Berlitaliani, Consigli su Berlino da gente che ci vive: Mattia Grigolo
Questa è una rubrica di consigli atipici su Berlino, nel senso che abbiamo fatto una serie di domande sulla città a italiani che ci vivono e che noi riteniamo molto interessanti. Hanno età e storie diverse e si muovono in vari ambiti professionali, ma sono tutti accomunati da un approccio originale alla vita e dalla loro profonda conoscenza di una città che cambia per ciascuno e alla fine è unica per tutti. Mettetevi comodi e rilassatevi, quindi. State per attraversare una Berlino diversa, la Berlino dei connazionali che ne conoscono ogni piega. Questa è Berlitaliani.
Mattia Grigolo
Presentazione
Nome: Mattia Grigolo
Professione: scrittore, editor e curatore editoriale per Pidgin Edizioni, Direttore creativo e insegnante presso Le Balene Possono Volare Berlin.
Da quanto tempo sei a Berlino: 11 anni
Cosa ami di Berlino
L’oscurità della città, la sua calma apparente, il suo sapersi adattare, la sua multietnicità, il senso di libertà che mi ha sempre trasmesso.
Cosa odi di Berlino
Il bus M43 quando non arriva mai in inverno alle dieci e mezzo di sera – che per motivi lavorativi prendo almeno quattro giorni la settimana.
Posto preferito per mangiare
Non ho molti posti preferiti dove mangiare, oppure non me li ricordo, anche perché è una cosa a cui presto davvero poca attenzione. Mi viene in mente che sto bene quando vado alla Pizzeria Masaniello, ma perché li conoscono tutti, perché il pizzaiolo, Stefano, è una delle persone più gentili e dolci che io abbia incontrato e ogni volta che andiamo lì a pranzo fa stare mio figlio di sette anni insieme a lui e fanno le pizze insieme. Nella veranda esterna c’è anche una statua di una iena che mia moglie dice essere una tigre. Ma è una iena.
Posto preferito per rilassarsi (escluso il divano di casa!)
La zona degli orti di Tempelhof, il cimitero che costeggia Gneisenaustrasse appena dopo Südstern, dove ho scritto parte del mio primo libro e il St. Thomas-Kirchhof II, un altro cimitero sulla Hermannstrasse, dove ho scritto un’altra parte – l’ultima – del mio primo libro.
Posto preferito per divertirti
L’Oblomov, aperto da Vincenzo e Paolo nello stesso anno in cui mi sono trasferito a Berlino, che per me è un po’ casa. Le Keller minuscole dove vado a sentire concerti punk. L’Astra Stube, sede dell’Inter Club Berlin, inutile spiegarne il motivo, immagino.
Posto preferito per la cultura
Le Balene Possono Volare, ovunque organizziamo i nostri eventi. Il C/O Berlin, un centro espositivo per la fotografia incredibile, dove mi piace perdermi, rigorosamente ascoltando musica in cuffia, a guardare le opere di bravissimi fotografi internazionali. C’era il Tacheles, in cui mi sentivo come nella coperta di Linus, ma non c’è più.
Posto preferito per lo sport
La Stadtbad Neukölln dove vado a nuotare. Una piscina Liberty che, va beh, non è che è gestita benissimo, eh? Però… è una piscina Liberty!
Passeggiata ideale
Per me è sempre stata la passeggiata – che per anni ho fatto con amici, con i miei genitori in visita, da solo ascoltando musica o tenendo per mano mio figlio – che da Weichselplatz prende Maybachufer: percorrerla tutta, attraversare il canale sul Kottbusser Brucke e tornare indietro su Paul-Lincke-Ufer.
Distretto preferito
Neukölln, è il primo Bezirk in cui ho abitato quando mi sono trasferito a Berlino ed è anche l’unico. Ho cambiato tre case, ma non mi sono mai spostato da Neukölln.
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Il video della live sulla scrittura creativa: Mattia Grigolo intervistato da Lucia Conti
Il luogo di Berlino dove hai vissuto il momento più bello (se ti va di raccontarcelo!)
Ci sono stati diversi momenti “più belli” per me, non riesco a prenderne uno e a metterlo sopra gli altri. C’è stato il momento in cui ho visto il cielo di Berlino, che aveva le sfumature rossastre dell’alba che andavano a sciogliersi in nuvoloni neri, carichi di pioggia. Ero alla finestra al quinto piano del Vivantes Neukölln. Mio figlio era nato da nemmeno un’ora.
Mi ricordo un open air, fuori Berlino. Non ricordo dove di preciso, ma ricordo che c’era un laghetto e una zattera in mezzo a questo laghetto e io ero insieme ai miei amici e sarei rimasto lì per mesi, se fosse stato sempre così, sempre quel momento. Mi ricordo una notte, da solo, allo Stattbad. Tutta la notte da solo a ballare. E poi fuori, nella luce dell’alba, a camminare e basta.
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