Fridays for Future contro Ultima Generazione: “Non è questo il modo di protestare”

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Attivisti di Letzte Generation durante un blocco stradale a Spandauer Damm. Foto: Letzte Generation

Nella lotta contro il cambiamento climatico, potrebbe crearsi una frattura tra due gruppi di attivisti molto noti. Fridays for Future, il movimento fondato da Greta Thunberg, ha infatti recentemente preso posizione contro le modalità di protesta degli attivisti di Ultima Generazione, noti per le loro iniziative nei musei, ma soprattutto per i blocchi stradali.

Fridays for future critica le proteste di Ultima Generazione: “Mettono le persone l’una contro l’altra”

È proprio su quest’ultimo punto che insiste Fridays for Future. “La crisi climatica ha bisogno di soluzioni per la società nel suo complesso e possiamo trovarle solo insieme, non mettendo le persone l’una contro l’altra nella vita di tutti i giorni” ha dichiarato la portavoce Annika Rittmann alla Deutsche Presse-Agentur. L'”accusa” rivolta a Ultima Generazione, insomma, è quella di adottare modalità di protesta che creano fratture all’interno della società, causando disagio soprattuto alle fasce meno abbienti della popolazione.


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In relazione alla situazione di Amburgo, ad esempio, dove giovedì scorso Ultima Generazione ha bloccato l’accesso davanti al tunnel dell’Elba, ostacolando il tradizionale esodo di Pasqua, Rittmann ha sottolineato come i blocchi vadano a colpire soprattutto i pendolari, “che non possono permettersi di vivere nel centro di Amburgo, né di prendere i mezzi pubblici a causa della mancanza di sviluppo”.

Le stesse obiezioni e le stesse preoccupazioni sono state espresse anche in relazione a Berlino, dove Ultima Generazione ha annunciato un blocco generale a partire dal 24 aprile, preceduto da un raduno davanti alla Porta di Brandeburgo, domenica 23.

Le richieste degli attivisti in vista del blocco di Berlino

Le richieste degli attivisti, contro l’imminente “collasso climatico”, sono l’imposizione di un limite di velocità di 100 chilometri orari sulle autostrade tedesche (secondo il movimento, farebbe risparmiare 3,7 miliardi di litri di benzina e diesel all’anno) e un biglietto permanente da 9 euro per autobus e treni. Un obiettivo, quest’ultimo, che sembra molto difficile da raggiungere, considerando che non è stato affatto facile trovare un accordo tra governo federale e Länder già in relazione al Deutchlandticket da 49 euro.

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