Anonymous contro il cospirazionista latitante Attila Hildmann: sito e il canale telegram in mano agli hacker

anonymous vs attila hildmann

Il sito internet e il canale Telegram di Attila Hildmann, ex chef televisivo e autore di libri di cucina vegana, nonché noto cospirazionista, negazionista dell’olocausto e attualmente latitante, sono stati oggetto di un attacco da parte del collettivo di hacker Anonymous. Nella giornata di lunedì, i contenuti del sito ufficiale di Hildmann sono stati sostituiti da un banner e da un video di Anonymous, nel quale il collettivo dichiara di aver acquisito tutti i dati e gli accessi alle piattaforme online usate dall’auto-proclamato “nazionalsocialista” Hildmann per diffondere le sue teorie, e di essere pronto a rivelare alle autorità, al pubblico e alla stampa il vero volto del latitante.

“Faremo vedere a tutti il bambino piagnucoloso che si nasconde dietro i tuoi occhi vuoti”, dice un passaggio del video – qui visibile integralmente. Anonymous ha infatti dichiarato di essere in possesso non solo degli accessi ai domini di Hildmann, ma anche dei dati sensibili degli iscritti ai suoi canali e delle sue email, che getterebbero nuova luce non solo sulla figura pubblica dell’ex cuoco, ma anche sulle sue vicende giudiziarie e sull’ultima parte della sua vita professionale in senso stretto.


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Hildmann tradito da un ex confidente

Lo stesso Hildmann ha confermato, in un messaggio vocale su un altro canale Telegram, la perdita di controllo sui suoi canali online. A tradire la fiducia di Hildmann sarebbe stato un ex collaboratore e confidente, che avrebbe ricoperto anche il ruolo di amministratore dei suoi canali e al quale lo stesso Hildmann avrebbe consegnato volontariamente tutti i dati di accesso. Nel messaggio di Anonymous si lascia intendere che questa persona si sia intenzionalmente avvicinata a Hildmann allo scopo di entrare in confidenza con lui e farsi affidare tali dati.

 

Il sospetto di una “talpa” alla procura di Berlino

Nei prossimi giorni, Anonymous promette di far arrivare alla stampa e alle forze dell’ordine informazioni e messaggi che hanno il potenziale di gettare nuova luce sul mondo in gran parte sommerso degli estremisti di destra e negazionisti dell’Olocausto. Fra i dettagli potenzialmente più dirompenti potrebbe esserci la soluzione al mistero della latitanza di Hildmann, il quale è riuscito a scappare in Turchia pochi giorni prima che venisse emesso il mandato d’arresto a suo carico. Si sospettava fin dall’inizio che qualcuno lo avesse informato in anticipo del procedimento che stava per aprirsi contro di lui, proprio per permettergli di scappare. A maggio di quest’anno era stata aperta un’indagine contro ignoti per diffusione di segreti d’ufficio. Le informazioni acquisite da Anonymous potrebbero confermare il sospetto che la “talpa” provenga dai ranghi interni della procura di Berlino. Hildmann è indagato per incitamento all’odio, a causa delle sue dichiarazioni pubbliche che combinano teorie del complotto, antisemitismo e generico estremismo di destra.

Le comunicazioni private di Hildmann getterebbero luce anche sul panorama delle aziende che hanno collaborato con lui nel corso degli anni, in particolare evidenziando quali di queste abbiano troncato la collaborazione quando il teorico del complotto ha iniziato a esternare le sue posizioni sempre più estremiste e antisemite, condividendo svastiche e usando invettive razziste, e quali invece abbiano mantenuto con lui relazioni professionali. La casa editrice che pubblicava i suoi libri, per esempio, ha rescisso tutti i rapporti con l’ex chef quando le sue simpatie naziste sono diventate palesi.

Hildmann potrebbe aprire un processo civile contro Anonymous

Ci sono, tuttavia, alcune complicanze legali che potrebbero rendere difficile il raggiungimento degli scopi di Anonymous. Secondo quanto annunciato dal collettivo, il dominio sarebbe stato trasferito a un altro fornitore di servizi, al quale Hildmann non ha alcun accesso. L’avvocato Christian Solmecke ha però sottolineato che Hildmann potrebbe ottenere la restituzione degli accessi ai propri domini internet attraverso un procedimento civile e che potrebbe allo stesso modo riprendere in mano il proprio canale Telegram. Inoltre, la pubblicazione di comunicazioni private potrebbe dare a Hildmann il diritto di sporgere denuncia per violazione della sua privacy, chiedendo ingenti danni sulla base di leggi che continuano a tutelarlo, indipendentemente dalle sue presunte posizioni anti-sistema.

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