Il sito di quella che è stata la Villa di Goebbels, poi diventato l’istituto della FDJ (un’istituzione educativa giovanile della DDR), affacciato sullo splendido lago Bogensee, è un complesso di edifici storici che ha conosciuto enormi fasti e grande prestigio, ma che si trova in uno stato di abbandono e degrado. Attualmente, è di proprietà dello Stato di Berlino ed è un edificio protetto, ma il suo futuro è incerto.
Da un lato, gli edifici sono tutelati dal punto di vista storico e culturale, in quanto testimonianze di periodi significativi della storia tedesca. La villa, ad esempio, era la residenza estiva di Joseph Goebbels, il Ministro della Propaganda del regime nazista, e l’università era un tempo un’istituzione di formazione per i giovani del Freie Deutsche Jugend (FDJ), l’organizzazione giovanile del partito comunista della Germania Est. Generalmente, gli edifici significativi, che sono stati teatro di fatti storici, ma che non sono celebrativi dei regimi che li hanno costruiti, vengono preservati.
Quanto costa mantenere la villa di Goebbels?
Dall’altro lato, però, il mantenimento e la cura di questi edifici comportano costi esorbitanti. Il comune di Berlino si trova, ormai da tempo, in una situazione economica complessa e sta considerando l’opportunità di continuare a sostenere le spese necessarie per la manutenzione di questo complesso.
Nello specifico, il Land di Berlino investe circa 250.000 euro all’anno nella gestione degli edifici che gestisce e che non generano introiti. Secondo Birgit Möhring, amministratrice delegata del BIM, per le riparazioni vengono spesi altri 4-5 milioni di euro. In questo caso, per riparare i diversi edifici sarebbero necessari circa 350 milioni di euro. Al momento, i collegamenti alla rete idrica ed elettrica sono disattivati. In compenso, demolire l’intero complesso costerebbe “solo” 45 milioni di euro.
Venerdì prossimo, il consiglio di vigilanza della società di gestione immobiliare di Berlino (BIM) si riunirà per discutere il futuro di questo sito. Durante la riunione, si deciderà se procedere con la demolizione degli edifici, un’opzione più economica ma altamente controversa, o se intraprendere un dispendioso progetto di ristrutturazione che potrebbe preservare il valore storico e culturale del sito.
Secondo quanto riferito dal BIM, l’ordinanza di conservazione, che tutela gli edifici, non rappresenterebbe un ostacolo insormontabile alla demolizione, qualora questa fosse l’unica soluzione praticabile dal punto di vista economico. Tuttavia, il BIM sta anche esplorando la possibilità di un utilizzo provvisorio del sito da parte delle autorità federali. Questa prospettiva sembra essere accolta con interesse dal governo centrale, che vede nel sito un potenziale per usi futuri, sebbene siano ancora necessari ulteriori chiarimenti e studi per valutare la fattibilità di tale soluzione.
Opinioni divergenti
All’interno del consiglio di vigilanza del BIM, le posizioni sulla questione sono piuttosto diversificate: Die Linke si oppone fermamente alla demolizione, auspicando invece uno sviluppo del sito che ne preservi il valore storico e culturale, mentre l’SPD si è schierato, fino a questo momento, a favore della demolizione, ritenendola l’opzione più praticabile e sostenibile dal punto di vista economico, in un momento in cui preservare le risorse dovrebbe essere la priorità del governo locale.
Oltre alle divisioni all’interno del consiglio di vigilanza, anche il distretto di Barnim e il comune di Wandlitz, dove si trova il complesso di edifici in questione, hanno espresso la loro contrarietà alla demolizione e propongono, invece, una moratoria di cinque anni per individuare un utilizzo alternativo del sito che possa valorizzarlo. Tra le idee proposte vi sono quelle di trasformare il complesso in un centro di ricerca e sviluppo scientifico, o di realizzare residenze che possano convivere con il valore storico del luogo.
Negli anni, questo edificio ha attirato un enorme interesse, spesso tutt’altro che positivo. All’inizio dell’anno, era circolata la falsa notizia che il premier ucraino Zelensky fosse interessato ad acquistarla. Nel 2021, invece, alcuni gruppi di estrema destra avevano effettivamente manifestato interesse in tal senso. L’edificio, tuttavia, non è mai passato di mano ed è ancora di proprietà del Land di Berlino.
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