In Germania si tramanda da secoli una leggenda che porta con sé un alone di mistero e paura: parliamo della Dama Bianca, un’apparizione spettrale che infesterebbe da secoli i castelli della nobiltà tedesca.
Il fascino della Dama Bianca non si limita ai castelli tedeschi: storie simili, infatti, si trovano in molte culture e lo spettro di una donna in bianco è spesso legato a storie di amore tragico, morte e vendetta. Tuttavia, la versione tedesca della leggenda ha una particolare risonanza a causa del suo legame con alcune delle famiglie nobiliari più antiche e influenti del Paese, nonché con alcuni dei castelli più famosi.
Leggi anche:
Le “Frauen” del folklore tedesco: Berchta, Holda e Frau Gaude
La Dama Bianca, ospite misteriosa di numerosi castelli tedeschi
Questa figura si presenterebbe, come il nome suggerisce, completamente vestita di bianco e avvolta in una luce fioca o da una nebbia eterea. A volte, è stata descritta senza occhi né bocca e con braccia e piedi nascosti, oppure con una ferita rossa al collo o una croce tra le mani. La sua apparizione sarebbe normalmente considerata un presagio di sventura, annunciando la morte di un membro della famiglia o talvolta proprio di chi la vede.
Nel corso dei secoli, molti hanno affermato di aver incontrato lo spettro della Dama Bianca e tra loro spiccano personaggi illustri, come l’Imperatore Napoleone, che nel 1812 l’avrebbe vista all’interno del Castello di Bayreuth. Cento anni prima, anche Federico I di Prussia aveva raccontato di aver incontrato lo spettro di una donna fantasma vestita di bianco, all’interno del Castello di Berlino (oggi Kulturforum). Molte apparizioni sono state inoltre segnalate, principalmente tra il XV e il XVIII secolo, nel Castello di Plassenburg.
Ancora oggi, la Dama Bianca è protagonista di numerose storie di avvistamenti. Si narra ad esempio che nel Castello di Friedenstein, a Gotha, e nel Castello di Düsseldorf, una Dama Bianca si aggiri per le stanze lamentandosi, durante le ore notturne.
La Messaggera di Morte degli Hohenzollern
Nella sua versione più famosa, la Dama Bianca è conosciuta come “la Messaggera della Morte degli Hohenzollern”, perché avrebbe annunciato la dipartita ai membri della prestigiosa famiglia nobiliare per diversi secoli. Ma come mai proprio gli Hohenzollern e questa leggenda è frutto interamente del caso e del folklore o in qualche modo si lega a vicende e personaggi storici? Si propende per la seconda ipotesi.
La storia di Cunegonda di Orlamünde
Si ritiene infatti che la figura della Dama Bianca sia stata ispirata alla contestta Cunegonda di Orlamünde (Kunigunde von Orlamünde), nata nel 1303, morta nel 1382 e vedova del conte Otto VI della casata di Orlamünde, che nel 1340 la rese vedova. Qui finiscono i fatti storicamente riscontrabili e inizia la leggenda, secondo la quale Cunigonda si innamorò di Alberto il Bello, burgravio di Norimberga e membro proprio della famiglia degli Hohenzollern.
Sempre secondo questa ricostruzione, ritenendo che i suoi figli fossero un impedimento alla relazione con l’uomo, Cunigonda li uccise entrambi. Questo terribile gesto, tuttavia, disgustò Alberto al punto che si allontanò definitivamente. A questo punto l’epilogo varia, in base a diverse versioni della leggenda. Secondo una prima versione, da quel momento Cunigonda giurò vendetta agli Hohenzollern e dopo la morte cominciò ad apparire ai membri della famiglia, preannunciandone la morte.
Secondo un’altra versione, Cunigonda andò in pellegrinaggio fino a Roma per chiedere perdono per l’orribile gesto compiuto e per penitenza costruì un monastero, in cui si recluse fino alla fine dei suoi giorni. Secondo una terza e quarta versione, il pellegrinaggio di Cunigonda si interruppe in modo tragico, perché la donna fu incarcerata e uccisa, o secondo altri morì di stanti durante il cammino, e dopo la morte fu costretta a vagabondare, come spettro, nel castello degli Hohenzollern. In ogni caso, la leggenda pare non avere alcun fondamento storico, per il semplice fatto che Cunegonda di Orlamünde non ebbe figli.
Oggi si pensa che la contessa sia stata associata alle prime apparizioni della Dama Bianca solo molto tempo dopo la sua morte. Le prime note certe a riguardo risalgono al XVIII e XIX secolo, anche se alcuni di questi appunti menzionano una presunta apparizione di Cunigonda nel 1486, all’interno del Castello di Bayreuth. Secondo la leggenda, inoltre, sarebbe stata proprio lei a terrorizzare Napoleone durante la sua visita a Bayreuth, emergendo dal suo ritratto appeso nella stanza dell’imperatore, di cui avrebbe predetto l’imminente rovina.
La Dama Bianca, tra arte e cultura
Queste storie, comunque, sono ormai diventate parte della cultura tedesca, ispirando opere d’arte, drammi teatrali, letteratura e poesia (“Avvolta in un abito bianco da vedova/Con un velo bianco da suora/Così cammina a mezzanotte/Attraverso le mura del castello e del palazzo” scandiva, nel 1814, il poeta Christian Graf zu Stolberg-Stolberg).
Le apparizioni della Dama Bianca sono infine state oggetto di numerosi tentativi di spiegazione razionale, come spesso avviene, in questi casi. Alcuni studiosi hanno suggerito che diversi avvistamenti potrebbero essere stati il risultato di fenomeni naturali mal interpretati, come riflessi di luce o nebbie con riverberi particolari. Altri pensano che questa leggenda possa essere stata utilizzata, a volte, persino per fini politici. Molti infine ipotizzano che tutto nasca dalla suggestione, dall’immaginazione e dalla naturale tendenza dei popoli a raccontare storie fantastiche, con cui evadere dalla realtà. Ad ogni modo, una cosa è certa: la figura della Dama Bianca rimane una delle più inquietanti e affascinanti del folklore tedesco.
P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!