Sì a blocco degli affitti e “quick freeze”: il governo tedesco trova un accordo

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Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, il cancelliere Olaf Scholz e il ministro dell'Economia e del Clima Robert Habeck, Berlino, 30 agosto 2023. Photo credits: EPA-EFE/CLEMENS BILAN

Il governo tedesco sembra aver superato uno degli “stalli” politici che rendevano complicato il lavoro della coalizione. D’altra parte, che quello fra i socialdemocratici dell’SPD, i Verdi e i liberali dell’FDP non fosse un “matrimonio” d’amore era chiaro fin dall’inizio. Questa precaria convivenza al governo ha implicato infiniti ed estenuanti esercizi nell’arte del compromesso, fra forze politiche che rappresentano interessi anche molto diversi. Questa settimana, però, SPD ed FDP possono celebrare l’intesa su due punti importanti: il blocco degli affitti e il cosiddetto “Quick Freeze”, ovvero la legger per la conservazione dei dati su internet.

Questi temi sono stati oggetto di lunghe trattative e riflessioni, culminate in un accordo che mira a bilanciare le esigenze di sicurezza nazionale con il rispetto della privacy individuale in un caso e difendere il diritto all’abitazione anche nei mercati più complessi, nell’altro.


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Che cos’è il Quick Freeze

La procedura di “Quick Freeze” è una metodologia che permetterebbe alle autorità di conservare dati su internet in modo mirato e temporaneo, soltanto qualora emergessero sospetti di reati particolarmente gravi, quali omicidio oppure omicidio colposo. Questo strumento sarebbe utilizzato con estrema prudenza, attivato solo in circostanze eccezionali e con l’obiettivo di non intralciare la libertà individuale più del necessario. La sua implementazione richiederebbe un’attenta valutazione caso per caso, assicurando che ogni azione sia giustificata da una chiara necessità investigativa e sia sempre proporzionata alla gravità del reato sospettato.

blocco degli affitti
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Blocco degli affitti fino al 2029

Sul fronte del mercato immobiliare, l’accordo prevede l’estensione del blocco degli affitti fino al 2029, una misura che si applicherebbe in particolare nei mercati abitativi più tesi (come quello di Berlino), dove la domanda supera di gran lunga l’offerta e i prezzi degli affitti sono diventati insostenibili per un numero crescente di famiglie. Questa misura, peraltro, era già presente nell’accordo di coalizione fra i tre partiti. Il blocco degli affitti garantisce che, in linea di principio, al momento della stipula di un nuovo contratto di locazione, l’affitto non possa essere superiore di oltre il 10% rispetto all’affitto comparativo locale.

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