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CDU: togliere i sussidi agli uomini ucraini in età militare. Ma il governo tedesco non ci sta

Quando si parla di guerra in Ucraina, in Germania non si dibatte solo di forniture militari, ma anche di una questione dai profili umanitari: quella del rimpatrio degli uomini ucraini che il governo di Kiev vorrebbe mandare al fronte e che al fronte, evidentemente, non vogliono andare. L’esercito ucraino, impegnato su diversi fronti, sta senza dubbio affrontando una carenza tanto di mezzi quanto di forze, faticando soprattutto sul fronte orientale, il che ha portato il governo a fare crescenti pressioni sui Paesi europei che al momento accolgono i rifugiati ucraini, perché rimandino indietro gli uomini considerati arruolabili. In Germania, al momento, soltanto la CDU sembra favorevole ad assecondare questa richiesta di Kiev.

Oltre mezzo milione di uomini ucraini si sono rifugiati all’estero

Si stima che circa 650 mila uomini in età “di leva” si siano rifugiati complessivamente nei paesi dell’Unione Europea dopo che il governo di Kiev, nel 2022, aveva imposto la mobilitazione generale vietando agli uomini tra i 18 e 60 anni di lasciare i confini nazionali. La Germania ha accolto oltre 250.000 ucraini in età considerata adatta alla coscrizione (ovvero maschi fra i 27 e i 60 anni), dallo scoppio della guerra. Secondo i dati ufficiali tedeschi, a fine gennaio 2023 risultavano ancora presenti in Germania quasi 210 mila uomini ucraini potenzialmente arruolabili.

Già nei mesi scorsi, il Ministro della Difesa ucraino ha lanciato un appello agli ucraini in terra tedesca, invitandoli a tornare in patria per contribuire alla difesa della nazione, specificando che non sarebbero state messe in atto misure coercitive per costringere i connazionali all’arruolamento. A queste pressioni potrebbe presto cedere l’Estonia: a dicembre, il governo estone ha annunciato che avrebbe estradato gli ucraini tenuti a prestare servizio militare se Kiev lo avesse richiesto.

Il Ministro della Giustizia tedesco: “non obbligheremo nessuno a servire nell’esercito”

Dal canto suo, il governo di Berlino si è affrettato a rassicurare che nessuno sarebbe stato obbligato contro la propria volontà a prestare servizio militare per l’Ucraina – considerando che la costituzione tedesca vieta di imporre l’obbligo di servire nelle forze armate a chi non lo desidera. “Non obbligheremo gli ucraini a servire nell’esercito contro la loro volontà” ha dichiarato a dicembre il Ministro della Giustizia Marco Buschmann (FDP). I partiti politici tedeschi, pur comprendendo le difficoltà dell’esercito ucraino, concordano sul fatto che ogni decisione debba essere presa liberamente e senza costrizioni da parte dei diretti interessati. Questa posizione è in linea con i valori democratici e i diritti umani che sono fondamentali per la società tedesca.

Secondo la CDU/CSU, i sussidi agli uomini ucraini danneggiano lo sforzo bellico contro la Russia

A dissentire, in una certa misura, è solo l’Unione, ovvero il blocco cristiano-democratico, che nota come oltre 125 mila ucraini maschi considerati abili al servizio militare attualmente godano di sussidi statali in Germania. Un consigliere del presidente ucraino Zelensky ha sollecitato i governi europei affinché sospendano ogni sostegno economico a questa fascia di popolazione, sperando che l’impossibilità di sostentarsi spinga gli uomini ucraini a rientrare in patria, così che possano essere obbligati contribuire allo sforzo bellico. Questa proposta ha suscitato, per ora, soltanto il favore della CDU/CSU. Il portavoce per la politica di difesa del gruppo parlamentare CDU/CSU Florian Hahn ha sottolineato, in una dichiarazione rilasciata alla Berliner Zeitung, che il governo ucraino ha chiesto agli uomini idonei al servizio militare di tornare e che “Allo stesso tempo, gli ucraini in Germania che sono idonei al servizio militare hanno pieno diritto ai benefici per i cittadini e oltre 125.000 di loro li stanno ricevendo”. Il deputato della CSU sostiene che i sussidi così erogati dal governo tedesco “contrastino indirettamente gli sforzi di difesa dell’Ucraina e non siano nemmeno in linea con la nostra concezione del servizio militare obbligatorio e della difesa del nostro Paese”.


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Il governo tedesco ha però respinto con fermezza l’idea di utilizzare la sospensione dei sussidi come mezzo per obbligare gli uomini ucraini a prendere le armi.

Al momento, i rifugiati ucraini in Europa sono soggetti alla cosiddetta direttiva sull’afflusso di massa, il che significa che godono di una protezione temporanea, che risparmia loro la necessità di passare attraverso una procedura di asilo e permette di ricevere direttamente il permesso di soggiorno, che a sua volta dà diritto al reddito di cittadinanza

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