Gassi al Berliner Zollmauer und Akzisemauer: il muro di Berlino che esisteva prima del Muro di Berlino
Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli
Hallo! Dai, oggi andiamo a visitare il muro di Berlino! Ma non quel Muro di Berlino che tutti conosciamo, piuttosto un muro che era qui già oltre 220 anni prima dell’altro! Stiamo parlando di uno dei reperti murari di quello che, un tempo, più di 220 anni fa, determinava i confini della città, ovvero il Berliner Zollmauer und Akzisemauer, abbreviato appunto in Zollmauer.
Ciò che oggi rimane del muro “fiscale e doganale” di Berlino corrisponde ad una originale sezione presente nella Hannoversche Straße, vicino alla Charité, e poi al frammento (ma questo è ricostruito), dove vado a fare il mio Gassi, e che si può ammirare percorrendo la Stresemannstraße, vicino alla Anhalter Bahnhof.
Le fondamenta di quest’ultimo, che si trovano sul tracciato qui sotto, sono autentiche e vennero riportate alla luce nel 1980 circa, mentre il breve tratto eretto con due arcate in superficie corrisponde ad una ricostruzione dell’originale, risalente allo stesso periodo, che venne realizzata a scopo illustrativo e documentale, per la nostra memoria.
Le origini del Berliner Zollmauer und Akzisemauer
La prima costruzione dello Zollmauer venne commissionata dal Re di Prussia Federico Guglielmo I (1688-1740) conosciuto come il “re soldato”, tra il 1734 e il 1737 e sostituiva la cinta muraria medievale che comprendeva la cosiddetta “linea”, una recinzione fatta di palizzate che si trovava nella zona nord della città.
Il nostro Zollmauer di origine doganale, però, garantiva un controllo maggiore rispetto ai più antichi confini poiché il suo sviluppo perimetrale delimitava un’area ben più estesa e, a differenza delle mura precedenti, era ben costruito e continuo. La sua funzione era esclusivamente di controllo daziario, dovendo regolare il commercio della città e permettendo alle autorità locali di controllo e amministrazione di imporre un’accisa sulle importazioni e sulle esportazioni delle merci da e per Berlino. Anche per questo importante motivo, il percorso dello Zollmauer venne inizialmente dotato di ben 14 porte doganali che consentivano di tenere sotto controllo il flusso dei trasporti. Esse, molto razionalmente, prendevano il nome della città nei dintorni nelle rispettive direzioni, per cui fungevano da ingresso in città.
Una città in rapida espansione e un confine importante
Ovviamente, il commercio non avveniva solo sulla terraferma ma anche attraverso il canale ed il fiume Sprea. E quindi il transito navale da quest’unica via d’acqua era regolato e controllato da barriere mobili, chiamate “Unterbaum” e “Oberbaum” (che possiamo tradurre con “trave inferiore” e “trave superiore”), il cui nome derivava dai grandi tronchi d’albero, minacciosamente chiodati, che venivano utilizzati come blocco per impedire il passaggio dei contrabbandieri durante le buie notti nebbiose!
Poi, tra il XVIII e il XIX secolo, la città di Berlino attraversò una rapida importante espansione che portò inevitabilmente alla necessità di modificare l’assetto e la consistenza, delle vecchie staccionate di legno che delimitavano i confini. Queste, infatti, insieme alle grandi porte cittadine, vennero spostate più volte e, in seguito, vennero sostituite da un muro di pietra che arrivò a raggiungere i 4 metri di altezza.
Conseguentemente al crescente sviluppo, nacque anche la necessità di edificare altre 4 porte per garantire un maggiore controllo nella regolamentazione dei trasporti, tra cui ricordiamo la Wassertorplatz (Porta dell’Acqua) e la Anhalter Tor.
L’espansione dei trasporti e la demolizione
In questo stesso intenso periodo ci fu la creazione di nuove linee ferroviarie lungo il tracciato e, in particolare, di una linea dedicata esclusivamente ai trasporti militari e di merci. Berlino si trasformò in questo tempo nel principale snodo di scambi commerciali tra la Prussia e l’Unione doganale tedesca, e così lo Zollmauer comincia via via ad essere considerato come un ostacolo perdendo di effettiva utilità.
E dunque, nel 1860, esso inizierà ad essere demolito. La sua rimozione durò circa un decennio contribuendo poi via via a farne perdere la memoria! E questo fino al ritrovamento appunto delle fondamenta e all’edificazione di questo interessante tratto esemplificativo in Stresemannstraße.
Del resto, l’attuale linea ferroviaria Berliner Ringbahn sostituisce la linea originale che era stata costruita lungo lo Zollmauer e le tratte presenti nella parte più a sud della città sono state utilizzate successivamente per la prima metropolitana elettrica, ovvero l’attuale linea U1. Oggi, infatti, molte fermate metropolitane di Berlino prendono il nome proprio dai vecchi caselli daziari che si trovavano lungo il Berliner Zollmauer, adiacenti alle fermate di Hallesches Tor, Kottbusser Tor e Schlesisches Tor.
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La strada di Linienstraße invece, situata nel quartiere Mitte tra le strade Oranienburger Straße e Karl-Liebknecht-Straße, è proprio la “linea” lungo cui si sviluppava l’antica recinzione. Così come parte della Stresemannstraße che poi, curiosamente, per un tratto verso Potsdamer Platz fu ricalcata dal più famoso e recente Muro di Berlino!
Nella zona più occidentale di questa cinta muraria si trovava una delle antiche porte dello Zollmauer, che attualmente è famosa per essere una delle maggiori attrazioni turistiche della Capitale e simbolo stesso della Germania, ovvero la Porta di Branderburgo, rimasta intatta nella sua forma monumentate originale di ispirazione classica greca. Infatti la maggior parte delle altre porte doganali, col tempo, è andata demolita, rimossa e distrutta.
Dunque a noi rimane questo tratto, seppur non originale, che corre un po’ distrattamente nel centro della strada a mo’ di spartitraffico. Ma ora che tutti sappiamo cosa significa e rappresenta, facendoci caso, possiamo valorizzarlo e ben collocarlo nella nostra conoscenza della storia più antica di Berlino! Tschüss!
L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura
Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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