L’embargo potrebbe portare una grave carenza di carburante a Berlino. Preoccupazione fra i politici locali

La raffineria PCK di Schwedt, nel Brandeburgo. Uckermaerker, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

L’embargo sul petrolio russo è la più discussa fra le sanzioni che i Paesi europei abbiano considerato dall’inizio della guerra in Ucraina. La Germania ha tentennato a lungo su questo punto e le ragioni sono facili da intuire: la misura, così come prevista dalla Commissione Europea, potrebbe portare gravi conseguenze nel settore dei trasporti in tutto il Paese. Lo ha confermato anche il ministro dell’economia Robert Habeck (Verdi) mercoledì sera, nel corso del programma “RTL Direkt”. In particolare, potrebbe verificarsi una significativa carenza di carburante a Berlino e in generale nella Germania orientale. Le stazioni di servizio di queste regioni, infatti, sono rifornite principalmente dalla raffineria PCK di Schwedt, nel Brandeburgo, che finora ha distribuito esclusivamente petrolio russo. Anche la paraffina utilizzata dall’aeroporto BER arriva da questo stabilimento.

Habeck: “La carenza di carburante a Berlino sarà limitata nel tempo. Stiamo studiando alternative”

Habeck ha affermato che tale carenza potrebbe verificarsi “per un periodo limitato” e che il governo sta lavorando per cercare “soluzioni alternative”. Il segretario di Stato parlamentare per la Germania orientale Carsten Schneider (SPD) ha rassicurato i lavoratori della raffineria, dichiarando in un tweet che il governo farà il possibile per tutelare i posti di lavoro nel settore petrolifero. In precedenza, Schneider aveva anche annunciato a Rbb che il governo stava analizzando proposte per la riconversione della PCK a forniture provenienti da altri Paesi.

 

La raffineria PCK è di proprietà di una società statale russa

A rendere particolarmente spinosa la situazione – e a suscitare nuove discussioni sulle passate politiche energetiche della Germania in relazione alla Russia – c’è il fatto che, dallo scorso anno, la raffineria in questione è posseduta per la maggior parte dalla società statale russa Rosneft.


Leggi anche:
Germania dice sì all’embargo sul petrolio russo. Baerbock: “La Russia non si rimetterà in piedi per anni”

Sören Pellmann (Die Linke): “decisione sbagliata ai danni della Germania orientale”

Le reazioni fra i politici locali sono di segno diverso. Mentre il ministro dell’economia del Brandeburgo Jörg Steinbach (SPD) si dichiara ottimista sul fatto che la raffineria possa continuare a operare anche dopo l’approvazione dell’embargo e conta su un periodo di transizione relativamente lungo nell’abbandono del petrolio russo, Sören Pellmann rappresentante della Germania orientale nel gruppo parlamentare di Die Linke, chiede un pacchetto di aiuti mirato e accusa il governo federale di far pagare ai Länder della Germania orientale le proprie scelte politiche, come l’appoggio all’embargo sul petrolio russo, che Pellmann definisce una decisione “ingenuamente sbagliata” e “una polveriera sociale soprattutto per l’est del Paese”.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!