Gassi alla scoperta dell’SW11, da ufficio postale principale di Berlino a splendido hotel!
Di Merlin, Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli
Meine Freunde… oggi dovevo inviare delle cartoline ai miei tanti amici lontani e cercavo nei dintorni di Potsdamer platz una cassetta delle lettere o un ufficio postale, ma… niente! Forse ero distratto, e tutto preso dal piacere del mio Gassi, ma poi mi son ricordato che qui vicino, aldilà del parco, c’è, o meglio c’era una volta, un grande, grandissimo ufficio postale!
Il più grande ufficio postale di Berlino: storia dell’SW11
Già, l’ex ufficio di distribuzione della posta, pacchi e lettere, denominato SW 11! L’edificio esiste ancora in Möckernstraße 135-138, Hallesche Straße 10-14, nel distretto berlinese di Friedrichshain-Kreuzberg ed è stato costruito negli anni ’30, arrivando ad essere il più importante centro postale di Berlino.
La sua struttura portante interna è in acciaio, a cinque piani con una caratteristica ed elegante facciata molto rappresentativa, in pietra naturale. È uno dei pochi grandi edifici sopravvissuti al conflitto ed alle successive demolizioni della zona di Kreuzberg ed è pertanto, anche per la sua qualità architettonica, un edificio protetto e tutelato. Con la costruzione della Nord-Süd S-Bahn e dei due impianti di distribuzione delle lettere su Anhalter Bahnhof e Stettiner Bahnhof, il Reichspost (che è stata l’azienda dei servizi postali in Germania dal 1870 al 1945), riuscì a organizzare e centralizzare l’intenso traffico postale a Berlino negli anni ’30.
Un ufficio postale con un grande impianto di distribuzione era stato costruito nelle stazioni ferroviarie più importanti e trafficate di Berlino. I progetti per l’ufficio postale “SW 11” alla stazione di Anhalter sono stati curati ed eseguiti dall’architetto Kurt Kuhlow della Reichspostdirektion Berlin e dal collega Georg Werner. La prima fase di costruzione sulla Möckernstraße fu completata tra il 1933 e il 1934 in soli pochi mesi. Nel 1935 e 1936 avvenne l’ampliamento dell’edificio con un’estensione a ben cinque piani. Le forme attuali della nuova costruzione si mescolano in modo impressionante con la visione architettonica classicista preferita in quel periodo. Il progetto per la seconda fase di costruzione è stato rivisto dal consigliere postale Georg Werner, che in precedenza aveva gestito la costruzione dell’”ufficio postale 4” alla stazione ferroviaria di Stettino.
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Dopo la guerra e dopo il muro
Dopo il conflitto e soprattutto in conseguenza della divisione di Berlino, da questo edificio è stata diretta tutta la distribuzione delle lettere dell’intera parte occidentale della città dal 1962 come “ufficio postale 11”. Poi, dopo la caduta del Muro, l’edificio non era più all’altezza delle crescenti richieste di lavorazione e gestione del traffico postale e l’ufficio fu sciolto e chiuso definitivamente a metà degli anni ’90. Le sue funzioni furono assunte dal “Briefzentrum 10” nel distretto di Tempelhof-Schöneberg.
Come accennato, la prima fase di costruzione di Möckernstraße fu completata in pochi mesi tra il 1933 e il 1934 e si presentava come un edificio semplice e completamente senza decorazione, rivestito di mattoni dal colore viola scuro sul lato della strada. Con le fasce orizzontali delle finestre, esso si allineava stilisticamente indubbiamente agli ideali modernisti degli anni ’20. Ma quindi, poiché l’ufficio postale non aveva la monumentalità desiderata, questa idea di progettazione non è continuata nella seconda fase di costruzione di Möckernstraße e Halleschen Straße.
Una struttura inconfondibile
Lo sviluppo del blocco a cinque piani con un caratteristico angolo arrotondato ha una facciata strettamente e decisamente verticale. Ciò che è particolarmente caratterizzante è l’aspetto generale monumentalizzato e svettante. L’edificio è stato rivestito di una interessante pietra piena di conchiglie fossili e travertino ed è diviso da tanti pilastri verticali, che creano quasi un serrato ordine gigante coronato da un piano superiore con finestre quadrate ed una cornice in sommità a dentelli, che appare quasi quasi come una trabeazione. Internamente era organizzato con i tre piani inferiori riservati esclusivamente all’utilizzo per la gestione meccanica dell’attività di distribuzione delle lettere, che era all’avanguardia tecnologica dell’epoca, al terzo piano c’erano i locali commerciali ed amministrativi necessari e una stanza più grande.
Una serie di ascensori e un doppio sistema di montacarichi assicuravano il collegamento tra i singoli piani oltre alle quattro scale. Il quarto piano conteneva diversi locali di servizio, oltre a una grande sala dedicata al ristoro seguita anche da una sala sportiva. In connessione con la sala di ristoro, un grande giardino sul tetto fu allestito per le pause ricreative dei lavoratori impiegati. All’epoca, l’ufficio era considerato il più grande ed il più efficiente del mondo del suo genere.
Mi impressiona e mi emoziona molto il pensare quante lettere, cartoline e pacchetti, son passati di qua! Quanti messaggi, speranze, attese, aspettative e necessità in esse contenute sono arrivati dai mittenti e recapitate ai destinatari! Già prima di internet e dei social, prima del telefono, prima della radio, era la posta, con i suoi tempi e la sua fisicità, il legame tra le persone distanti. Ad esempio alla vicina Anhalter Bahnhof, collegata al nostro ufficio “SW11” attraverso un comodissimo tunnel sotterraneo, arrivavano e partivano i pacchi postali per il lontano mediterraneo e quindi, moltissime lettere di italiani sono state qui smistate e lavorate nel loro transito per partire e per arrivare a destinazione, rendendo possibile e vivi, negli anni, i rapporti tra i tantissimi connazionali lontani!
L’Hotel Post Palais
Poi dopo diversi anni di inutilizzo, con una ristrutturazione completa l’edificio è stato modernizzato e destinato come albergo denominato Hotel Post Palais ad opera dello studio di architettura berlinese Pott Architects con criteri e standard adatti all’attività di una ospitalità contemporanea ed internazionale. La conversione ha permesso una reintegrazione funzionale nel suo nuovo utilizzo. Particolare attenzione è stata data alla caratteristica ed interessante facciata in pietra naturale, che di fatto costituisce il vero valore culturale dell’edificio. In un coordinamento con le autorità locali dei monumenti, il tutto è stato accuratamente restaurato e oggi riappare nel suo splendore rappresentativo. La conservazione e la messa in evidenza degli elementi storici creano un’atmosfera speciale dell’hotel. lo studio di architettura Pott Architects di fatto persegue una strategia professionale di ristrutturazione sostenibile degli edifici vuoti, non più utilizzati attraverso la conversione contemporanea ed ha già implementato con successo questo obiettivo, ad esempio, con la conversione dell’ufficio postale di Oranienburger Straße a Berlino e dell’ex Kaiser-Wilhelm-Bade a Colonia.
Dunque situato ad un chilometro dalla centrale Potsdamer Platz, l’hotel è stato riaperto nel 2013 e gestito ora da una catena alberghiera di elevato livello e con la presenza di un ristorante gourmet di cultura mediorientale! É bello che questo edificio a 90 anni di distanza dalla sua creazione sia ancora, in qualche modo, un luogo dedito ai legami e agli scambi tra le persone e le culture. Quindi dai… auf Wiedersehen!
L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura
Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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