Il terzo e ultimo confronto televisivo fra i tre candidati dei principali partiti tedeschi prima delle elezioni ha affrontato diversi temi caldi, che hanno il potenziale di spostare il voto degli indecisi e influenzare gli equilibri della futura coalizione di governo. I sondaggi delle ultime settimane hanno evidenziato una rimonta considerevole dell’SPD rispetto alla CDU/CSU, inizialmente favorita. Se le percentuali dei diversi sondaggi tendono a identificare ancora un leggero vantaggio del partito che attualmente detiene il cancellierato, quando si parla di leader a livello individuale, Olaf Scholz (SPD) si è ormai affermato come candidato preferito dei tedeschi, con un distacco da Armin Laschet (CDU) ormai incolmabile. Il terzo Tv-Triell ha anche evidenziato una distribuzione delle forze fra centro-destra e centro-sinistra, con Scholz e Baerbock allineati su alcuni temi che vedono invece distanti le posizioni dell’Unione, tanto che alcuni hanno definito lo scontro un “duello”, nel quale Laschet ha dovuto fronteggiare gli attacchi congiunti degli altri due candidati.
Scholz e Baerbock non hanno fatto mistero di essere aperti a un’alleanza di governo, spinti dal comune desiderio di portare la CDU all’opposizione, dopo 16 anni di maggioranza, formando quella che Anna Sauerbrey sul Tagesspiegel ha magistralmente definito una Kuschelphalanx, ovvero “falange coccolosa” contro Laschet. Il candidato dell’Unione, dal canto suo, ha reiterato le critiche agli altri due partiti per il fatto di non voler escludere a priori un’inclusione di Die Linke nell’alleanza di governo.
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Salario minimo: Scholz e Baerbock lo vogliono a 12 Euro, Laschet contrario all’aumento
Fra i temi che hanno evidenziato la frattura fra i due candidati di sinistra e Laschet c’è, per esempio, il salario minimo, che tanto i Verdi quanto l’SPD vogliono portare a dodici Euro. Olaf Scholz ha anche espresso la chiara intenzione di inserire questo aumento fra le misure che un suo eventuale governo dovrebbe implementare entro il primo anno. Armin Laschet, pur concordando su un generico desiderio di migliorare le condizioni di vita dei ceti meno abbienti, si è detto contrario a un aumento del salario minimo imposto a livello legislativo, sostenendo che la questione deve essere risolta a livello di contrattazione collettiva e che l’obiettivo di una buona politica di governo sia piuttosto favorire la crescita e creare nuovi posti di lavoro. Annalena Baerbock, su questo tema, ha posto l’accento sulla necessità di aiutare le famiglie, i genitori single e i bambini a uscire dalla “trappola della povertà”.
Riforma del welfare e tasse: la frattura più evidente fra destra e sinistra
I candidati hanno anche esposto i loro programmi in materia di welfare, alla luce del dibattito attualmente in corso sulla necessità di riformare il sistema dei sussidi, primo fra tutti l’Hartz IV. I Verdi, che su questo sono d’accordo con Die Linke, chiedono un aumento del sussidio, anche se si attestano su 50 Euro, la metà della cifra proposta recentemente dalla leader Susanne Hennig-Wellsow.
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Uno dei punti sui quali i tre candidati hanno espresso la massima distanza è quello che riguarda le tasse. Se, da un lato, tutti e tre i candidati hanno concordato la necessità di ridurre la pressione fiscale sui redditi più bassi, Scholz e Baerbock si sono espressi a favore di un aumento delle tasse per quelli più alti, mentre Laschet ha respinto decisamente questa ipotesi, definendola un rallentamento dell’economia.
Baerbock sul cambiamento climatico: “gli altri partiti non hanno fatto abbastanza”
La candidata Verde, naturalmente, ha anche affrontato con decisione il tema delle politiche climatiche, definendo insufficienti quelle finora adottare dai principali partiti di governo. Baerbock ha ribadito il proprio supporto all’idea di un abbandono completo dei motori non elettrici a partire dal 2030 e ha sottolineato la necessità per la Germania di abbandonare il carbone come fonte di energia.
Armin Laschet, per contro, non ha mancato di cogliere l’occasione per attaccare i Verdi su questo punto, sostenendo che le lotte per l’abolizione del nucleare siano state un errore e che abbiano rallentato il percorso verso le rinnovabili. La CDU, in ogni caso, punta tutto su una politica degli incentivi, piuttosto che su una dei divieti. Scholz, dal canto suo, ha accusato l’Unione di aver frenato l’espansione delle reti elettriche sostenibili in Germania e ha sottolineato la necessità di espandere la produzione e distribuzione di energie rinnovabili.
Sicurezza e immigrazione: Laschet chiede collaborazione europea
L’altro tema caldo affrontato dai candidati durante il terzo tv-triell è stato quello della sicurezza e, anche in questo caso, i candidati hanno portato avanti la linea dei rispettivi partiti senza grandi rivelazioni: mentre Laschet ha promesso un’azione più decisa contri estremisti e clan e deportazioni per “i pochi che abusano dello Stato”, auspicando una condivisione a livello europeo delle informazioni sui soggetti notoriamente pericolosi, Baerbock ha posto l’accento sui rischi non solo del radicalismo di matrice islamica, ma anche di quello di destra e ha auspicato nuove assunzioni fra le forze di polizia.
Al termine di questo terzo tv-triell, le percentuali di gradimento dei candidati si attestano più o meno nello stesso ordine registrato dopo i primi due. Secondo il sondaggio rapido di Forsa, in testa al gradimento dei tedeschi ci sarebbe il candidato dell’SPD Olaf Scholz con il 42% delle preferenze, seguito da Laschet al 27%, appena avanti alla Verde Bearbock con il 25%.