Nächste Station > Il monumento ai caduti sovietici di Treptower Park

[© PhyreWorX on Flickr / CC BY-SA 2.0]
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di effeerre*

Il vento soffia sulla piazza vuota. Un corvo è fermo sotto la scritta di Josef Stalin. Di fronte, a coppia, le falci e il martello. Enorme è la piazza vuota. Gli alberi non sono ancora verdi, il tenore quindi è di grigio, di terra. Le prospettive riportano al suolo dei caduti. Neppure la statua immensa che si alza nel fondo del rettangolo riesce a sollevare quel peso. Lo spazio è incatenato al basso, fermato ancora di più dai cubi giganteschi di granito.
Per il ricordo di chi si è fermato qui. Per il peso dell’elmetto e della baionetta. Per il peso delle scarpe e la leggerezza del sangue.
È uno spazio, nel suo recinto chiuso, perfetto. Un taglio squadrato nel centro del bosco. Un campo vuoto e pesante. Ci si pone nel mezzo, con le spalle rivolte alla gradinata. Lì bisogna stare per capire che la parola “retorica” è davvero retorica.

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Nächste Station è una raffinata collezione di appunti sparsi e di testi nati casualmente nei café, sulle metropolitane, mentre si aspetta un dürum döner, sesamsoße, ohne rotkohl e altri generi di attese berlinesi.

È pubblicata (ir)regolamente su il Mitte ogni 3/4 giorni.

efferre, al secolo Filippo Rosso, è nato e cresciuto a Roma. Il suo sito è www.filipporosso.net