La Germania respinge la richiesta di accogliere 2000 rifugiati dalla Bielorussia

2000 rifugiati immigrazione
Una donna con il proprio bambino in attesa di ricevere un pasto presso il checkpoint di Bruzgi, al confine fra Bielorussia e Polonia Foto: EPA-EFE/STRINGER

Continuano le tensioni fra Germania e Bielorussia sulla crisi dei migranti che, dopo essere stati spinti dal regime di Lukashenko a spostarsi verso la Germania, sono rimasti bloccati al confine con la Polonia. Il governo di Minsk aveva chiesto a quello tedesco di accogliere 2000 rifugiati, ma da Berlino è arrivato un secco rifiuto, per mezzo del portavoce del governo Steffen Seibert, che ha definito la soluzione proposta da Lukashenko “inaccettabile per la Germania e per l’Unione Europea”.

Secondo i leader europei, quella di Lukashenko di convogliare i migranti al confine con gli Stati Membri dell’Unione sarebbe una vendetta per le sanzioni imposte dall’Europa alla Bielorussia, a causa delle ripetute violazioni dei diritti umani e dei brogli elettorali che avrebbero portato in carica l’attuale governo.

Il leader bielorusso respinge le accuse e rilancia, sostenendo che, nella conversazione telefonica della scorsa settimana, la cancelliera Angela Merkel gli abbia promesso di prendere in esame il problema a livello europeo, per poi ignorarlo.


Heiko Maas contrario ad accogliere rifugiati provenienti dalla Bielorussia
Il ministro degli esteri tedesco Heiko Maas. Foto: EPA-EFE/MICHELE TANTUSSI / POOL
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2000 rifugiati al confine fra Bielorussia e Polonia: la Germania chiede il rimpatrio

Al momento sono 2000 le persone accampate al confine bielorusso-polacco, in condizioni sempre più precarie a causa del freddo e della mancanza di beni di prima necessità. La crisi umanitaria, che va avanti ormai da settimane, coinvolge principalmente migranti provenienti dalla Siria e dall’Iraq e ha già causato la morte di un bambino di un anno, stroncato dalle rigide temperature dell’inverno baltico mentre, con i suoi genitori, era bloccato fra Bielorussia e Polonia.

Nel braccio di ferro che vede contrapposte Germania e Bielorussia, i rifugiati si trovano a essere una pedina e un punto di principio: da un lato Lukashenko che chiede un “corridoio umanitario” per portarli in Germania, a soluzione di una crisi che la UE ritiene creata a tavolino. Dall’altra Merkel, che ha discusso della situazione con il capo dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati UNHCR, Filippo Grandi, e il capo dell’organizzazione delle Nazioni Unite per la migrazione IOM, António Vitorino, puntando invece sui rimpatri nei Paesi d’origine. A parziale soluzione della drammatica situazione dei migranti, da Berlino si propone solo l’accesso delle organizzazioni umanitarie, perché possano portare aiuti e prestare soccorso.

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