Berlino, decine di donne costrette a prostituirsi. La sfruttatrice aveva ricevuto gli aiuti per il Corona

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È iniziato lunedì il processo a due donne e un uomo, accusati di aver costretto a prostituirsi più di 30 donne vietnamite, attirate a Berlino con la falsa prospettiva di diventare bambinaie o cameriere. Le accuse sono di sfruttamento della prostituzione forzata, introduzione illegale di cittadini di Paesi terzi, falsificazione di documenti e frode.
Durante la prima udienza, tutti gli imputati sono rimasti in silenzio.

Ingannate, minacciate e costrette a prostituirsi

A rispondere delle accuse davanti al tribunale di Berlino sono due donne di nazionalità vientamita e un uomo tedesco. Tra il 2018 e il 2021 avrebbero fatto entrare illegalmente in Germania, dal Vietnam e attraverso la Slovacchia, decine di donne, che sarebbero state in seguito private dei passaporti e costrette a prostituirsi per ripagare il debito contratto con gli imputati.

Parliamo di somme a cinque zeri, che le vittime di questo traffico dovevano guadagnare nei bordelli in cui lavoravano per sei giorni alla settimana, anche subendo esplicite minacce. Come esempio è stato citato il caso di una ragazza, a cui l’imputata principale, Thi T., avrebbe mostrato la foto di una donna ferita, alludendo al fatto che sarebbe potuto accadere anche a lei, se non avesse estinto il suo debito. Isolate in un Paese straniero di cui non conoscevano la lingua e sotto ricatto, queste donne sarebbero state a lungo in totale balia degli imputati.

Il ruolo degli imputati. E spunta anche un medico di Berlino

Thi T., 40 anni, è tenutaria di diversi bordelli, tra cui cinque a Berlino e uno a Braunschweig. L’altra imputata, Huong G., 50 anni, è invece accusata di aver utilizzato a Bratislava dei documenti falsi, al fine di creare un ponte che dal Vietnam avrebbe portato fino in Germania le vittime della tratta.

L’unico uomo del trio, invece, è un tedesco, Oliver R., 39 anni. Avrebbe fotografato le donne costrette a prostituirsi e avrebbe diffuso le loro immagini su internet, pubblicizzando in canali appositi i bordelli di Thi T.. Per ogni annuncio avrebbe ricevuto 80 euro, più prestazioni sessuali aggiuntive.


traffico di esseri umani

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Pare che sia coinvolto anche un medico di Berlino, che avrebbe iniettato degli ormoni alle donne, con lo scopo evitare che rimanessero incinte.

L’imputata principale aveva ricevuto gli aiuti per il Corona

Oltre a esercitare una presunta attività criminale, l’imputata principale, Thi T., ha ricevuto gli aiuti per il Corona stanziati dal governo a supporto degli imprenditori. Nell’aprile dello scorso anno, infatti, ha ottenuto ben 7.500 euro per un salone di manicure a Lichtenberg, che in realtà non sarebbe altro che un bordello sotto copertura.

La prima udienza del processo dovrebbe essere seguita da altri quattordici appuntamenti e la sentenza è prevista per i primi di marzo. È stata tuttavia fatta un’offerta agli imputati. Se confesseranno e forniranno informazioni utili alla ricostruzione dei fatti, saranno condannati Thi T. a non più di cinque anni, Huong G. a non più di tre anni, e Oliver a una pena sospesa. In questo caso sarebbe inoltre prevista anche la confisca di 49.520 euro, guadagnati in base ai reati ascritti.

(Fonte: rbb24)

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