Apertura

Berlino, oggi si torna a scuola. Scelta responsabile o rischiosa?

Dopo due mesi di pausa forzata, oggi a Berlino si torna a scuola. Nello specifico, sono pronti a rientrare i bambini dalla prima alla terza classe.
Proprio i più piccoli stanno infatti particolarmente risentendo, anche sul piano didattico, delle restrizioni legate alle pandemia. Non possono infatti lavorare facilmente a distanza, considerando anche che molti di loro stanno imparando a scrivere e necessitano della presenza fisica dell’insegnante per poter progredire. Ma quali sono i rischi che questo rientro potrebbe comportare?

Il quotidiano tedesco Berliner Zeitung fa un’analisi dettagliata della situazione e delle reazioni generali.

Photo by Das Saarland

La variante inglese

Diffondendosi più rapidamente, la variante inglese impensierisce non poco le autorità sanitarie che si trovano a valutare le possibili conseguenze di questa apertura.

Secondo il ministro della salute Jens Spahn, la variante avrebbe determinato oltre il 20% dei nuovi contagi sul suolo tedesco. Ed è per questo che l’Unione per l’Educazione e la Scienza (GEW) ha criticato e giudicato prematura la scelta di riaprire le scuole. Di diverso avviso sono invece il sindaco di Berlino Michael Müller e la Senatrice per l’educazione Sandra Scheeres, che considerano l’apertura una scelta responsabile, se adottata osservando rigide regole igieniche e di comportamento. In molti però si chiedono quanto abbia senso applicare questo ragionamento a bambini così piccoli.


sistema scolastico a Berlino

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Si torna a scuola, ma Come funzioneranno le lezioni?

Ci si aspetta che gli alunni stiano a scuola almeno tre ore al giorno. La Berliner Zeitung indica come ideale una soluzione che divida le classi prevedendo due blocchi di lezioni, mattutine e pomeridiane.

A complicare la situazione potrebbe essere la mancanza di una connessione stabile nelle scuole di Berlino, soprattutto in alcuni distretti. A Charlottenburg-Wilmersdorf, per esempio, solo il 20% delle scuole riesce a garantire la connessione alla banda larga, rendendo di fatto impossibile per quattro scuole su cinque rendere disponibili garantire le lezioni in streaming per i bambini rimasti a casa a casa.


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Le reazioni degli insegnanti, se si torna a scuola chiedono di essere vaccinati immediatamente

Pur riconoscendo l’importanza per i ragazzi di tornare a scuola e tornare a interagire con i loro coetanei, gli insegnanti esprimono tuttavia preoccupazione di fronte alla possibilità di essere esposti al contagio. L’Associazione di settore, il Verband Bildung und Erziehung (VBE), definisce infatti l’apertura come prematura e soprattutto chiede un cambiamento nelle priorità di vaccinazione a favore degli insegnanti.

Un problema che d’altra parte riguarda tutte quelle professioni che implicano un’esposizione costante al contatto con più persone e dunque aumentano il rischio di contrarre il virus. A questo proposito la senatrice berlinese per la salute Dilek Kalayci ha proposto di vaccinare gli insegnanti direttamente nelle scuole attraverso squadre mobili di vaccinazione sul posto. Resta però il problema delle priorità stabilite dal piano vaccinale, che andrebbero riviste a livello federale per poter procedere nella direzione indicata da Kalayci. Senza contare il fatto che le dosi di vaccino sono ancora molto esigue, mentre gli insegnanti sono moltissimi.


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Le reazioni delle famiglie

I genitori sono ovviamente divisi, alcuni sono felici perché descrivono l’assenza forzata degli alunni da scuola come fonte di grande disagio per tutti, altri temono invece l’esposizione al contagio dei propri figli e delle loro famiglie. Molti, d’altro canto, lamentano il problema della didattica a distanza, soprattutto per via dei succitati problemi di connessione alla banda larga.

Quando potranno rientrare a scuola i ragazzi delle altre classi?

A parte le categorie degli studenti che sosterranno i cosiddetti esami finali, per cui esiste già la possibilità di optare per l’insegnamento alternato, ovvero per un’alternanza tra le lezioni in classe e l’apprendimento a casa, nulla è chiaro per quanto riguarda gli altri studenti. Inevitabile sarà valutare lo sviluppo della situazione, anche in termini di analisi delle conseguenze della riapertura delle classi. Solo allora, anche tra un paio di settimane, si potrà individuare una linea di condotta più precisa.

(Fonte, Berliner Zeitung)

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