti per il clima, in relazione a presunti attacchi contro la raffineria PCK di Schwedt a partire dal’aprile del 2022. Al momento, undici persone risultano indagate. Dal momento che la raffineria di Schwedt rientra nella giurisdizione della procura di Neuruppin, è appunto quello il distretto incaricato delle indagini.

Il pubblico ministero parla di “organizzazione criminale”

Le operazioni di disturbo legate alla raffineria si sarebbero tradotte in un caso, secondo la procura, nell’interruzione della fornitura di petrolio, mentre in altri casi si sarebbe trattato solo di “tentati attacchi” alla struttura. Gli attivisti indagati sono accusati di aver interrotto un pubblico servizio e anche di aver “formato e sostenuto un’organizzazione criminale”. Quest’ultima accusa, senza dubbio quella destinata a generare il maggiore clamore presso l’opinione pubblica, si configura, nelle dichiarazioni rese dal pubblico ministero Cyrill Klement alla Deutsche Presse-Agentur, quando gli accusati cospirano ripetutamente allo scopo di commettere reati.

Solidarietà online agli attivisti di Letzte Generation. Luisa Neubauer “il governo combatte più contro gli attivisti che contro la crisi climatica”

Gli attivisti di Letzte Generation hanno definito questa operazione un tentativo di intimidazione. Tramite Twitter, il gruppo ha confermato le perquisizioni domiciliari e il sequestro di dispositivi elettronici e manifesti e ha dichiarato di voler procedere con tutte le azioni di protesta previste senza cambi di programma. “Noi siamo a favore del dare sempre un volto e un nome a ciò che facciamo” hanno dichiarato gli attivisti “se si desidera avere informazioni su di noi, non occorrono le perquisizioni domiciliari”.

Numerose manifestazioni di solidarietà sono arrivate all’indirizzo degli attivisti, tanto dal pubblico tramite i social media quanto da altre organizzazioni e attivisti per il clima, come Luisa Neubauer di Fridays for Future e la lista elettorale della capitale Klimaliste Berlin. Neubauer ha definito l’operazione di polizia contro gli ambientalisti “al limite dello sproporzionato” e ha criticato il fatto che la lotta contro gli attivisti per il clima venga portata avanti “con molta più energia rispetto alla lotta contro la crisi climatica”. Questo, secondo l’attivista, sarebbe indice di un serio problema di priorità nella politica climatica del governo tedesco.

“Mentre lo Stato ignora la nostra legge fondamentale, non proteggendo il clima, la polizia perquisisce le case di coloro che cercano di denunciare pacificamente tutto questo” rincarano i portavoce di Letzte Generation in un comunicato ufficiale sul loro sito, definendo le perquisizioni e la mancata gestione della crisi ambientale da parte del governo “un atto criminale”.

La Ministra della Giustizia del Brandeburgo e AfD difendono le perquisizioni

La Ministra della Giustizia del Brandeburgo Susanne Hoffmann (CDU) difende l’operazione dichiarando che “Se un gruppo che è collettivamente diretto a commettere reati in modo pianificato si configura il reato di organizzazione criminale, anche se i reati in questione sono destinati a servire un obiettivo presumibilmente di livello superiore”. Fino a questo momento non è noto se le perquisizioni abbiano effettivamente confermato il sospetto di attività illecite da parte degli attivisti.


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Anche il gruppo parlamentare AfD del Brandeburgo ha accolto con favore il raid su scala nazionale. Lena Kotré, portavoce della politica interna, ha dichiarato che il parlamento statale ha ripetutamente richiesto un’azione decisiva contro Letzte Generation. Anche Michael Hanko, portavoce per la politica legale del gruppo parlamentare dell’AfD nel Brandeburgo, ha espresso pieno supporto all’azione della procura.

Benjamin Raschke, leader del gruppo parlamentare dei Verdi, ha affermato che i reati devono essere perseguiti e puniti, soprattutto quando si tratta di infrastrutture critiche, ma che le azioni degli attivisti per il clima non possono essere paragonate alla pericolosità, per esempio, dei Reichsbürger. “Gli attivisti per il clima non sono terroristi”, ha dichiarato Raschke.

La risposta degli attivisti: “Siamo l’ultima generazione che può cambiare le cose. Il pianeta sarà presto inabitabile. Non ci fermiamo”

Il comunicato pubblicato da Letzte Generation, invece, punta l’attenzione sui rischi posti dalla crisi climatica e sulle politiche dell’attuale governo tedesco.

“Siamo in una crisi climatica” dicono gli attivisti “Una crisi senza precedenti, che minaccia tutto, che mette in pericolo tutte le nostre vite. Il piano presentato dal governo tedesco con il suo pacchetto sul clima è stato dichiarato incostituzionale dalla più alta corte. Il termine per la rettifica sta per scadere, non c’è alcun segno che questo governo riesca a gestire la crisi. E sì: questa è una violazione della legge. È incostituzionale. Questo è un crimine.

Sapevamo che lo Stato non avrebbe semplicemente accettato che portassimo i suoi fallimenti al pubblico ogni giorno. Per un anno abbiamo assistito a tentativi di intimidazione, a tentativi di fermare le nostre azioni, a tentativi di metterci a tacere. Siamo stati insultati, condannati, imprigionati.
Con le indagini sulla formazione di un’organizzazione criminale, questo ha raggiunto un nuovo livello.
La Germania è una democrazia. Un prerequisito del processo democratico è la possibilità di riunirsi liberamente e pubblicamente, di unirsi come gruppo e di resistere. Quando questo principio viene criminalizzato, minaccia le fondamenta stesse della democrazia”.

Il comunicato prosegue dicendo che gli attivisti sono pronti a sopportare le conseguenze di tutte le loro azioni, fino alla perdita della libertà, aggiungendo però: “non è assurdo che qui si indaghi su persone pacifiche, mentre i veri criminali fanno milioni di profitti e mandano in rovina questo Paese?”

Gli attivisti, infine, esprimono l’intenzione di continuare con tutte le azioni attualmente in corso. “È in questo momento che si raggiungono i primi punti critici” si legge in chiusura del comunicato “Con un ulteriore fallimento del governo, ci avviamo verso un’era calda inabitabile. Un mondo in cui miliardi di persone perderanno tutto ciò che hanno a causa di eventi meteorologici estremi, soffriranno e moriranno. In cui alcune zone della Terra diventeranno inabitabili perché saranno troppo calde per permettere uscire di casa o per coltivare cibo. Cosa c’è di criminale qui? Siamo tutti l’ultima generazione che può ancora cambiare il corso delle cose”.

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