Vaccino anti-Covid: le domande più frequenti. Tutto quello che c’è da sapere

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Mentre in Germania continua la campagna vaccinale, tra rallentamenti e difficoltà burocratiche, molte sono le domande sul vaccino anti-Covid, di cui molti non sanno ancora abbastanza. Chi viene vaccinato, quando, come, cosa succede dopo?

Il quotidiano tedesco Berliner Zeitung ha elaborato una panoramica delle principali risposte fornite da una serie di autorità sanitarie, sia a livello internazionale che in Germania, ovviamente sulla base dei dati attualmente a disposizione.

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Vaccino anti-Covid Biontech/Pfizer. U.S. Secretary of Defense, CC BY 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/2.0>, via Wikimedia Commons

Vaccino anti-Covid: quali sono i vaccini disponibili e quanto sono efficaci?

Finora, i vaccini contro il Covid approvati dall’UE sono quattro: Biontech/Pfizer (Comirnaty), Moderna, Astrazeneca (Vaxzevria) e Johnson & Johnson. I primi due sono vaccini a mRNA, gli altri due sono vaccini vettoriali.

Per quanto riguarda l’efficacia, la Commissione tedesca permanente sulle vaccinazioni (Stiko) valuta l’efficacia di Biontech/Pfizer e Moderna come equivalente. Secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, dopo la seconda vaccinazione, Comirnaty (Biontech/Pfizer) protegge con efficacia fino al 94% dai sintomi della malattia, prevenendo all’87% l’ospedalizzazione.

Moderna dichiara invece di proteggere dalla malattia fino al 90% e dai decorsi gravi fino al 95%. C’è una differenza tra i vaccini per quanto riguarda l’età a partire dalla quale vengono somministrati: Bionetch/Pfizer è infatti approvato per l’uso a partire dai 16 anni, Moderna dai 18.

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Vaccino anti-Covid Moderna. Commander, U.S. Naval Forces Europe-Africa/U.S. 6th Fleet, Public domain, via Wikimedia Commons

Gli altri due vaccini, Astrazeneca (Vaxzevria) e Johnson & Johnson, sono vaccini vettoriali. L’efficacia in termini di protezione contro il contagio è del 76% per Vaxzevria (Astrazeneca) dopo la seconda dose. Come riportano i ricercatori in un nuovo studio condotto su larga scala, il preparato proteggerebbe invece fino al 100% da un decorso grave della malattia.

Secondo l’Agenzia europea dei medicinali (EMA), il vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson, che deve essere somministrato solo una volta ma non è ancora utilizzato in Germania, dopo 28 giorni dalla vaccinazione protegge al 66% dal contagio e fino all’85% contro un decorso grave del Covid.

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Il membro della Commissione Stiko Christian Bogdan ricorda tuttavia che accostare i valori tra loro può essere fuorviante e dichiara “I vaccini non sono stati confrontati tra loro e sono stati testati in Paesi diversi e con popolazioni diverse”. Di conseguenza, in base agli studi condotti finora, non è possibile trarre conclusioni certe sulle reali differenze di efficacia clinica tra i preparati.

Il prossimo vaccino anti-Covid in attesa di approvazione potrebbe essere quello a mRNA della Curevac di Tubinga, che teoricamente funzionerebbe in modo simile a Comirnaty (Biontech/Pfizer) e Moderna. I risultati dello studio, al momento nella fase 3, sono attesi nelle prossime settimane.

Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), sede di Amsterdam. By Ceescamel – Own work, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=84585809

Quando è il momento della seconda vaccinazione?

Secondo l’attuale raccomandazione Stiko, tra la prima e la seconda dose dovrebbero intercorrere sei settimane per Comirnaty (Biontech/Pfizer) e Moderna e dodici settimane per Vaxzevria (Astrazeneca).

Posso scegliere il vaccino anti-Covid da ricevere?

Vista l’incertezza sul numero delle dosi e sulla disponibilità dei vaccini consegnati ogni settimana presso i centri di vaccinazione e gli studi medici, scegliere la tipologia di vaccino anti-Covid non è semplice, ma comunque possibile.

Per quanto riguarda Berlino, a gennaio la senatrice per la salute Dilek Kalayci ha dichiarato al programma “Abendschau” dell’RBB che diversi centri hanno diversi vaccini e quindi, prenotando un appuntamento a Berlino, è possibile determinare quale preparato si andrà a ricevere. Questo principio vale soprattutto per coloro che hanno ricevuto l’invito a vaccinarsi per lettera.

Per quanto riguarda gli ambulatori medici, di solito i vaccini disponibili sono Astrazeneca e Biontech/Pfizer. Compatibilmente con la disponibilità del preparato, i medici tengono inoltre conto della volontà dei pazienti.

La senatrice alla salute di Berlino Dilek Kalayci. Stephan Röhl for Heinrich-Böll-Stiftung, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons

Quanto tempo dopo il vaccino ci si può considerare protetti?

Non è facile rispondere a questa domanda. Di sicuro però va chiarito che subito dopo la vaccinazione non si è ancora protetti dal Covid-19. Il sistema immunitario ha infatti bisogno di alcuni giorni per sviluppare gli anticorpi necessari e di conseguenza deve passare un po’ di tempo prima di considerarsi protetti.

Secondo il Paul Ehrlich Institute (PEI), con Biontech/Pfizer la protezione completa sussiste dopo circa sette giorni dalla seconda vaccinazione, con Moderna dal 14° giorno, con Vaxzevria (Astrazeneca) dal 15° giorno e dopo la dose singola di Johnson & Johnson dal 28° giorno.

Quanto protegge una prima dose di vaccino?

I primi studi condotti mostrano che gli individui vaccinati una sola volta beneficiano di una forma di protezione. Uno studio condotto su larga scala dell’Università di Oxford, in collaborazione con l’agenzia statistica britannica ONS e con il Dipartimento della Salute, ha mostrato ad esempio che il rischio di contrarre il Covid19 è sceso del 65% tre settimane dopo la vaccinazione, indipendentemente dal fatto che il preparato fosse di Biontech/Pfizer o di Astrazeneca.

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Centro di vaccinazione a Colonia. © Raimond Spekking

Quali effetti collaterali possono verificarsi dopo la vaccinazione?

Secondo il Paul-Ehrlich-Institut, a partire dal 2 aprile, sono stati segnalati circa 31.000 casi sospetti di effetti collaterali o complicazioni da vaccino su totale di 14,4 milioni di vaccinazioni somministrate.

Gli effetti collaterali più diffusi che si verificano dopo una vaccinazione contro il Corona, indipendentemente dal produttore dal vaccino, sono normalmente lievi, durano poco tempo e si risolvono da soli. I più comuni sono sintomi simil-influenzali come mal di testa, affaticamento, brividi, febbre,nausea, dolori muscolari oppure rossore o dolore nel punto in cui è avvenuta l’iniezione.

Le reazioni alla vaccinazione si verificano più frequentemente e a volte un po’ più gravemente nei giovani. In ogni caso, effetti collaterali anomali devono essere segnalati al medico di base tramite l’app SafeVac 2.0 o tramite il portale federale degli effetti collaterali.

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Vaccino anti-Covid Astrazeneca. Whispyhistory, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Effetti collaterali: il caso Astrazeneca

In Germania, entro il 15 aprile sono stati inoculati circa 4,6 milioni di dosi vaccino Astrazeneca e si sono verificati 59 casi di trombosi venosa cerebrale, che possono essere letali, se scoperti in ritardo. In 31 casi è stata rilevata anche una trombocitopenia, cioè una grave carenza di piastrine nel sangue.

Sono state colpite 45 donne, 40 delle quali di età inferiore a 60 anni, e 14 uomini, 12 dei quali di età inferiore a 60 anni. Sei donne e sei uomini sono morti. Per questo motivo, Vaxzevria (Astrazeneca) è stato raccomandato in Germania solo alle persone sopra i 60 anni. Tuttavia, il preparato di Astrazeneca può essere somministrato anche a persone sotto i 60 anni, previa accurata valutazione del quadro clinico individuale da parte del medico di base.


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Insoliti coaguli anche con il vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson

Insoliti casi di coaguli di sangue associati a trombocitopenia si sono verificati anche dopo la vaccinazione con il preparato di Johnson & Johnson. A partire dal 13 aprile, negli Stati Uniti più di 7 milioni di persone hanno ricevuto il vaccino e otto persone, di età compresa tra i 18 e i 49 anni, hanno sperimentato una trombosi in combinazione con trombocitopenia. Una di queste persone è deceduta.

Quali sono i sintomi della trombosi? E cosa si può fare se si verificano?

Sintomi di trombosi possono includere dolori al petto, respiro corto, gonfiore alle gambe o dolore addominale persistente tra 4 e 16 giorni dopo la vaccinazione. Dovrebbe consultare immediatamente un medico, inoltre, chiunque sperimenti dopo la vaccinazione sintomi neurologici come mal di testa grave o persistente, paralisi o visione offuscata, o anche in caso di emorragie puntiformi sulla pelle dopo alcuni giorni.

La formazione di coaguli può essere interrotta e trattata con diluenti del sangue.

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Master Sgt. Carlotta Holley, Public domain, via Wikimedia Commons

Ho ricevuto la mia prima vaccinazione con Vaxzevria (Astrazeneca). Che vaccino riceverò per la seconda dose?

Secondo la Commissione tedesca permanente per le vaccinazioni (Stiko), l’ideale sarebbe completare l’immunizzazione con lo stesso preparato usato per la prima dose. C’è tuttavia un’eccezione, che riguarda proprio gli under 60 che hanno ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, di Astrazeneca. A queste persone si consiglia infatti di ricevere non una seconda dose di Astrazeneca, ma una dose di un vaccino a mRNA, 12 settimane dopo la vaccinazione iniziale.


Moderna

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Chi è già guarito dal Corona può vaccinarsi?

Se il Coronavirus è stato già contratto e superato, la vaccinazione non è immediatamente necessaria. I ricercatori suppongono infatti che una persona guarita dal Covid resti immune per circa sei-otto mesi. La Commissione tedesca permanente per le vaccinazioni (Stiko) scrive che, in persone sane dal punto di vista immunitario, la vaccinazione anti-Covid può essere considerata al più presto sei mesi dopo la guarigione dal virus e in questo caso sarà sufficiente una sola dose.

Non è ancora chiaro invece se e quando le persone immunodepresse guarite dal Covid abbiano bisogno anche di una seconda vaccinazione. In questi casi verrà operata una valutazione caso per caso.

Ho superato il Covid, ma non lo so. Se mi vaccino è pericoloso?

La vaccinazione non è dannosa per chi abbia superato il Covid senza saperlo. Di conseguenza non c’è bisogno di effettuare alcuna verifica in questo senso, prima di vaccinarsi.

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A chi tocca essere vaccinato al momento?

A Berlino, stanno ricevendo il vaccino le persone del gruppo 1 (massima priorità) e 2 (alta priorità) e quindi gli operatori medici che si occupano di persone ad alto rischio di malattie gravi o mortali, specialmente in reparti di oncologia, medicina dei trapianti e in cui viene praticata la dialisi. Ma anche chiunque abbia più di 70 anni, chi sia affetto da demenza o abbia una disabilità cognitiva. La lista completa può essere trovata qui.

Quando sarà revocata la vaccinazione per categorie prioritarie?

La regola della priorità nelle vaccinazioni dovrebbe essere revocata a giugno, in base a un accordo tra governo federale e Land. Angela Merkel ha chiarito che questo non significa che tutti potranno essere vaccinati immediatamente, ma chiunque potrà richiedere un appuntamento. Ovviamente, un ruolo chiave verrà giocato dal numero di vaccini disponibili. Entro la fine di giugno, è previsto che la Germania riceva altri 80 milioni di dosi.

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Angela Merkel. FNDE, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

Cosa devo sapere prima e dopo la vaccinazione?

Per essere vaccinati bisogna portare con sé documenti personali importanti come la carta d’identità o passaporto, la tessera sanitaria (se possibile), un certificato di vaccinazione (se non è disponibile, sarà rilasciato un certificato sostitutivo presso il centro di vaccinazione), la conferma dell’appuntamento con il relativo codice e per gli operatori sanitari un certificato del datore di lavoro o una prova di impiego. I malati cronici devono produrre un certificato medico.


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Lo specialista dovrà inoltre essere informato di tutte le circostanze che potrebbero influenzare la vaccinazione, come il fatto di essere predisposti ad allergie o di essere svenuti in passato dopo vaccinazioni o iniezioni, in modo da essere monitorati per più tempo dopo l’inoculazione e ricevere, se necessario, un trattamento immediato in caso di reazione imprevista. In generale, comunque, ogni persona deve rimanere sotto osservazione per 15 minuti dopo l’iniezione.

Non sono considerate motivo per non fare il vaccino allergie note a cibi e farmaci. La vaccinazione non dovrebbe invece essere praticata su persone ipersensibili a qualsiasi componente del vaccino. In questo articolo è presente una lista dei componenti dei preparati per singolo produttore.

La sede del Paul-Ehrlich-Institut, a Langen, Hesse. Di Die Autorenschaft wurde nicht in einer maschinell lesbaren Form angegeben. Es wird Nina als Autor angenommen (basierend auf den Rechteinhaber-Angaben). – Die Autorenschaft wurde nicht in einer maschinell lesbaren Form angegeben. Es wird angenommen, dass es sich um ein eigenes Werk handelt (basierend auf den Rechteinhaber-Angaben)., CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1539903

Di norma non si rimanda la vaccinazione in caso di raffreddore o febbre sotto i 38,5 gradi, mentre non si vaccina chi ha febbre superiore a 38,5 gradi. Secondo un documento del Paul-Ehrlich-Institut non si dovrebbe inoculare la seconda dose a persone che hanno avuto una reazione allergica alla prima dose.

Il medico di base è il riferimento a cui ricorrere dopo la vaccinazione se si verificano effetti collaterali insoliti e in generale per il follow up. In caso di dolore o febbre dopo la vaccinazione, si possono prendere farmaci antidolorifici o antipiretici.

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Dopo una vaccinazione è il caso di fare sforzi fisici solo se leggeri. Da evitare sport di resistenza o l’allenamento con i pesi. Per alcuni giorni dovrebbe essere evitato anche l’alcol, poiché se si assume alcol il corpo è meno capace di produrre anticorpi.

Le foto del certificato di vaccinazione e i dati sanitari personali non devono mai essere condivise sui social media. Firme, timbri e numeri di lotto, se resi pubblici, vengono a volte usati per creare copie delle registrazioni allo scopo di farne mercato su Internet. Chiunque falsifichi un documento autentico o usi un documento falso o falsificato è punito dal codice penale con una pena detentiva fino a cinque anni o con una multa.

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Si può essere contagiati dal Coronavirus nonostante la vaccinazione?

Alcune persone vaccinate sono in seguito risultate positive al test per il Coronavirus. I ricercatori non sanno ancora esattamente quanto i vaccini proteggano dal contagio. I dati preliminari suggeriscono però che le persone vaccinate corrano un rischio minore di restare contagiate. Ciò che invece è chiaro è che la vaccinazione fornisce un’ottima protezione contro un decorso grave della malattia. La maggior parte delle persone che sono state contagiate dal Covid dopo la vaccinazione hanno avuto solo sintomi lievi o nessuno.

Dopo la vaccinazione devo ancora indossare la mascherina?

Sì, fino a quando la maggioranza della popolazione non sarà vaccinata è il caso di continuare a indossare la mascherina. Proprio perché è possibile contrarre il Covid anche dopo la seconda dose di vaccino, esiste ancora la possibilità che il vaccinato possa diffondere il virus. Secondo la Commissione tedesca permanente per le vaccinazioni (Stiko), si può supporre che le persone vaccinate trasmettano il virus significativamente meno, perché la loro carica virale sembra essere inferiore. È però necessario scongiurare ogni rischio continuando a indossare la mascherina fino a quando non si raggiungerà l’immunità di gregge.

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La vaccinazione deve essere rinnovata ogni anno?

Non c’è accordo tra gli esperti, su questo punto. Alcuni ipotizzano che la vaccinazione contro il Corona debba essere rinnovata regolarmente, come avviene per il vaccino antinfluenzale (tra loro il virologo Friedmann Weber, che lo ha dichiarato all’agenzia di stampa tedesca dpa). Altri ipotizzano un richiamo a distanza di diversi anni. Molto dipenderà anche dalla diffusione delle mutazioni, che però sono tanto più probabili quanti più casi di Coronavirus ci sono in circolazione. Al momento, comunque, non ci sono dichiarazioni definitive.

(Fonte, Berliner Zeitung)