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Isoletta tedesca cerca guardiano del faro: si candidano oltre 1000 persone

Ricordate l’isoletta del Mare del Nord che cercava un guardiano del faro? L’offerta di lavoro è piaciuta moltissimo, alcuni dei nostri lettori hanno scritto perfino a noi, chiedendo come candidarsi per questa posizione. E i lettori del Mitte non sono stati i soli a esprimere il desiderio di ritirarsi a vivere in questo angolo remoto della Germania: l’amministrazione del faro di Wangerooge ha infatti ricevuto oltre mille candidature per ricoprire questa posizione. Le richieste di partecipazione sono giunte non solo da ogni angolo della Germania, ma anche da altri Paesi europei, inclusi la Polonia e la Repubblica Ceca, superando di gran lunga le aspettative del comune.

In troppi per il posto di guardiano del faro, ma ci sono altre posizioni aperte

L’amministrazione dell’isola, che conta circa 1.200 abitanti e non più di una dozzina di impiegati amministrativi, si trova ora di fronte alla sfida non indifferente di gestire e valutare tutte queste candidature e – fanno sapere dal comune, intendono rispondere individualmente a tutti. Il faro non è più operativo dal 1969 e funziona ora principalmente come attrazione turistica, che offre ai visitatori un panorama impareggiabile e il ruvido fascino dell’isola e del mare.

Il futuro guardiano del faro sarà incaricato di diverse responsabilità legate proprio all’accoglienza, come la vendita di biglietti, il controllo degli ingressi e la gestione di un piccolo negozio di souvenir. Nonostante l’entusiasmo e il grande numero di candidature ricevute, appare improbabile che i lavori di selezione possano concludersi entro l’inizio di maggio. Il tempo necessario per esaminare attentamente ogni domanda e scegliere il candidato più adatto è infatti considerevole, per una piccola amministrazione come quella di Wangerooge. Il comune ha anche fatto sapere che, se i candidati dovessero avere interesse a trasferirsi sull’isola, potrebbero ambire a occupare anche altre posizioni. La carenza di personale, infatti, è un problema che diverse piccole comunità nel Mare del Nord stanno sperimentando, specialmente in vista dell’imminente stagione turistica.

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