Dopo la temporanea sospensione del vaccino per i casi di trombosi cerebrale verificatisi in Europa, per l’azienda anglo-svedese ci sono nuove grane: Astrazeneca nasconde 30 milioni di dosi in Italia. Lo stock sarebbe stato destinato al Regno Unito, all’insaputa dell’Unione Europea.
Leggi anche:
Via libera ad Astrazeneca: in Germania si riprende a vaccinare
Dosi scoperte durante una perquisizione
Il quotidiano “La Stampa” ha riferito che le dosi di vaccino sarebbero state scoperte dalle autorità italiane durante una perquisizione nello stabilimento della Catalent, nel comune di Anagni, in provincia di Frosinone. L’operazione è stata effettuata su richiesta del commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton.
La scoperta peggiora non di poco la disputa in corso da mesi tra Astrazeneca e l’Unione Europea e relativa al volume delle forniture destinate all’Unione e a Stati esterni.
Astrazeneca nasconde dosi destinate al Regno Unito: la reazione dei media tedeschi
Anche i media tedeschi stanno commentando diffusamente la notizia. Il Tagesschau sottolinea, ad esempio, che per capire fino a che punto 29 milioni di dosi nascoste rilevino, basta pensare al fatto che finora Astrazeneca ne ha consegnato appena la metà agli Stati dell’Unione, quando in base contratto firmato con la Commissione Europea avrebbe dovuto consegnarne circa 100 milioni entro la fine di marzo (120, secondo il Kurier).
Anche in Germania la vaccinazione procede con lentezza e l’approvvigionamento di dosi sufficienti di vaccino è assolutamente prioritaria. Questo ci permette di capire quanto la situazione sia critica e quanto questo rapporto, se confermato, potrebbe causare uno scandalo difficilmente arginabile.
Leggi anche:
Germania, per aprile 15,3 milioni di dosi di vaccino: in campo anche Pfizer e Moderna
Una parte del vaccino prodotto in Olanda, in uno stabilimento forse non approvato dall’EMA
Una parte del vaccino occultato potrebbe essere stata prodotta da Halix, subappaltatore di Astrazeneca, che opera nei Paesi Bassi. La BILD aggiunge inoltre quanto riportato da alcuni giornali italiani, e cioè che lo stabilimento olandese non avrebbe l’approvazione dell’EMA, perché non sarebbe mai stata richiesta. Le dosi prodotte non potrebbero quindi essere utilizzate all’interno dell’Unione, ma solo all’interno del Regno Unito.
Astrazeneca: manovre alle spalle dell’Unione Europea?
Se venissero confermate le notizie che stanno circolando, Astrazeneca avrebbe dunque privilegiato uno Stato estraneo all’Unione disattendendo un contratto già firmato. Non avendo inoltre fornito, ad oggi, risposte soddisfacenti sulla quantità di vaccino prodotto e sulla dinamica delle esportazioni. Al momento, né Astrazeneca né la Commissione Europea hanno ancora commentato il rapporto.
La Commissione potrebbe tuttavia annunciare già oggi delle restrizioni sull’esportazione dei vaccini, stabilendo che non possano essere esportati in Paesi che hanno quote di vaccinazione più alte che nell’UE e che non permettono loro stessi l’esportazione. La Commissione starebbe inoltre trattando con il governo britannico su una possibile divisione amichevole delle dosi di Astrazeneca.
Nessuna limitazione delle esportazioni verso i Paesi in via di sviluppo
Le esportazioni verso i Paesi in via di sviluppo non dovrebbero essere compromesse, come riportato anche da n-tv.de. Anche il presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha dichiarato infatti che l’Unione rimane aperta alle esportazioni.
Ma considerando che i Paesi che ne fanno parte stanno vivendo la terza ondata della pandemia, controllare che le aziende onorino i loro contratti con l’UE è assolutamente indispensabile. “Dobbiamo garantire un approvvigionamento rapido e sufficiente ai cittadini dell’Unione Europea. Ogni giorno conta” ha chiosato von der Leyen.
(Fonti: La Stampa, Kurier, Tagesschau, n-tv.de)