Germania, in prigione se non paghi il biglietto dei mezzi. Perché il governo pensa di abolire la misura
In Germania, si può rischiare la prigione anche per quello che alle nostre latitudini è percepito come un illecito minore e peraltro sanzionato pochissimo: viaggiare sui mezzi pubblici senza biglietto. Come è possibile una cosa del genere e in che termini si rischia la detenzione sul suolo tedesco, se si viaggia senza un titolo di viaggi adeguato su tram, metro, treno urbano o autobus?
In prigione se non si ha il biglietto: cosa dice il codice penale tedesco
La base del provvedimento è l’art. 265a del codice penale tedesco, in base al quale non pagare il biglietto sui mezzi è un reato che comporta una denuncia alla polizia e quindi un processo. Il successivo provvedimento del giudice può essere una sanzione pecuniaria, commisurata al patrimonio di chi ha commesso l’infrazione, o una pena detentiva fino a un anno.
Normalmente, tuttavia, le aziende responsabili del trasporto pubblico non sporgono denuncia quando qualcuno viene intercettato senza biglietto, ma si limitano a imporre la classica tariffa di trasporto maggiorata (quella che viene chiamata, comunemente, “multa”). Allo stesso modo, chi viene colto in fallo finisce quasi sempre per pagare la suddetta tariffa, senza grosse proteste, e l’incidente si chiude in via definitiva.
Quando scatta la denuncia e cosa accade a quel punto
Se però si viaggia più volte senza biglietto (tre volte, di norma), oppure ci si rifiuta di pagare la maggiorazione di prezzo, scatta la denuncia alla polizia e chi ha commesso l’infrazione si ritrova coinvolto in un procedimento penale. A quel punto può essere condannato, come specificato all’inizio, a una pena pecuniaria o a una pena detentiva. E una pena detentiva viene irrogata anche se il condannato alla pena pecuniaria non vuole o non può pagarla.
Nei casi descritti, quindi, si finisce senz’altro in prigione, come possono testimoniare molti viaggiatori senza titolo valido che hanno abusato una volta di troppo del sistema e che nella capitale tedesca, normalmente, finiscono nel carcere di Plötzensee.
La regola si applica non solo a coloro che non hanno il biglietto, ma anche a chi utilizza un biglietto non valido, viaggiando ad esempio per troppe fermate con un titolo valido solo per una corsa breve o in due direzioni opposte con un biglietto standard (pratica non consentita a Berlino). La norma non si applica infine ai ragazzi di età inferiore ai 14 anni, mentre è applicabile ai minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni, anche se, in questo caso, se si arriva davanti a un giudice si rischia al massimo, comprensibilmente, una condanna a lavori socialmente utili.
È giusto condannare a una pena detentiva chi non ha pagato il biglietto?
Si pone a questo punto una domanda: è giusto condannare al carcere in questi casi e al di là dell’etica ha senso, anche giuridicamente? Va detto che poche persone vanno davvero in carcere “perché vogliono”, o perché hanno intenzione di condurre una sorta di battaglia anarchica, come un 53enne andato in carcere pur di non pagare la tassa sulla TV, perché “Non pago ciò che non uso”.
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Al di là di questi casi non troppo diffusi, infatti, questa misura finisce per colpire soprattutto le persone senza fissa dimora e di fatto introduce la prigione per debiti per chi è gravemente indigente. Per questo motivo, i liberali, a Berlino, hanno recentemente proposto l’Hilfeticket. Con questo titolo speciale, i senzatetto potrebbero viaggiare gratuitamente e raggiungere le strutture di assistenza di cui hanno bisogno senza rischiare il carcere.
Sia a livello locale che federale si pensa di depenalizzare l’illecito
Da un punto di vista politico, il Senato cittadino si interroga da tempo sulla possibilità di derubricare, da reato a illecito amministrativo, la mancanza di biglietto sui mezzi e anche a livello federale questo è l’obiettivo della nuova coalizione di governo. In base a quanto riportato dallo Spiegel, infatti, il ministro della giustizia, Marco Buschmann (FDP), starebbe pianificando di alleggerire il sistema giudiziario, eliminando procedimenti penali assolutamente sproporzionati rispetto all’entità dell’illecito.
Sempre allo Spiegel, Buschmann ha dichiarato: “Il diritto penale non è un’arma valida per ogni scopo, ma la spada più affilata dello Stato di diritto e quindi va inteso come un’ultima risorsa”.
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