Classe di soli bambini con background migratorio: scuola tedesca bersagliata da polemiche

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“Un disastro razzista” l’ha definito in un comunicato stampa la Lamsa, la rete di organizzazioni di migranti della Sassonia-Anhalt, Land in cui recentemente una scuola ha formato una prima classe esclusivamente con alunni di background migratorio.

È successo in una scuola di Burg, nel distretto di Jerichower Land, e le reazioni sono arrivate immediatamente, travolgendo l’istituto e l’intero sistema scolastico.

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Solo bambini con background migratorio: genitori sconvolti

Costernati, i genitori di una bambina inserita nella classe di soli alunni di background migratorio hanno dichiarato: “Nostra figlia non vedeva l’ora di iniziare la scuola con la sua migliore amica, ma evidentemente non sembra abbastanza tedesca e non ha avuto la possibilità di farlo”. Il padre di un’altra bambina ha invece scritto un durissimo post su facebook, intitolato “Mentalità da apartheid nel sistema educativo tedesco“. L’uomo si chiama Aras Badr ed è stato in seguito intervistato dal magazine Stern.


Photo by Honza Soukup
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Un padre: “Separare i bambini in base all’origine significa isolarli”

Badr ha aggiunto di aver protestato con la direttrice, che gli avrebbe detto che la composizione della classe era stata in realtà una scelta mirata e che l’insegnante, di lingua araba, avrebbe potuto insegnare ai bambini il tedesco come seconda lingua.

L’uomo dichiara di essere rimasto sconvolto e di aver comunicato di ritenere quel tipo di approccio un grave errore, perché “separare i bambini in base a criteri come la loro origine non ha niente a che vedere con l’inclusione o l’integrazione, è isolamento”.

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Avrebbe inoltre detto alla direttrice che sarebbe stato meglio fornire un sostegno individuale in base alle singole necessità, per esempio in una classe di tedesco dopo la scuola. Si sarebbe inoltre reso disponibile a cercare delle soluzioni insieme al corpo docente, ma di aver trovato davanti a sé un muro. La direttrice si sarebbe infatti limitata a dire che tutto era stato concordato con l’Ufficio scuola del Sassonia-Anhalt e con il Ministero dell’Educazione.

“Se la direttrice mi avesse parlato seriamente in quella sede, non avrei scritto una lettera aperta. Avrei preferito chiarire tutto all’interno della scuola. Ma questo non è stato possibile” ha concluso Aras Badr. “Mia figlia ha dovuto sperimentare la separazione tra ‘noi’ e ‘loro’ già il suo primo giorno di scuola” ha aggiunto.

L’Ufficio scuola del Land scioglie la classe e si difende

Nel frattempo l’Ufficio scuola del Land, con cui la direttrice asserisce di aver concordato la formazione della classe di alunni con background migratorio, si è attivato immediatamente. La classe è stata infatti sciolta e rimescolata alle altre due prime classi dell’istituto.

Un portavoce ha comunque dichiarato all’emittente MDR che la scuola ha agito “con l’intenzione di fare il miglior uso possibile delle sue opportunità di supporto linguistico e nel migliore interesse dei bambini”, selezionando un insegnante di lingua araba per i bambini con un background arabo.

Molte le domande inevase, troppe le supposizioni errate

Tuttavia, secondo MDR, molti dei bambini inclusi nella classe in questione parlano già molto bene il tedesco e anche lo stesso Ufficio scuola ha dichiarato che è innegabile che sull’episodio non si debba sorvolare e aggiunto che la scuola abbia fondato la sua scelta su una supposizione “forse un po’ troppo semplicistica”.

Inoltre, nella classe in questione, non tutti i bambini con background straniero parlavano arabo. Sempre nell’intervista a Stern, Aras Badr dichiara: “Noi per esempio, veniamo dalla Siria, ma siamo curdi. Quindi parliamo in curdo. Mia figlia vive in Germania da quando aveva sei mesi. Ha frequentato l’asilo qui. Naturalmente parla correntemente il tedesco”. Supporre che un bambino di background straniero non parli il tedesco o anche solo che parli automaticamente arabo è sbagliato. Ma anche se i bambini parlassero tutti arabo, questa è l’ulteriore obiezione di Badr, “Come potrebbero imparare il tedesco, parlando costantemente arabo tra di loro?”.

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Critiche dalla commissaria per l’integrazione: “Le classi di stranieri sono un ostacolo all’integrazione”

La commissaria per l’integrazione della Sassonia-Anhalt, Susi Möbbeck (SPD), è intervenuta criticando in toto l’approccio utilizzato dalla scuola e ha dichiarato: “Imparare insieme promuove l’integrazione a scuola. Se è necessario un sostegno linguistico, si svolge in gruppi di supporto specifico e in modo integrato”. Ha quindi aggiunto che le classi di stranieri “contrastano l’integrazione e stigmatizzano”. E ha concluso affermando che “C’è bisogno di ulteriori discussioni e di educazione sul campo”.

Intanto la direzione della scuola, bersagliata da polemiche e accuse di razzismo, si dice profondamente imbarazzata e dichiara di aver gestito male una situazione delicata e di voler incoraggiare una maggiore comunicazione con i genitori, per il futuro, prima di prendere decisioni di questo tipo.

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