Gassi a Mehringplatz: una piazza, molti nomi, secoli di storia
di Elena e Paolo Brasioli. Disegni di Paolo Brasioli
Oggi un Gassi, che gira tutto intorno! Sì, sono in una piazza tonda e, dal suo centro, piroettando, vi racconto la sua lunga ed interessante storia. Mehringplatz è nel quartiere di Kreuzberg e si trova all’estremo meridionale della Friedrichstrasse, una delle strade storiche principali e più importanti della della capitale prussiana. La piazza, nella sua evoluzione, ha avuto ben tre nomi, e proprio questi ci aiutano a capire le sue varie fasi di sviluppo.
La storia attraverso i nomi, da Federico I a Waterloo
Dal 1734 al 1815 era chiamata Rondell, poi tra il 1815 e il 1946 Belle-Alliance-Platz, e poi ancora dopo l’ultima guerra, e da allora definitivamente, è stata dedicata al giornalista e politico Franz Mehring (1856-1919). Federico I re in Prussia dal 1701, nell’ambito della riqualifica di Berlino, a partire dal 1688 fece costruire la Friedrichstadt, che all’inizio era un sobborgo appena fuori dal centro storico e che suo figlio e successore Federico Guglielmo I (il “Re soldato”) fece ulteriormente ampliare. L’ampliamento, sotto la direzione dell’architetto Philipp Gerlach (1679-1748) si spinse verso sud fino alla Hallesches Tor, che era una delle 14 porte della cinta daziaria. Da ricordare a tal proposito che tra il 1732 e il 1734 a Berlino furono realizzate tre piazze in prossimità del muro: il Karre o Quarrée (il quadrato), al termine di Unten den Linden (l’attuale Pariser Platz), l’Achteck (l’ottagono), al termine della Leipziger Straße (l’attuale Leipziger Platz) e come terminale della Friedrichstraße venne realizzato il Rondell, nella cui piazza confluivano anche la Wilhelmstraße a ovest e la Lindenstraße a est.
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La piazza serviva anche per dividere il traffico di persone e merci in entrata nella città dalla porta a sud verso le tre direttrici che vi si dipartivano. Venne poi rinominata Belle-Alliance-Platz il 22 ottobre del 1815, dopo la vittoria delle truppe britanniche e prussiane a Waterloo, ed il nome deriva da quello della località dove effettivamente ebbe luogo la battaglia guidata tra gli altri dal feldmaresciallo prussiano Von Blücher (1742-1819).
Il degrado e la rinascita
Ma nonostante avesse un nome altisonante, così evocativo della gloria militare prussiana, la piazza versava in pessime condizioni igieniche, e le acque reflue, non ben canalizzate, scorrevano sui bordi del selciato. Solo dopo una pesante inondazione nel 1829 il piano stradale della piazza venne rialzato di 1,25 m, e poi un ulteriore rialzamento venne effettuato nel 1839 quando il centro della piazza venne completamente riorganizzato. Nel 1840 venne affidato al grandissimo architetto del paesaggio Peter Josepf Lennè (1789-1866) autore tra i tanti lavori in Berlino del Parco di Sanssouci, del Tiergarten e dello Zoologischer Garten, il compito di decorare la piazza. Al centro si trova ancora oggi la “Friedenssäule” (Colonna della Pace), opera di Christian Gottlieb Cantian (1794-1866) posta a ricordo delle guerre di liberazione del 1815. La colonna è coronata dalla elegantissima statua della “Vittoria”, opera di Christian Daniel Rauch (1777-1857). I semplici edifici a due piani che avevano circondato la piazza lasciarono il posto a costruzioni in stile classicista, residenze della nuova borghesia che si era insediata nella prestigiosa area. Nel 1879 vennero aggiunte altre due statue su piedistalli: “Pace”, di Albert Wolff, (1814-1892) e “Clio”, di Ferdinand Hartzer (1838-1906).
La distruzione di Mehringplatz
La piazza venne completamente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e, successivamente, demolita e spianata. Nel 1947, fu ribattezzata con il nome attuale. Il progetto di ricostruzione postbellica della piazza, che era nel settore americano, fu elaborato nel 1962-63 dall’architetto Hans Scharoun (1893/1973), autore anche della Philarmonie e della Biblioteca di Stato, che propose con raffinata e filologica veduta urbanistica, e di trasformare la piazza in forma circolare come l’originale, in zona pedonale, deviando i tracciati della Lindenstraße e della Wilhelmstraße verso il Landwehrkanal.
Alla morte di Scharoun, il progetto di completamento della zona venne affidato all’architetto Werner Düttmann, (1921-1983) che realizzò due file di edifici concentrici, di 4 piani, e tutt’intorno delle stecche da 10 a 17 piani di altezza. Ma il progetto è stato fortemente criticato, per il carattere suburbano e anonimo che ha snaturato una delle piazze più ricche di storia della città. Con la riunificazione della Germania, e quindi della città divenuta capitale, si presentò l’opportunità di pensare di nuovo ad una pianificazione unitaria del territorio urbano, e la Mehringplatz fu al centro di una coprogettazione che prevedeva una lottizzazione di aree fino a quel momento inutilizzate o usate come parcheggio per un totale di 40.000 m² di superficie. Ma la crisi immobiliare e gli avvicendamenti politici fecero sì che questo progetto non si realizzò mai.
Nel 2014 venne lanciato un nuovo concorso di progettazione per il quale solo nel 2018 furono trovati i finanziamenti, e dal 2019 è in corso una ristrutturazione della piazza e dei dintorni cominciata con l’allestimento di aree verdi e la ripavimentazione del centro della piazza. Si spera davvero in una sua futura rinascita ma in effetti, ancora oggi, tutta l’area è caratterizzata dall’avere un’anima incompleta, occasionale e non chiaramente identificativa, e che certo non esalta assolutamente appieno il proprio ricco e nobile passato! Tschüss.
L’autore: Architetto Paolo Brasioli – Quattro | architectura
Provenendo da una famiglia di artisti veneti, Paolo Brasioli è stato influenzato presto dal ricco patrimonio culturale e artistico italiano. Fondamentale è stata l’influenza di suo padre, Alfredo Brasioli, rinomato fumettista, illustratore e grafico italiano.
Il suo lavoro fino ad oggi si è concentrato sulla costruzione di hotel di alta qualità e sull’interior design per abitazioni, hotel e strutture di gastronomia e benessere, così come sulla creazione di mobili, lampade, accessori e arte.
Ha lavorato con rinomate compagnie e gruppi alberghieri come Best Western, Crowne Plaza, Falkensteiner, Hilton, Hyatt, Le Meridien, Leonardo Hotels, Marriott, NH Hotels, Rocco Forte Hotels e Sheraton. Molte delle sue creazioni sono state esposte in rinomate fiere d’arte e di design.
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