Escludere le persone non vaccinate da certe attività è incostituzionale. Il rapporto del Bundestag

Escludere le persone non vaccinate

La scelta della città stato di Amburgo di offrire agli esercenti la cosiddetta “opzione 2G”, cioè la possibilità di escludere le persone non vaccinate dalle proprie attività, sta facendo molto discutere. Da un lato c’è chi si augura che tale regola venga adottata anche altrove, dall’altro chi ritiene che si tratti di una grave forma di discriminazione. Il ministro della salute Jens Spahn (CDU) ha proposto di adottare forme di sanzioni permanenti nei confronti di chi non si vaccina, limitando o impedendo del tutto la loro partecipazione agli eventi pubblici o l’accesso a ristoranti e altre attività al chiuso.

L’idea, ovviamente, ha già polarizzato l’opinione pubblica, tuttavia pare ora improbabile che possa essere messa in atto: in un rapporto di nove pagine presentato dal servizio scientifico del Bundestag, che ha esaminato le implicazioni legali della proposta di Spahn, si legge che una misura di questo genere potrebbe rappresentare una “grave violazione della libertà d’azione generale” degli interessati, nonché una violazione dei loro diritti fondamentali sanciti dalla costituzione.

Perché è incostituzionale escludere le persone non vaccinate da certe attività?

Secondo gli avvocati del Bundestag, escludere un intero gruppo di persone, in questo caso le persone non vaccinate, dall’accesso ad attività ed eventi di qualsiasi tipo, specialmente se la misura venisse applicata su larga scala, sarebbe lesivo dei loro diritti fondamentali.

La proposta aveva già ricevuto forti critiche dai partiti dell’opposizione e, dopo la presentazione di questo rapporto appare difficile che si giunga a una sua applicazione. Il ministro Spahn, tuttavia, sostiene che la regola 2G si affermerà in modo sempre più esteso senza alcuna imposizione da parte dello Stato e che saranno gli esercenti stessi a volerla applicare per poter tornare a operare senza restrizioni, come avveniva prima della pandemia.


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Achim Kessler (Die Linke): “Così si fa il gioco dei no-vax”

L’esperto di politiche sanitarie di Die Linke, Achim Kessler ha aspramente criticato la proposta, accusando Spahn di essere “incapace di indicare una via d’uscita dalla pandemia”. Un’applicazione massiccia della regola 2G, secondo Kessler, porterebbe da una parte i ristoratori e gestori di esercizi commerciali a privarsi di una parte consistente della propria clientela potenziale – che potrebbe essere invece ammessa previa presentazione di un test – e dall’altra a una pressione sproporzionata su chi non si vaccina, esacerbando i toni del dibattito e facendo così il gioco dei no-vax più radicali, senza far progredire realmente la campagna vaccinale.

Secondo Kessler, le campagne di informazione ed educazione alla salute su larga scala, focalizzate soprattutto sui gruppi con un livello di istruzione più basso e sulle aree economicamente svantaggiate, sono la via da seguire nella lotta contro il Covid-19.

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