La CDU contro il Reddito di Cittadinanza. L’SPD lo difende: “basta attacchi allo Stato Sociale”
Se, come I sondaggi sembrano suggerire, il prossimo governo tedesco sarà a guida CDU, la gestione del welfare nel Paese potrebbe cambiare radicalmente. Uno dei segnali in tal senso è, per esempio, la posizione dei cristiano-democratici sulla forma attuale del Reddito di Cittadinanza, che, per il momento, viene difeso dall’SPD. La CDU propone infatti di rinominare e riformare il Reddito di Cittadinanza, abolendolo di fatto nella sua forma attuale.
Leader SPD difende il Reddito di Cittadinanza: “sbagliato contrapporre economia e sicurezza sociale”
Il leader dell’SPD Lars Klingbeil ha espresso una decisa opposizione a tale proposta, ritenendola inadeguata e contraria agli interessi dei cittadini. Klingbeil ha enfatizzato l’importanza di mantenere un equilibrio tra sicurezza sociale e forza economica, sottolineando che entrambi gli aspetti sono fondamentali per il benessere della società. Ha inoltre accusato la CDU e la CSU, di voler creare una falsa dicotomia tra stabilità economica nazionale e tutela delle fasce sociali più svantaggiate, proponendo misure che, sostiene, andrebbero a detrimento dei lavoratori, come la riduzione delle pensioni e l’aumento dell’età pensionabile. “Abbiamo bisogno di dibattiti che non siano solo attacchi allo Stato sociale“, ha dichiarato Klingbeil.
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La proposta della CDU: meno tutele patrimoniali e limiti più bassi
La CDU, dal canto suo, sostiene che il termine stesso “Reddito di Cittadinanza” sia fuorviante e che si ricolleghi all’idea di “Reddito di Base Incondizionato” (che in Germania è oggetto di ricerca e sperimentazione da parte di diversi attori politici e sociali, che ne sostengono l’utilità e la praticabilità), e propone che la denominazione sia cambiata in “nuovo reddito di base“.
Secondo il partito di centro-destra, il Reddito di Cittadinanza, così come è stato concepito e implementato all’inizio del 2023, ha avuto l’effetto di disincentivare la ricerca di lavoro, e di invitare i percettori a preferire il sostegno statale piuttosto che impegnarsi in un’attività lavorativa. La CDU propone quindi una riforma che modifichi i limiti del reddito integrativo, con l’obiettivo di incentivare l’occupazione e premiare chi sceglie di lavorare. Tra le misure proposte dalla CDU vi è l’introduzione di un controllo patrimoniale dal primo giorno di erogazione del nuovo reddito di base. Vale la pena di ricordare che le misure implementate con le ultime riforme mirano a tutelare il patrimonio esistente e la sicurezza delle famiglie, onde evitare che un momento di disoccupazione o di difficoltà si converta, per esempio, nella perdita di una casa di proprietà o di eventuali risparmi. La CDU suggerisce invece di ridurre i limiti per i beni protetti, ovvero quei beni che attualmente non vengono considerati nel calcolo del reddito di base e che permettono ai beneficiari di mantenere una certa soglia di risparmio o di proprietà senza perdere il diritto al sostegno.
Il Reddito di Cittadinanza è stato introdotto nella sua forma attuale all’inizio del 2023, con l’intento di sostituire il precedente e criticatissimo sussidio Hartz IV. L’obiettivo principale di questa riforma era garantire un livello di sostentamento adeguato per quelle persone in grado di lavorare ma che, nonostante ciò, non riescono a trovare un’occupazione o si trovano in una situazione in cui il reddito guadagnato non è sufficiente per vivere in maniera dignitosa. La riforma era stata accolta con favore da molti settori della società, che vedevano nel Reddito di Cittadinanza uno strumento di giustizia sociale e di riduzione delle disuguaglianze.
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