Berlino vieta Uber: ora il ricorso, ma il servizio è a rischio
Contro Uber a Berlino i tassisti hanno trovato un alleato potente: la città, infatti, ha deciso di vietare il popolare servizio di trasporto passeggeri funzionante tramite smartphone ed operante in circa cento città.
La notizia risale al 14 agosto scorso, quando una sentenza del governo del Land ha sancito la presunta “illegalità” della startup originaria di San Francisco. «Uber mette guidatori non approvati in veicoli senza licenza – si legge nella motivazione – e senza assicurazione per i passeggeri».
La decisione ha ovviamente portato grande entusiasmo tra i tassisti: «Non siamo contro la competizione purché si rispettino le leggi vigenti. Se Uber vuole giocare secondo le regole, allora va bene», ha spiegato Richard Leipold, capo dell’Associazione Tassisti Berlino.
Uber ha presentato immediata richiesta d’appello, una mossa che gli consentirà di continuare ad operare per qualche settimana; fino cioè al momento in cui il tribunale della città emetterà una sentenza definitiva.
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Se la decisione venisse confermata, Uber rischierà una multa di 25mila euro per ogni violazione commessa. Fabien Nestmann, general manager in Germania, si è detto fiducioso che la sentenza venga ribaltata: «È una decisione che va contro al progresso», ha dichiarato.
Nell’attesa, continua a funzionare a pieno a regime. Già, ma per quanto ancora?
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