AttualitàCronacaCronaca: Berlino

Tragedia a Berlino: madre depressa uccide il figlio. Condannata a sei anni

Mercoledì il tribunale di Berlino ha condannato a sei anni di detenzione una donna che ha ucciso il figlio di due anni, mentre il padre del piccolo riposava, ignaro, nella stanza accanto.

La donna, di appena 25 anni, aveva sviluppato un grave disturbo depressivo dopo aver scoperto di avere un tumore al seno e nella stessa circostanza in cui ha ucciso il figlio ha tentato anche di togliersi la vita. I fatti risalgono al 2023.


oro

Leggi anche:
40.000 euro in contanti e 1,2 kg d’oro nell’appartamento della terrorista rossa arrestata a Berlino

Condannata a sei anni la donna che ha ucciso il figlio a Gesundbrunnen, Berlino

Dopo la diagnosi di tumore, per la 25enne si è spalancato il baratro, con l’insorgenza di una gravissima sofferenza psicologica, degenerata, di settimana in settimana, fino alla tragedia finale, avvenuta nell’appartamento di famiglia, nel distretto di Gesundbrunnen.

Dopo aver rifiutato le cure e dopo che i suoi pensieri si erano ridotti alla mera “percezione della disperazione”, per usare le parole del giudice, la donna ha somministrato sedativi e antidolorifici al figlio, ha assunto lei stessa dei farmaci e si è iniettata dell’insulina. A quel punto si è sdraiata con il piccolo nella vasca da bagno piena d’acqua e “ha premuto il bambino a faccia in giù, sul suo stomaco”.

In una lettera, la spiegazione del gesto

La giovane donna ha tentato di spiegare il suo gesto in una lettera, in cui dichiarava di temere di non poter essere una buona madre, a causa della sua malattia. Dopo aver ordinato una perizia psichiatrica sull’imputata, il giudice ha ritenuto che la sua capacità di controllo fosse notevolmente ridotta.

Il pubblico ministero aveva richiesto una condanna a dieci anni, mentre la difesa aveva cercato di ottenere una riduzione della pena, sostenendo che la donna non avesse agito con piena consapevolezza e intenzionalità. Il marito dell’imputata, nonché padre del bambino, aveva ufficialmente chiesto che la moglie fosse punita “nel modo più clemente possibile”, nonostante la tragedia vissuta dall’intera famiglia. La sentenza non è ancora definitiva.

P.S. Se questo articolo ti è piaciuto, segui Il Mitte su Facebook!

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio