Il Bundestag ha votato: la CDU sarà costretta a sedersi accanto ad AfD

L'aula dove si tiene la sessione plenaria del Bundestag. - Times, CC BY-SA 3.0 , via Wikimedia Commons

“Ci sono problemi più importanti, in questo momento”. Lo hanno detto, in questi giorni, tanto i deputati dell’FDP quanto quelli della CDU. La frase è stata pronunciata nel corso dello stesso dibattito, ma con obiettivi perfettamente speculari. Oggetto del contendere, come da diversi mesi a questa parte, è il privilegio di non sedere accanto ai colleghi di AfD in parlamento. Può essere un dibattito difficile da comprendere per il pubblico italiano, che è abituato a dinamiche partitiche diverse, in cui nei dibattiti televisivi si alzano i toni a livelli che in Germania sarebbero inimmaginabili, ma nessuno si stupisce se, in parlamento, le interazioni fra i banchi fra membri di fazioni opposte sono urbani e cordiali, in un panorama in cui nessuna alleanza, in linea di principio, è del tutto impossibile. In Germania le cose non stanno così: da quando AfD è entrata in parlamento, i liberali dell’FDP, che dal 1949 si sono sempre trovati a proprio agio a destra dell’emiciclo, hanno improvvisamente avvertito la necessità di riscoprirsi forza di centro. Il problema è che gli unici altri parlamentari che potrebbero sedersi accanto ad AfD sono quelli dell’Unione.

Che i cristiano-democratici della CDU/CSU non abbiano alcuna intenzione di cambiare lo status quo è naturale, in parte perché le posizioni dei politici cristiane hanno certamente alcune sfumature legate al welfare che si collocano marcatamente a sinistra di quelle dell’FDP, in parte perché, proprio come i colleghi liberali, anche l’Unione non vuole stare gomito a gomito con la destra estrema.

Con l’FDP al governo, tocca alla CDU sedersi accanto ad AfD

“Ci sono problemi più importanti”, ha sostenuto l’FDP, sottintendendo che il cambio dei posti dovesse essere approvato senza dibattito. “Ci sono problemi più importanti”, ha fatto eco l’Unione, durante la plenaria dedicata al dibattito, per il quale i cristiano-democratici hanno insistito, sostenendo che le cose andassero lasciate così com’erano. Ora che l’FDP è parte della coalizione di governo, però, la CDU/CSU ha avuto la peggio e, dopo più di 70 anni, i partiti all’interno del Bundestag dovranno scambiarsi i seggi.


flyer di afd

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Il segretario del gruppo parlamentare CDU/CSU, Thorsten Frei (CDU), ha accusato la coalizione di governo di voler “spingere il suo gruppo parlamentare ai margini della plenaria”, parlando di “mancanza di rispetto”. Il deputato dell’FDP Johannes Vogel, per contro, ha definito un’anomalia il fatto che una formazione innatamente centrista sia costretta a collocarsi alla destra del parlamento. A indicare l’elefante nella stanza è stato però Jan Korte di Die Linke – dalla confortevole posizione di chi non è toccato dal problema – notando come “nessun deputato normale vorrebbe sedersi accanto ad AfD”.

Gli estremisti, per contro, si sono astenuti dalla votazione, sostenendo di non essere interessati a decidere chi dovrà sedersi accanto a loro, se i “postini della sinistra verde” – come il deputato Stephan Brandner ha definito la CDU o i “ragazzi compiaciuti dell’FDP”.

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