È crisi per gli ospedali di Berlino, dove la quarta ondata sta vedendo aumentare progressivamente il numero di pazienti Covid in corsia e nei reparti di terapia intensiva. Di conseguenza in tutta la città continuano a essere rimandati gli interventi programmati.
Avevamo già riportato la notizia relativa alle cliniche statali del gruppo Vivantes, ma adesso si sono aggiunti anche l’Ospedale della Croce Rossa Tedesca (DRK-Kliniken) e le cliniche gestite dalla chiesa. Tutte le strutture hanno confermato di aver sospeso molte operazioni previste nelle prossime settimane.
Gli ospedali di Berlino in piena modalità crisi
Marc Schreiner, direttore dell’Associazione degli ospedali di Berlino (BKG), ha dichiarato al Tagesspiegel che gli ospedali cittadini lavorano ormai “in piena modalità crisi”. Ha inoltre aggiunto che “non si può più evitare che il numero di pazienti in terapia intensiva aumenti fortemente nei prossimi giorni e settimane“.
Stremata da mesi di crisi e mobilitazione costante, una larga parte del personale esperto ha infine cambiato lavoro e questo aggrava ulteriormente il problema degli ospedali sovraccarichi.
Ospedali sovraccarichi: 200 letti in meno rispetto all’anno scorso
Domenica il tasso di ospedalizzazione, cioè il numero di persone ricoverate per Covid nella settimana in corso su 100.000 abitanti, era di 3,5, cifra che supera la boa dell’incidenza di ospedalizzazione 3 prevista dalle nuove regole recentemente approvate. Ma molte decisioni dovranno essere prese entro il 25 novembre, una data troppo imminente per rassicurare.
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Intanto durante il fine settimana, a Berlino, sono state ricoverate per Covid 600 persone, 176 delle quali in terapia intensiva. Anche se in assoluto la situazione sembra migliore di un anno fa, quando i ricoveri per Covid erano 1100 e le persone in terapia intensiva 293, oggi si registrano tuttavia circa 200 letti in meno. E i pazienti Covid nelle unità di terapia intensiva aumentano quotidianamente da settimane.
Sugli ospedali anche l’ombra della crisi economica
Intanto i rappresentanti della categoria sollecitano interventi del senato, per evitare che tutto questo si traduca anche in una pesante crisi finanziaria.
Gli ospedali di Berlino, che ricevono già dal Land un supporto economico per edifici e attrezzature tecniche, ricevono invece dalle casse malattia i soldi dei trattamento dei pazienti assicurati, con cui pagano il personale e i farmaci. Se gli interventi programmati continueranno a essere rimandati, gli ospedali si troveranno presto senza entrate e quindi in seria crisi.
Ospedali sovraccarichi nel Brandeburgo
La situazione è seria anche nel Brandeburgo, soprattutto nel sud del Land. Lo conferma il governo locale, che parla anche di trasferimenti già avvenuti.
Sabato, il portavoce del ministero della sanità, Gabriel Hesse, si è riferito in particolare a pazienti di ospedali più piccoli, accolti da ospedali in grado di offrire livelli di cura superiori.
L’emergenza segue la “logica del quadrifoglio”
Al momento la cooperazione tra ospedali sta avvenendo all’interno dei confini del Brandeburgo, dove l’assistenza ospedaliera viene fornita da una rete di realtà regionali capaci di coordinarsi e cooperare. Se l’emergenza dovesse peggiorare, il Brandeburgo dovrebbe tuttavia chiedere aiuto ad altri Länder.
In questi casi, non si segue un criterio casuale, ma la cosiddetta “logica del quadrifoglio“. I sedici Länder in cui è divisa la Germania sono infatti divisi in cinque gruppi, chiamati, appunto, quadrifogli. Il quadrifoglio che interessa il Brandeburgo è quello orientale, e comprende anche Berlino, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia. Sono questi i Länder che teoricamente dovrebbero aiutare il Brandeburgo, nel caso in cui la situazione degli ospedali sovraccarichi peggiorasse. Il problema è che questi stessi Länder subiscono loro stessi la pressione esercitata dal Covid19 sul sistema sanitario. E questo sposterebbe la richiesta d’aiuto, in caso di necessità, a livello federale.
(Fonte: Tagesspiegel, Berliner Zeitung)
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