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L’ex terrorista Klette tradita dalla capoeira. E spuntano 140.000 euro in una doppia parete

Continuano le rivelazioni sulla saga di Daniela Klette, 65 anni, ex terrorista della RAF (già Banda Baader Meinhof) arrestata a Berlino dopo 30 anni di latitanza. La sua cattura sarebbe avvenuta, a quanto pare, anche “per colpa” della passione della donna per la capoeira.

Gli inquirenti hanno inoltre scoperto 140.000 euro in contanti nascosti nella sua abitazione, che peraltro era già stata perquisita. Continuano a essere latitanti, invece, gli altri due ex terroristi ricercati, Burkhard Garweg (55 anni), e Ernst-Volker Staub (67 anni).


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140.000 euro in una doppia parete: nuova sorprendente scoperta nell’appartamento di Daniela Klette

I 140.000 euro si trovavano in una doppia parete nel modesto appartamento di 40 metri quadri in cui Klette sembra aver vissuto finora, in Sebastianstraße, nel distretto berlinese di Kreuzberg. Klette è stata catturata il 26 febbraio dalla polizia criminale di Berlino (LKA).

Durante la prima perquisizione dell’abitazione, le autorità avevano già scoperto una somma di denaro non trascurabile, pari a 40.000 euro in contanti, oltre a 1,2 kg d’oro, dal valore di circa 76.548 euro, al cambio attuale. Tuttavia, questa nuova scoperta ha di gran lunga superato le aspettative degli investigatori. Oltre al denaro, sono stati sequestrati un disturbatore di frequenze, una pistola con due caricatori, numerosi telefoni cellulari, un passamontagna e vari documenti relativi alla RAF. Le munizioni erano conservate all’interno di contenitori Tupperware.

L’ex terrorista RAF “tradita” dalla capoeira?

In base a quanto rivelato da WELT AM SONNTAG, la cattura di Daniela Klette è stata possibile grazie a una soffiata che ha portato gli investigatori su una pista inaspettata: un festival di capoeira a Berlino.

Klette e l’altro ricercato, Burkhard Garweg, avrebbero partecipato più volte, in passato, al celebre Carnevale delle culture e in particolare non sarebbero stati estranei alla scena della capoeira, dove pare fossero noti come “Ulli di Zittau” e “Daniela Schmidt“. Proprio questa loro passione potrebbe aver prodotto indizi che hanno poi portato le forze dell’ordine sulle loro tracce, fino all’arresto finale di Klette.

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