“The Kill Cloud”, 25 marzo: si parla di guerra e droni nella conferenza del Disruption Network Lab

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Torna il Disruption Network Lab e torna con “The kill cloud“, una conferenza su un tema attualissimo: la realtà della guerra e in particolare quella dei droni. La conferenza, di cui anche Il Mitte è media partner, si terrà tra il 25 e il 27 marzo, in presenza a Berlino ma anche online, e vedrà intervenire veterani, attivisti e professionisti in grado di far capire agli spettatori cosa sia davvero la guerra dei droni.

A questo link potete acquistare i biglietti. Fatelo prima possibile e avrete la possibilità di partecipare a un evento di altissimo profilo.

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“The kill cloud”, la nuova conferenza del Disruption Network Lab: qual è il destino della guerra

Il conflitto in corso in Ucraina, al momento al centro dell’attenzione internazionale, ma anche la recente escalation di violenza in Afghanistan, verificatasi nel 2021 dopo il crollo del governo di Ashraf Ghani, sono la dimostrazione del fatto che i temi della guerra e della crisi umanitaria che necessariamente implica debbano diventare centrali, non solo politicamente, ma anche mediaticamente e nell’ambito del dibattito culturale.

Qual è il futuro della guerra? E quali strategie politiche e tecnologiche sono già in uso su scala globale?

L’evento del Disruption Network Lab si concentra su quanto rivelato da coraggiosi informatori provenienti da un ambito militare. Partecipando alla conferenza sarà possibile ricostruire, con esperti del settore, le strategie nascoste che muovono i “targeted killings”, le cosiddette “uccisioni mirate”. E si potrà discutere dei nuovi problemi etici posti dall’intelligenza artificiale e dalla tecnologia satellitare, quando impiegate per colpire i target tramite droni e velivoli senza equipaggio.


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La tecnologia sta disumanizzando la guerra e quindi attenuando la percezione della responsabilità

Tra gli aspetti più insidiosi della guerra moderna, infatti, ci sono la diffusione della responsabilità e la desensibilizzazione dei conflitti. La macchina bellica si basa su una complessa interconnessione di tecnologie e sistemi gerarchici e questo attutisce il senso di responsabilità degli “ingranaggi”, vale a dire dei singoli individui coinvolti nel meccanismo. Questi individui si sentiranno sempre più distanti dalla morte e dalla distruzione che hanno contribuito a produrre.

Il Disruption ha scelto questo tema per la sua 26esima conferenza perché, citando il loro comunicato ufficiale, “crediamo che sia fondamentale mantenere vivo questo dibattito nella città di Berlino e in Germania in generale, anche considerando la presenza della base aerea statunitense a Ramstein”. La base di Ramstein è citata perché descritta da alcune fonti come il sito di un ripetitore satellitare che permette agli operatori di droni nel sud-ovest americano di comunicare con i loro aerei controllati a distanza nello Yemen, in Somalia, in Afghanistan e in altri “Paesi bersaglio”.

I relatori principali di “The Kill Cloud” sono i whistleblower di droni Cian Westmoreland e Lisa Ling. Westmoreland e Ling sono anche i co-autori di “The Kill Cloud: Real World Implications of Network Centric Warfare”, capitolo dell’antologia “Whistleblowing for Change” del Disruption Network Lab e che dà il titolo all’intera conferenza.

Sarà presente anche l’ex operatore di droni Brandon Bryant, il primo whistleblower che ha analizzato e rivelato quanto in precedenza non era accessibile sul sistema dei droni e sulle strategie che implica. Saranno inolte presenti ricercatori ed esperti di intelligenza artificiale, avvocati, giornalisti e attivisti per i diritti umani provenienti dall’Afghanistan, dalla Germania e in generale tutti di livello internazionale.

L’intero programma della conferenza

Venerdì 25 marzo

17:30-17:40 – APERTURA
Interviene Tatiana Bazzichelli (Direttrice artistica del Disruption Network Lab, IT)

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Lisa Ling

17:40-19:00 – KEYNOTE: “The Kill Cloud: Implicazioni nel mondo reale della guerra network-centrica”

Interviene Lisa Ling (Whistleblower, ex sergente tecnico, membro del programma sorveglianza droni dell’aviazione statunitense, US) e Cian Westmoreland (Whistleblower, ex tecnico dei droni dell’aeronautica statunitense, US). Moderato da Daniel Eriksson (CEO di Transparency International, SE/DE).

Cian Westmoreland

19:30-21:00 PANEL

Laura Nolan (membro dell’ICRAC, il Comitato internazionale per il controllo delle armi robotiche, IE), Jack Poulson (direttore esecutivo di Tech Inquiry, no profit sulla responsabilità digitale, US), Taniel Yusef (della Lega interazionale delle donne per la pace e la libertà, UK). Moderato da Theresa Züger (responsabile del gruppo di ricerca sull’intelligenza artificiale e la società, DE)

Brandon Bryant

Sabato 26 marzo 2022

16:00-16:30 – APPROFONDIMENTO

Brandon Bryant (Whistleblower, ex operatore di droni dell’aeronautica statunitense, US), introdotto da Tatiana Bazzichelli (direttrice artistica del Disruption Network Lab, IT).

16:45-18:15 – PANEL

Chantal Meloni (Avvocato penalista, ECCHR & Professore presso l’Università di Milano, IT/DE), Khalil Dewan (Capo delle indagini dell’unità investigativa indipendente Stoke White Investigations, UK), Emran Feroz (Giornalista e autore, AF/AT/DE). Moderato da John Goetz (giornalista investigativo della NDR, US/DE).

18:45-20:20 – Proiezione del film “National Bird” (disponibile solo in presenza e quindi non in streaming).

Documentario del 2016, coprodotto da Stati Uniti e Germania, in lingua inglese. Diretto da Sonia Kennebeck. QUesto film offre una rara panoramica sul programma dei droni degli Stati Uniti attraverso gli occhi di tre informatori: Lisa Ling (che sarà presente anche nel successivo dibattito), l’ex analista di immagini dei droni Heather Linebaugh e l’ex analista di intelligence dei segnali Daniel Hale, che ha lavorato per la National Security Agency. Hale è stato condannato secondo la legge sullo spionaggio risalente alla prima guerra mondiale, ancora in vigore, per aver fatto trapelare informazioni sul programma dei droni degli Stati Uniti. Attualmente sta scontando una pena di 45 mesi in una prigione federale.

A causa delle rivelazioni di Daniel, il pubblico ha appreso che durante un periodo di cinque mesi in Afghanistan, il 90% delle persone uccise dagli attacchi aerei degli Stati Uniti non erano gli obiettivi previsti. Daniel ha spiegato che le sue azioni erano guidate dal desiderio di pentirsi per il danno che aveva contribuito a creare. Ha rilasciato questa dichiarazione in un’aula di tribunale il 27 luglio 2021, il giorno della sua condanna ad Alexandria, Virginia.

Emily Tripp

20:30-21:30 – Dibattito sul film (Q&A). Anche il dibattito sarà disponibile solo in presenza.

Con Lisa Ling (whistleblower, ex sergente tecnico del programma di sorveglianza dei droni US), Emily Tripp (Responsabile per la ricerca presso la no profit Airwars, che segue la guerra aerea internazionale contro lo Stato Islamico e altri gruppi in Iraq, Siria e Libia e valuta accuse credibili di vittime civili degli attacchi aerei della coalizione e della Russia, UK), Abdul Saboor Arghandiwal (mediatore e interprete, AF). Moderato da Theresa Breuer (giornalista e co-iniziatrice di Kabul Luftbrücke, DE).

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Domenica 27 marzo 2022

15:30-17:30 – WORKSHOP: “Giocare o essere giocati: Scoprire le tecniche di gamificazione”. Con Agnese Trocchi (manager per la comunicazione digitale del Disruption Network Lab, educatrice, IT) e Jacopo Anderlini (ricercatore, ingegnere di sistemi/operazioni, IT/DE)

Grazie a questo workshop immersivo, i partecipanti avranno modo di riflettere sulle loro dipendenze dalle tecnologie digitali di massa. Un viaggio attraverso videogiochi vintage e l’analisi delle interfacce delle principali piattaforme di social network, riuscirà a far capire quando si gioca e quanto si viene giocati. Perché ci sono ambienti digitali che non sembrano giochi ma lo sono (come facebook) e ambienti digitali che si presentano come giochi ma in realtà diventano ingranaggi della macchina bellica.

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