Berlino, 2000 euro di multa per chi si attacca all’asfalto: ma gli attivisti hanno già raccolto 410.000 euro
Il senato di Berlino e la polizia stanno valutando un giro di vite sulle proteste degli attivisti del clima. In particolare, verranno emesse multe di 2000 euro a carico di chi continuerà ad attaccarsi al manto stradale.
L’amministrazione cittadina cerca di scoraggiare, in questo modo, quello che è diventato un tratto distintivo di molti gruppi, in primis Ultima Generazione, che da mesi porta avanti le sue azioni nella capitale tedesca e non solo.
Per chi si attacca all’asfalto, 2000 euro di multa: giro di vite contro gli attivisti per il clima
La politica e attivista Luisa Neubauer ha dichiarato recentemente che il governo tedesco “combatte più contro gli attivisti del clima che contro il cambiamento climatico”. D’altra parte, le loro iniziative sono inevitabilmente finalizzate a causare scompiglio e a far discutere, allo scopo di trasferire l’attenzione collettiva sul problema.
Lasciando da parte le azioni dimostrative messe in atto nei musei, concepite, per ottenere maggiore visibilità, i maggiori problemi sono posti soprattuto dai blocchi o dalle azioni di disturbo del traffico. In questo senso, sia l’esecutivo federale che i singoli Länder cercano, da mesi, di arginarne l’impatto e la portata del fenomeno.
A Berlino, la polizia cittadina minaccia ora una multa di 2.000 euro, nel caso in cui venga reiterato l’atto di attaccarsi al manto stradale, costante, durante le proteste. La notizia è stata riferita dal quotidiano die Welt, che nella giornata di mercoledì ha citato l’amministrazione del Senato.
In realtà, il relativo regolamento risale a ottobre e dodici persone erano già state avvertite del fatto che avrebbero dovuto pagare la somma, in caso di ulteriore reiterazione del reato (in alcuni casi parliamo di 8 infrazioni di fila). Per almeno una di loro, che ha continuato a ignorare il monito, la multa è diventata recentemente effettiva. Il provvedimento è definito giuridicamente possibile sulla base di una legge cittadina sulle manifestazioni, che stabilisce che possano essere limitate, se la sicurezza pubblica è messa “direttamente in pericolo”.
Attaccarsi all’asfalto: il “marchio di fabbrica” delle proteste di Ultima Generazione
Da mesi, a Berlino, gli attivisti di Ultima Generazione si attaccano al manto stradale, soprattutto in prossimità degli incroci (in quelle occasioni li abbiamo anche intervistati) e a volte le proteste causano ingorghi e inevitabili polemiche.
La più grave risale a novembre e riguarda la morte di una ciclista investita da una betoniera In quell’occasione, i soccorsi sono arrivati in ritardo a causa di un ingorgo sull’A100, nello stesso giorno in cui era un atto proprio un blocco di Ultima Generazione, e questo ha inevitabilmente prodotto discussioni accese.
In quella circostanza, pur non escludendo di aver potuto contribuire al ritardo dei soccorsi, ed esprimendo per questo cordoglio e vicinanza verso i familiari della vittima, gli attivisti hanno ribadito di agire cercando sempre di non mettere a rischio la sicurezza collettiva.
Anche durante la più recente occupazione della pista di rullaggio dell’aeroporto cittadino BER, Ultima Generazione ha segnalato con anticipo l’azione, per evitare che costituisse un rischio imprevisto all’interno dell’area di accesso alle piste.
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La senatrice agli interni di Berlino: “Stiamo esaurendo tutti i mezzi legali”
La senatrice degli Interni di Berlino, Iris Spranger (SPD), ha dichiarato a die Welt che polizia e l’amministrazione del senato per gli Interni stanno utilizzando “tutti i mezzi propri di uno Stato di diritto” per contrastare il fenomeno dei blocchi.
Ha quindi ribadito l’urgenza della lotta al cambiamento climatico, ma ha aggiunto di non giustificare “che si commettano reati o si creino situazioni pericolose”. Un portavoce della senatrice ha inoltre sottolineato che quella dei 2000 euro di multa non è una misura generalizzata, ma “un’azione mirata contro coloro che violano in modo persistente e sconsiderato i diritti degli altri”.
La polizia, comunque, aveva già fatto pagare a molti attivisti le operazioni di polizia legate alle loro proteste e chiesto, per questo, una somma pari a 241 euro. Per far fronte a questo tipo di spese e in generale ai costi della mobilitazione, Ultima Generazione ha avviato una raccolta fondi e dichiara di aver raccolto, a metà dicembre, circa 410.000 euro.
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