Libri, i Consigli del Mitte: “Romanzo 11, libro 18”, di Dag Solstad

Dag Solstadt al Bokfestival di Oslo, bel 2010. By Jarvin - Jarle Vines - Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11525883

“Romanzo 11, libro 18”: la ribellione estrema ai ruoli sociali

Siamo partiti con un primo appuntamento letterario ambientato a Berlino, con la commovente storia di Richard, protagonista di “Voci del verbo andare“, di Jenny Erpenbeck.


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Oggi ci avventuriamo nelle terre scandinave: in questo incontro, infatti, vorrei parlarvi di Dag Solstad, classe 1941, considerato uno dei più rilevanti scrittori norvegesi contemporanei, autore di una trentina di opere, fra romanzi, racconti e pezzi teatrali.

Artista radicale e anticonformista, riversa nelle sue opere la sua impazienza, la sua insofferenza nei confronti delle illusioni e delle costrizioni dei ruoli sociali, raccontando storie di ribellione paradossali, ma così ben narrate e coinvolgenti da farci perfino riconoscere o immedesimare nei protagonisti.

“Romanzo 11, libro 18”: una vera ribellione deve scardinare tutto

Di Bjørn Hansen, il protagonista di “Romanzo 11, Libro 18”, Solstad ci racconta le scelte di vita che ne stravolgono l’esistenza e quelle di cui si pente, con una trama lineare e uno stile narrativo e lessicale senza orpelli, fino a svelare la stramba metodologia di protesta che l’uomo ha scelto per dire al mondo “il suo grande No”. Non sveliamo quale sia il modo radicale con cui Hansen si sottrae alla prigione dei ruoli e delle aspettative che la società gli ha imposto, ma possiamo dirvi che è una soluzione drastica e di sicuro inquietante.

Un’opera intelligente, cinica, comica e poetica allo stesso tempo, che indaga nell’animo di un cinquantenne alle prese con il bilancio cruciale della sua esistenza, del suo ruolo di marito, di compagno, di padre, di amante, di amico, di cittadino e onesto lavoratore. Una storia che fa riflettere su alcuni mali del nostro tempo e immedesimare con i desideri, le difficoltà e i piani rivoluzionari di un protagonista bislacco come Bjørn Hansen, al quale però, si finisce per affezionarsi.

Un libro che ha affascinato irresistibilmente Murakami

Una curiosità tratta dalla postfazione al romanzo a cura di Massimo Ciaravolo: Nel 2015 Haruki Murakami ha tradotto “Romanzo 11, libro 18” in giapponese dall’inglese, motivo per cui si è osservato come l’autore debba avere adorato il libro a tal punto da spingersi a infrangere il tabù della traduzione indiretta.

Photo by Klaus Wartz

L’Autrice

Maria Mazzocchia aka Mimmi è una sociologa e musicista italiana, nonché batterista e cantante del duo Alternative-Rock I-Taki Maki. Nata nel 1982 è attualmente residente a
Berlino. Ha lavorato come sociologa in Italia, dal 2006 al 2014. Nel 2009 ha curato la stesura de “La speranza viene dal mare” e nel 2010 de “Il Valore della Diversità”‚ storie di vita e di speranze, due saggi sul tema migrazione per Il Pozzo di Isacco, associazione di volontariato che promuove l’integrazione sociale dei migranti e il rispetto della
diversità culturale. Nel 2018 ha auto-pubblicato il romanzo breve Closer.