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Sgominata in Germania “Boystown”, rete pedopornografica con 400.000 iscritti

Ci sono voluti mesi, ma alla fine la polizia è riuscita a smantellare “Boystown“, una delle più grandi piattaforme di pedopornografia del mondo.

L’Ufficio federale di polizia criminale (BKA) ha dichiarato lunedì a Wiesbaden che tre uomini sono stati arrestati in Germania e un altro sospetto è stato catturato in Paraguay su richiesta delle autorità giudiziarie tedesche. Tutti e quattro sarebbero di nazionalità tedesca.

Sede dell’Ufficio federale della polizia criminale, a Wiesbaden. Di Wo st 01 / Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1181391

“Boystown”: una piattaforma di 400.000 membri

La piattaforma, disponibile ovviamente solo sul darkweb, aveva più di 400.000 membri e su di essa circolavano filmati e contenuti relativi a gravi abusi sessuali su bambini, anche molto piccoli.

Ad aprile, gli investigatori della polizia criminale federale, in coordinamento con la procura Generale di Francoforte, hanno perquisito sette immobili nel Nord-Reno Westfalia, in Baviera e ad Amburgo e hanno trovato prove che hanno condotto all’arresto dei tre uomini, in custodia da allora.

Per l’accusato che al momento si trova in Paraguay, invece, c’è già un mandato d’arresto internazionale emesso dal tribunale di Francoforte, che vedrà l’uomo estradato proprio nella città sul Meno.

Il profilo dei sospettati

I tre sospettati principali legati alla rete di “Boystown” sono un uomo di 40 anni del circondario di Paderborn, Nord-Reno Westfalia, un uomo di 49 anni del circondario di Mühldorf am Inn in Baviera e un uomo di 58 anni del nord della Germania che ha vissuto per diversi anni in Sud America. I tre sono accusati di essere gli amministratori della piattaforma e di averla quindi gestita in modo significativo, in termini di sviluppo tecnico del sito, impostazione e manutenzione del server e supporto fornito ai membri presenti sulla piattaforma allo scopo di fare in modo che navigassero “in sicurezza” senza essere intercettati dalle forze dell’ordine.

Il quarto accusato, un 64enne di Amburgo, è invece sospettato di essere uno degli utenti più attivi, con più di 3500 contenuti pubblicati.

Su Boystown uno scambio mondiale di registrazioni di abusi su minori

Secondo gli investigatori, “Boystown” esisteva almeno dal giugno del 2019 e consisteva nello scambio mondiale, tra utenti della piattaforma, di registrazioni di abusi su minori. La polizia criminale federale e l’Ufficio centrale per la lotta alla criminalità su Internet (ZIT) hanno dichiarato di aver già chiuso il forum di pedopornografia del sito, che era diviso in diverse aree per consentire un’archiviazione strutturata e un facile recupero dei contenuti, e diverse aree di chat, utilizzate dai membri per comunicare tra loro e scambiare filmati di abusi pedopornografici. Erano stati istituiti a questo scopo anche vari canali vocali per facilitare la comunicazione tra utenti.

Lo ZIT è stato fondato nel 2010 come unità speciale della Procura generale di Francoforte. È considerato il primo punto di contatto della polizia criminale federale per i reati commessi su internet, quando agli investigatori non è ancora chiaro a che giurisdizione ancorare singole responsabilità o nei processi di massa su tutto il territorio federale. Lo ZiT si occupa di reati come pedopornografia, traffico di armi e droga e contraffazione sul dark web, così come di furto di dati, attacchi hacker e incitamento all’odio su Internet.

Il ministro degli interni tedesco, Horst Seehofer (CDU). Foto: Michael Lucan, Lizenz: CC-BY-SA 3.0 de, CC BY-SA 3.0 DE <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/de/deed.en>, via Wikimedia Commons

Il ministro degli interni tedesco: “Non siete al sicuro da nessuna parte!”

“Questo successo investigativo ha un chiaro messaggio: coloro che danno la caccia ai più deboli non sono al sicuro da nessuna parte”, ha sottolineato il ministro federale degli interni Horst Seehofer, che ha aggiunto: “Questo è ciò per cui gli investigatori stanno lavorando giorno e notte, online e offline, in tutto il mondo. Stiamo perseguendo i responsabili e facendo tutto ciò che è umanamente possibile per proteggere i bambini da questi crimini disgustosi”.

La ministra dell’Assia: “Una piattaforma ripugnante!”

“Dietro ogni video si nasconde un’orribile sofferenza e i peggiori destini” ha commentato invece la ministra della giustizia dell’Assia Eva Kühne-Hörmann, parlando di una “piattaforma ripugnante” e lodando il successo investigativo nella lotta alla violenza sessuale contro i minori. “Le persone che forniscono un mercato a tutto questo devono essere affrontate con la massima fermezza” ha aggiunto infine la ministra.

 


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